3 Maggio 2018
Quel ragazzo è di nuovo qua, e sta iniziando a mettermi ansia.
Sa che ho il primo turno, quello della mattina, ed è già la sesta volta da quando ho iniziato a lavorare qui che si presenta per la pausa pranzo.
Non che mi dispiaccia, per carità, è sempre carino e gentile con me e sorride ogni volta mentre ringrazia per il gelato, però questo suo continuo piazzarsi ai tavolini per ore, scrutando ogni mio movimento, mi fa sentire a disagio.
Si siede nell'angolo in alto a sinistra del gazebo, dove le panche in legno si incrociano, e ogni volta che mi giro o che lo sguardo mi cade su di lui, lui mi stava già guardando.
Ogni volta.
«ciao Adam!» esclamo non appena il campanellino sulla porta che si apre mi avverte della sua presenza davanti al banco.
Il locale è piccolo e questo è un orario praticamente morto nonostante le belle giornate, quindi son sola, non arriverà nessuno per almeno altre tre ore.
«ciao bellissima!» ribatte avvicinandosi e squadrando i gusti al di là del vetro, come se non li avesse imparati già a memoria «oggi c'è il sole, hai visto? Così non ti lamenti dell'acqua!» ridacchia ed io gli sorrido di rimando.
Una volta gli ho detto che mi piace l'estate e che l'inverno è sempre troppo lungo e triste per i miei gusti, e da quel giorno non fa che informarmi sulle condizioni meteorologiche ogni volta che capita una bella giornata.
«allora» inizio afferrando una coppetta da due euro dallo scaffale «che mangi oggi?»
«mah, non so, dammi questo» dice indicando la targhetta con scritto "mandorla" «e anche un po' di quello verde, dai»
«si chiama pistacchio» lo prendo in giro «ecco a te»
Appoggio la coppetta sul vetro e mi avvicino alla cassa.
«quant'è?» domanda solo per farmi dispetto.
«lo sai» ribatto divertita «due euro, non cambi mai»
Tira fuori una banconota da cinque e la lascia scivolare verso di me.
La afferro, la infilo nel cassetto, recupero tre pezzi da uno dallo scompartimento degli spiccioli e strappo lo scontrino dalla macchinetta per poi posare il tutto nel ciotolino apposito.
«il foglietto non lo voglio» dice Adam recuperando i soldi.
«lo so, ma io devo fartelo per forza»
«che brava ragazza...»
Mi schiaccia l'occhiolino e va a sedersi al suo solito posto, con la coppetta in una mano e la paletta nell'altra.
Apro un attimo l'agenda, vedo l'appunto che mi ha lasciato Marica e mi ricordo che ho delle cose da fare.
"ti prego, dai una pulita ai gradini di fuori, sono in condizioni pietose. Io arrivo verso le quindici. Marica"
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo guardando lo schermo dell'enorme televisore posizionato su una delle pareti laterali.
RTL 102.5 è il canale che teniamo fisso praticamente ogni giorno, tranne quando c'è in programma qualcosa di più popolare che potrebbe attrarre i clienti, tipo una partita di calcio o una gara di ciclismo.
Le tredici e quarantasette minuti, con un sottofondo di "morirò da Re" dei Maneskin.
Marica, la mia titolare, non arriverà prima delle tre -a quanto dice il messaggio che mi ha lasciato- ma non posso aspettare tanto prima di cominciare a far qualcosa di utile.
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Thunderclouds-Where'd the love go?
RomanceDisponibile su Amazon in formato Kindle e cartaceo 🖤 "Dove è finito l'amore?" È questo ciò che si chiede Martha mentre, in bilico tra i binari e la riga gialla, sceglie a quale destino affidarsi. Può una relazione finita male portare una ragazza di...