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Non c'erano finestre in quel posto. Era tutto nella penombra, reso illuminato solo da due candele ai lati del letto, accanto a lui.

Louis amava il buio, ma non il silenzio. Era abituato a sentire le voci nei momenti tranquilli, ma loro non si erano ancora fatte vedere ed era così triste.

«Harry, ti prego... vieni qui..» piagnucolava. Nonostante avesse perso ogni sorta di fiducia verso il  riccio, aveva bisogno di compagnia.

Provò nuovamente a tirare le manette ma riuscì soltanto a farsi ancora più male. I suoi occhi viaggiavano da un punto all'altro della camera, e ne memorizzavano il contenuto.

Se doveva morire lì... beh. Almeno era una camera elegante. Il letto morbidissimo, forse troppo considerati gli standard a cui era abituato. Niente lampade accecanti. Niente bianco. Neanche un po' di freddo.

I brividi erano causati solo dalla sensazione di abbandono che provava. Harry lo aveva ferito. L'unica 'persona' che credeva potesse salvarlo da tutte quelle confuse spirali della sua mente.

Invece no. Lo aveva fatto impazzire il doppio, con le sue parole dolci, i suoi occhi verdissimi e profondi, le sue labbra invitanti quanto il cioccolato regalatogli da Clara tempo prima. E poi con il suo rapimento.

Louis temeva di essere incurabile e, a dir la verità, anche Harry lo temeva.

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Erano seduti in cerchio nella stanza rossa, a pochi passi da Louis ma protetti dalle pareti insonorizzate.

Harry, come sempre, era colui che guidava la discussione. E Nick ripeteva semplicemente le sue parole per scaramanzia, dato che gli altri tre erano un tantino stupidi.

Due di loro, Marcel ed Edward, erano solo capaci di cantare a squarciagola. I gemelli più fastidiosi mai esistiti. I nomi umani andavano di moda nel Regno degli incubi, ma loro erano meglio conosciuti come Pinco Panco e Panco Pinco.

L'ultimo invece era Cristian, un pigrone che ricordava vagamente un Ghiro. Non faceva nulla, mai, e se lo svegliavi dal suo dormiveglia costante si vendicava in modo perfido.

Rimanevano solo Harry e Nick per svolgere il ruolo di Capo e di Vice. Gli unici un po' svegli da riuscire a governare le decisioni del gruppo.

«Come stavo dicendo, dovremmo rinchiudere il Leprotto Bisestile nelle segrete.» spiegò il riccio, con fare solenne.

«E perché mai?» chiese Pinco Panco.

«Mai e perché?» riformulò Panco Pinco.

Nick sbuffò sonoramente:

«Perché ha già fatto fuori molti incubi solo a causa della sua macchina crea carote!»

E Harry riprese, con un carisma cento volte migliore, e un tono convincente e mirato:

«La popolazione del Regno sta diminuendo. Gli incubi subiscono cali demografici perché i sogni stanno aumentando. E lo sapete cosa succede quando quest'ultimi escono dall'isola che non c'è per arrivare qui, vero?»

Ghiro alzò la mano e mugolò, contro il suo cuscino:

«Ci divorano. Sì, lo sappiamo.»

«Quindi è deciso. Oggi stesso preleveremo il Leprotto dalla sua umile dimora.»

Era così felice di aver concluso la riunione! Voleva a tutti i costi tornare da Louis per assicurarsi che stesse bene.

Ma Nick lo fermò prima che potesse uscire dalla stanza di registrazione.

«Cosa vuoi fargli, sporcaccione?»

Chiese retoricamente, facendo l'occhiolino e suscitando il fastidio di Harry.

Lui si mise a braccia conserte e rispose:

«Assolutamente niente.»

L'altro assunse un'espressione confusa e provò a chiedere spiegazioni.

«Non ti capisco, Harry. Vai sulla terra solo per trovarti un giocattolo sessuale e ritorni che non vuoi usarlo!»

Il riccio strinse le labbra con dolore, e prese Nick in disparte per parlargli chiaro e tondo.

«Allora? Qual è il problema? È troppo giovane? Perché se vuoi posso sempre-»

«Non ti azzardare!» sbraitò Harry, gli occhi rossi dalla rabbia.

L'altro alzò le braccia in segno di resa cosicché il demone potesse continuare.

«Vedi... ero arrivato là con un'idea molto diversa rispetto a quella che ho ora. Louis è mio, e tu lo sai. Il problema è che lo è sempre stato.»

Nick non capiva. O almeno, si sforzava di capire ma il succo della questione non riusciva a trovarlo.

«E... quindi?»

«Non è solo un ragazzo, Nick. Lui è il ragazzo.»

Il mostro dagli occhi neri trattenne il fiato: non poteva crederci. Louis era il vecchio bambino di Harry?

Quello che dormiva nella camera che Harry visitava ogni notte dieci anni prima?

Era quello che si svegliava durante la notte dicendo: "mamma, c'è un cattivo sotto al mio letto"

Quello a cui Harry non poteva dire di no, il suo amore più grande, il suo piccolo, che non abbandonava mai.

Ed era sempre lui, solo più grande. Era il suo bimbo.

Il suo ragazzo.

NIGHTMARE (H.S. & L.T.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora