Capitolo 3

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Fu una serata bellissima, parlammo per ore e ridemmo molto.
Mi raccontò della sua famiglia, della sua grande passione per la musica e per l'astronomia.
Soprattutto di quest'ultima ne fui molto affascinata, mentre parlava vedevo i suoi occhi brillare, tanto che quando si interruppe per paura di starmi annoiando, lo invogliai a continuare.
Fu strano rendermene conto, ma pur conoscendoci da così poco e essendo una persona così timida, mi sentivo davvero a mio agio con lui.
Stavamo parlando del più e del meno, quando ad un certo punto si alzò e mi fece cenno di seguirlo.
Incuriosita, mi alzai dal divano e lo seguii.
Entrò in quella che sembrava essere la sua camera, prese delle coperte e due cuscini e salì le scale.
Mi portò sul tetto, sistemò coperte e cuscini e si stese, invitandomi poi con lo sguardo a fare lo stesso.
Mi stesi accanto a lui, e già sentivo il battito del mio cuore più veloce a causa della distanza tra noi due pericolosamente ridotta.
- Sarò banale e forse un po' scontato, ma vengo qui quasi tutte le sere.
Spesso l'ispirazione per scrivere mi viene proprio mentre sono qui e mi rilasso con la chitarra.
Anzi, aspetta un attimo qui, torno subito-
Lo vidi tornare con la sua chitarra, sedersi e sistemarsi con essa più vicino a me.
Sapevo che appena avrebbe iniziato a suonare, lo avrei guardato con la mia solita faccia da idiota, come avevo fatto la prima volta.
Non potevo farci nulla, mi mandava fuori di testa.
Iniziò a pizzicare le corde della chitarra, ed io assaporai tutte le note, non perdendomene neanche una.
-Canta qualcosa- mi disse guardandomi negli occhi.
-Ti accompagno io con la chitarra, dai- continuò, cercando di convincermi.
-Va bene, ma ti avverto, non sono Freddie- risposi ridendo.
- Scommetto tu sia anche meglio- disse sorridendo
-Ma non dire che te l'ho detto o potrebbe essere l'ultima volta che mi vedi-

Non avevo mai cantato davanti qualcun'altro, ma con Brian mi sentivo a mio agio, potevo farcela.
Pensai a quale canzone scegliere, e quando decisi, feci un bel respiro e iniziai

When I find myself in times of trouble, Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be
And in my hour of darkness she is standing right in front of me
Speaking words of wisdom, let it be

Let it be, let it be, let it be, let it be
Whisper words of wisdom, let it be

...

Appena finì, mi accorsi che per tutto il tempo nessuno dei due aveva distolto lo sguardo dall'altro.
Involontariamente sorrisi, e lo fece anche lui.
Il cuore riprese a battermi più forte, lui si avvicinava sempre di più.
Eravamo ormai a pochi centimetri l'uno dall'altra, potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.
Le nostre labbra si sfiorarono per qualche secondo, ed io chiusi gli occhi beandomi di quel contatto delicato.
Presi coraggio, e decisi di avvicinarmi di più, volevo che capisse quanto anche io lo volessi.
Lui colse il messaggio, e posando una mano sul mio viso, mi baciò.
Fu un bacio casto, dolce e privo di ogni malizia.
Intrecciò poi le sue mani con le mie, e stava per baciarmi ancora, quando sentimmo dei passi provenire dalle scale.
- Se non la smetti di fare rumore con quelle cazzo di scarpe, ti giuro che ti ammazzo Fred-
- Ma hai la minima idea di quanto io le abbia pagate, tesoro?
Anche le mosche si devono girare a guardarle, e se mi ripeti ancora un'altra volta che faccio troppo rumore, ti giuro che questa notte salgo sul tuo comodino a ballare il tip tap, quindi ti conviene tacere, Roger caro-
Sussurravano, pensando di non essere sentiti, e noi non resistendo, scoppiammo a ridere.

Quindi ci alzammo, e quando aprimmo la porta per scendere le scale, li trovammo proprio lì dietro, con l'aria di chi è stato colto con le mani nel sacco.

Roger era imbarazzato, Freddie aveva un'espressione compiaciuta in volto.

-John è già tornato a casa, era stanco e mi ha chiesto se ti potessi accompagnare io, per te va bene,vero?-
Mi chiese Roger, cercando disperatamente di sviare il discorso.
- Si certo, nessun problema- risposi assecondandolo.

Brian ci accompagnò alla porta, e colta da un momento di imbarazzo per la presenza di Roger e Fred che ci guardavano, lo salutai con un semplice bacio sulla guancia.

Roger accompagnò Fred e me a casa, e dopo averlo ringraziato per il passaggio, salii in camera mia.

Entrata in camera, diedi finalmente sfogo alle mie emozioni.
Avevo baciato Brian.
Mi struccai e mi misi il pigiama, e quando andai a letto, pensavo ancora a lui.





just friends // Brian MayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora