... It was a joke!...

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«Sai, quando mi hai chiesto di venire con te questo non era proprio quello che mi aspettavo.» Borbottò Sebastian che continuava a guardarsi attorno annoiato. Kimi lo guardò malissimo da dietro i suoi inseparabili occhiali da sole.

«Ti avevo detto che dovevo venire qui per degli sponsor e per una giornata di beneficenza. Ero stato molto chiaro.»

«No, tu hai fatto quella faccia.» Piagnucolò il tedesco mentre guardava con attenzione una strana protesi che però non aveva ben capito dove esattamente andasse.

«Quale faccia?» Kimi si girò a guardare Sebastian. Era tutto il pomeriggio che il tedesco gli dava il tormento, sia quando aveva dovuto parlare con gli sponsor, sia quando aveva partecipato a quella piccola asta di beneficenza. La giornata era quasi finita, ma Kimi voleva parlare con il proprietario per poter fare la sua solita donazione annuale. Se avesse saputo che un Sebastian annoiato era un Sebastian particolarmente petulante non gli avrebbe mai proposto di venire con lui, almeno si sarebbe potuto risparmiare tutte quelle bugie sul perché erano insieme.

«Hai fatto quella faccia.» Disse di nuovo Sebastian guardandolo con il suo sguardo da cucciolo, mentre si mordicchiava anche il labbro inferiore.

Kimi sbuffò esasperato. Quella giornata era stata particolarmente stancante e la sua dolce metà non stava certamente aiutando nel renderla migliore!

«Quale faccia, Seb? E non ti azzardare a ridire di nuovo quella faccia che giuro ti stacco le gambe.» Ringhiò. Non gli piaceva perdere la pazienza, soprattutto con Sebastian, ma ogni tanto anche il suo tedesco se lo meritava!

«La faccia da "vieni e alla prima occasione ti chiudo in uno sgabuzzino e ti scopo come se non ci fosse un domani"!» Piagnucolò il più piccolo.

Kimi si guardò disperatamente intorno. Sembrava non ci fosse nessuno nelle loro immediate vicinanze e quelli lontani parevano troppo presi dalle loro faccende per prestare loro attenzione.

«Io non ho una faccia del genere.» Esclamò il finlandese particolarmente indignato.

«Oh si che ce l'hai bello mio. Ce l'avevi anche quella volta che dovevi andare a fare il photoshoot per Armani! E infatti mi hai scopato in macchina in garage!»

Kimi stava per aprire bocca per protestare alla parola photoshoot, ma si rimangiò tutto quando ricordò di come aveva trascinato Sebastian in macchina e lo aveva scopato con ancora indosso il capo d'alta moda con cui aveva appena finito di essere fotografato!

«Bhe, di sicuro non ce l'avevo stamattina!» Stavolta fu il tedesco che non riuscì a dire niente perché proprio in quel momento un ometto sulla sessantina li raggiunse.

«Signor Raikkonen, che piacere vederla. Le chiedo scusa per l'attesa, ma stavo finendo di firmare per degli ordini per dei gessi che dobbiamo mandare in un ospedale.» L'uomo strinse calorosamente la mano al pilota della Ferrari, poi si girò verso Sebastian, con sguardo confuso.

«Non mi avevano detto che era in compagnia...» Iniziò a dire, ma Kimi lo bloccò prima che potesse fare strane ipotesi.

«Si, Sebastian era qui in zona per una campagna promozionale ed è passato di qui perchè anche lui vuole fare una donazione all'azienda.» Disse sorridendo dell'occhiataccia che gli lanciò il più piccolo.

L'uomo alternò tra i due, pareva parecchio in confusione.

«Bhe, ma non c'è bisogno che suo marito faccia una donazione anche lui. Cioè immagino...» I due piloti si gelarono sul posto. Ci impiegarono qualche secondo nel realizzare che l'uomo evidentemente non era un appassionato di Formula 1, che gli avessero solo detto che Kimi era un pilota e che quindi aveva molti soldi. Erano rimasti troppo sconvolti dal sentire la parola marito.

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