... La partita del 💓 ...

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«Ahi... Ahi...» Kimi alzò gli occhi al cielo mentre osservava Sebastian, seduto sul sediolino del passeggero, continuare a lamentarsi. Puzzavano entrambi come caproni e indossavano ancora la divisa con cui avevano appena finito di giocare la Partita del Cuore. Non avevano voluto farsi la doccia insieme a tutti gli altri, preferivano tornare in albergo e farla soli soletti per conto loro. Ovviamente così puzzolenti non avevano potuto indossare di nuovo gli abiti eleganti con cui si erano presentati alla partita e per Kimi era un vero peccato... Sebastian in quell'abito elegante era di una bellezza quasi proibita.

«Mi fa malissimo.» Borbottò di nuovo il tedesco che fece uscire Kimi dai suoi sogni per niente casti su come avrebbe voluto strappare quell'abito elegante da Sebastian a morsi.

Il finlandese si girò a guardare il suo compagno e gli afferrò la mano che posò poi sul cambio in modo da poterla intrappolare sotto la propria.

«E dire che dovresti essere un atleta, abituato quindi a correre.» Lo prese in giro il finnico.

«Ma io non sono indolenzito per il moto fatto. E' il mio sedere che ha qualche problema.»

«Ah si, per quello... scusa, amore!» Kimi se la rise sotto i baffi. Sebastian non era un gran giocatore a calcio e quindi la sua imbranataggine non aveva destato forti sospetti. Ma il reale motivo per cui il tedesco aveva fatto veramente schifo, più del solito insomma, era che Kimi... Bhe Kimi quei vestiti glieli aveva davvero strappati di dosso prima di andare alla partita e... bhe, non c'era andato giù molto leggero, ma del resto Sebastian lo aveva provocato con la sua bellezza e perfezione! Lui era solo una povera vittima della bellezza del tedesco!

«Sei stato una bestia. Io con te non ci vado mai giù così pesante quando so che abbiamo un'apparizione pubblica da fare.» Brontolò il tedesco che continuava a cercare una posizione in cui non si sentisse il sedere andare a fuoco. Correre in quelle condizioni era stato un supplizio e, se non correva subito ai ripari con pomate e pomatine, anche la gara che gli si prospettava domenica non sarebbe stata più semplice.

«Non ti chiederò scusa per qualcosa che ti è piaciuto terribilmente e per cui, e cito tue parole, ne volevi di più

«Lo sai che in quei momenti potrei dire qualunque cosa! Non conta!»

«Seb, non ti chiederò scusa per averti amato e averti donato, e cito di nuovo le tue parole, uno dei migliori orgasmi della storia degli orgasmi!» I due arrivarono in albergo e Kimi lasciò l'auto nelle mani dell'addetto che si occupava di parcheggiare, come se lui non fosse un pilota di F1 perfettamente in grado di parcheggiare una macchina da solo!

Sebastian scese zoppicando un pochino e continuando a strizzare gli occhi per il dolore.

«Wao, Seb zoppichi talmente tanto che se non ti conoscessi penserei che sei dolorante per un altro motivo piuttosto che per la partita.» Sia Kimi che Sebastian alzarono lo sguardo su Hamilton che stava rientrando anche in lui in albergo con il suo cane, doveva averlo portato a fare una passeggiata. Ovviamente sua Santità Hamilton era troppo al di sopra per partecipare ad un'umile partita di beneficenza!

«Ho preso una storta.» Ribatté acido Sebastian. Di tutti, Hamilton era proprio l'ultima persona che voleva che scoprisse il suo segreto con Kimi. Alcuni piloti avevano annusato qualcosa ma tacevano con discrezione, ma se lo avesse saputo l'anglocaraibico? Sarebbero stati guai per lui e per Kimi.

«E ce la fai a correre domenica?» Chiese Hamilton e Sebastian avrebbe voluto saltargli alla gola, perché ovvio che avrebbe corso! E sapeva che lui non era preoccupato che lui non corresse, bensì piuttosto che corresse. Odioso! Gliel'avrebbe fatta vedere domenica. Oh si! Lo avrebbe stracciato. Non gli avrebbe permesso di vedere null'altro se non il culo della sua bellissima Gina.

«Certo! Mi faccio fare un massaggio da Antti.» Sebastian quasi scoppiò a ridere quando sentì Kimi accanto a sé irrigidirsi. Il suo finlandese preferito era così geloso!

«Bhe, allora buon massaggio. Kimi!» Facendo un saluto ad entrambi, Hamilton e il suo cane se ne andarono per la loro strada, lasciando i due alfieri della Ferrari liberi di tornarsene nella loro camera. Dovevano sempre stare molto attenti quando entravano in camera, di solito non entravano mai insieme, ma fortunatamente la maggior parte delle persone erano ancora alla partita e quindi c'era poca gente nei corridoi.

Una volta dentro nella loro camera, Sebastian si sfilò subito la maglia puzzolente e la gettò nella sacca dei panni sporchi, piegandola rigorosamente perché non sia mai detto che un tedesco appallottoli un abito! Mentre il tedesco era appunto occupato a piegare i vestiti sporchi, Kimi sgusciò in bagno. Aveva avuto un'idea brillante che avrebbe rilassato Sebastian e, forse, si sarebbe fatto perdonare per averlo reso zoppo!

«Ehi Kimi, ho bisogno di una doccia, non puoi asp... ma che?» Appena entrato in bagno, Sebastian vide Kimi intento a gettare nella vasca idromassaggio che si stava riempiendo, degli oli e sali colorati.

«Non ti farai fare un massaggio da Antti per il tuo sedere. Quel sedere è solo mio!» Sebastian sorrise.

«Siamo gelosi?» Disse con un tono di voce divertito. Amava la gelosia di Kimi, perché sotto quel finto cuore di ghiaccio si nascondeva l'uomo più passionale e caldo che esistesse ed era tutto suo, solo lui aveva l'onore e il privilegio di vederlo.

«Lo sai. Tu sei solo mio!» Scandì Kimi stringendosi forte al petto il tedesco e dandogli un bacio che lo privò letteralmente del fiato.

«Forza entra in acqua.» Con qualche difficoltà il tedesco entrò in acqua, lasciando l'opportuno spazio a Kimi di posizionarsi alle sue spalle. L'acqua era calda e piacevole e lui sentì immediatamente parte della stanchezza e dell'indolenzimento fluire via dal suo corpo. Ma fu quando Kimi si posizionò dietro di lui, avvolgendo la sua vita con un braccio, che si sentì davvero bene.

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