Come già detto sono nata ad Urbino e, qui, sono anche cresciuta . I miei genitori vennero ad abitare qui poco prima che io nascessi , quando si sposarono . Mio padre trovò lavoro come ferroviere , abbandonando così la Terra Amata: la Basilicata.
Urbino è ben nota come "città di Raffaello" , una città che sembra avvolta da un alone di antichità medievale , immersa nel passato , come qualcuno dice "ci si aspetterebbe di veder qualche cavaliere sbucare fuori dalle viuzze da un momento all'altro". Si percepisce un'aria di dolce e sconosciuta nostalgia del passato , persino un passato non conosciuto. A Urbino ho frequentato elementari e medie ,in seguito ho interrotto gli studi e iniziato a lavorare .
Abitavo in una palazzina malandata, in cui c'erano altre due famiglie lucane : le famiglie delle mie migliori amiche Maria e Armanda (sì , il suo nome mi faceva e continua a farmi ridere). Eravamo tutte e tre famiglie umili, il denaro scarseggiava , ma i valori abbondavano : avevamo un gran cuore, una gran voglia di condividere il poco che avevamo con tutti.
Dovendo raccontarvi delle mie terre del cuore non posso di certo ,però , non raccontarvi dell'Amata Basilicata . Ritornavamo in Basilicata nelle festività : festa di Ognissanti ,i Morti, Natale , Pasqua, Estate.
I miei genitori erano di una piccola frazione nella provincia di Potenza di nome Meccadinardo. È una frazione molto piccola, dispersa fra le montagne , immersa nel verde , se ti concentri,caro possibile raro lettore del futuro , senti l'eco della tua anima.
L'aria della Basilicata è diversa o almeno,lo era quando io ero piccola . L'acqua dei ruscelli che scorre, il rumore dei trattori in lontananza, le distese enormi di terra , quei campi in cui vorresti perderti e scappare dai problemi , il belato delle pecore che qualche curiosa pastora con la voglia di cantare l'amore per la vita, porta al pascolo . La Basilicata era anche famiglia e , questi concetto lo sentivo forte rimbombare in me quando andavamo dai miei cari nonni paterni (quelli materni morirono quando io ero appena nata). Coi miei nonni avevo un rapporto indescrivibile . Mio nonno Antonio mi portava in giro per il paese e , non curandosi di ciò che diceva, mi spiegava la vita . Tutto ha inizio tutto ha fine . L'educazione apre ogni porta . L'importante è quello che hai dentro . Questi insegnamenti vivono in me come un fuoco inestinguibile .
Mio nonno spesso mi comprava un dolce di cui non ricordo il nome ma che amavo : una sorta di biscottone di pasta frolla con dentro crema e pezzi di nocciole .
Ricordo bene che intorno agli 8 anni iniziai a dispiacermi del fatto che spendesse sempre soldi per me , per quel dolce che tanto amavo e dimenticavo quando ero ad Urbino. Mi preoccupavo del fatto che sarei stata la causa della sua rovina , lo avrei fatto morire in povertà . Glielo dissi , lui mi sorrise , mi accarezzò . Quando mi accarezzava il bene che provavo per lui si confermava sempre di più .
Parlo ora di mia nonna Carmela, una donna molto particolare : severa, ma sarcastica , sveglia , bellissima . Occhi colore del ghiaccio.
La affiancavo in cucina da bambina , crescendo l'aiutavo nelle faccende domestiche ,le quali procuravano a lei , enormi disagi col passar del tempo. Mi viene ora alla mente quando ai pranzi di famiglia (avevo più o meno 14 anni in questo caso) mia nonna diceva " è proprio brava a gestire la casa , sarà brava pure coi bambini e a 'sto punto penso che non avrà difficoltà a trovarsi un buon marito" , subito il nonno e papà mandavano occhiatacce di gelosia e mio padre rispondeva "meglio non pensare agli uomini per ora, vedano di stare lontani dalla mia figliola".
Nei giorni in cui mi trovavo al paese, non vedevo Maria e Armanda , poiché loro provenivano da altre zone della Basilicata , provincia di Matera.
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Sono sempre stata un uragano
General FictionLa storia di Vita , donna anziana che racconta a posteriori la sua esistenza :dall'infanzia all'età adulta . Una figura particolare nell'adolescenza cambierà la sua vita per gli anni a seguire .