Ho sempre avuto un rapporto complicato con l'Autunno. Lo amavo nel cuore,ma per il suo involucro un po' lo detestavo. Come quando si è innamorati di qualcuno che dall'esterno è precisamente odioso.
Fine settembre, suonava al campanello delle nostre modeste case l'Autunno. Io e le mie sorelle iniziavamo a sognare le caldarroste , tant'è che le disegnavamo appena ci ritrovavamo un pezzetto di carta . Dovendo a malincuore abbandonare la spensieratezza estiva , iniziavamo a desiderare l'inizio del clima fresco e umido che portava con sé le prime vere piogge . Ciò significava pozzanghere :strumento di gioco e, pomeriggi in casa al calduccio per osservare la pioggia dalla finestra . Forse era per noi una sorta di sicurezza che nelle vite delle famiglie umili, spesso manca. Ciò che però mi ha sempre legata profondamente all'Autunno è la sua visione così tetra. L'autunno è solitudine , è nebbia nell'anima. E io ho sempre avuto un'anima danzatrice .
Dell'Autunno ,però , io e le mie sorelle non potevamo fare altrimenti se non odiare una cosa: l'Autunno portava con sé l'inizio della scuola. Esatto . 1 Ottobre.
Il primo giorno di scuola mi svegliavo con un forte odio dentro , ero arrabbiata col mondo e , temevo i rapporti col sociale .
Indimenticabile è stato l'anno della quinta elementare . Il primo giorno ero come al solito molto nervosa e, inizialmente , non parlai con nessuno dei miei compagni . Solo un'ora dopo una mia compagna mi chiese :" beh sei stata al paese tuo quest'anno?" , così le risposi e iniziai ad aprirmi al mondo.
Le maestre iniziavano a spiegare nuovi argomenti e ,come al solito , inizialmente non ci capivo nulla . Non ero particolarmente brava in matematica (tant'è che numerose volte ho preso bacchettate sulle mani , perché non prestavo attenzione ) , i numeri non mi hanno mai attratta erano vuoti , vuoti come gli occhi degli stolti . Io ero brava con le parole , che spiegavano il mio uragano interno . Prendevo voti altissimi in italiano .
Nelle altre materie ero nella media , avevo alti e bassi: non ero costante . Maria e Armanda non venivano in classe con me ed ero solita dire che , da grande, avrei fatto un casino perché non ci avevano messe in classe insieme . Le mie compagne di classe erano simpatiche a volte , a volte le avrei ammazzate , a volte tiravo loro le trecce effettivamente . Non creavo empatia con nessuno facilmente , bisognava toccarmi il cuore.
All'uscita di scuola , a differenza delle mie compagne , nessun maschietto mi chiedeva di fidanzarci , non perché fossi brutta ma perché ero difficile. Avessero saputo conoscermi realmente !
Tornavo a casa con Maria e Armanda e , vizio tipico della donna , spettegolavamo su compagni e compagne . Le mie migliori amiche avevano personalità ed estetica molto diverse :
Maria era abbastanza semplice esteticamente , nessun tratto particolare , ma nemmeno brutta . Caratterialmente era molto pacata , tranquilla , ma con una grande forza interiore : sapeva come uscire da qualunque "labirinto" , cercava cercava e trovava l'uscita . Maria aveva anche un'altra grossa virtù : la pazienza , ciò che a me e Armanda mancava .
Armanda era molto bella , aveva gli occhi nocciola e i capelli di un rosso ramato. Le lentiggini sulle gote rosee erano appena accennate , la pelle chiarissima , gli occhi grandi . Armanda era un puzzle semplice da risolvere :lei amava il disordine , il rumore , gli spari di fucile da caccia , amava urlare nei litigi , amava i litigi . Tutto questo rumore le serviva a coprire il vuoto che aveva dentro . Non sapeva ricamare il suo "io",doveva improvvisare.
Noi tre eravamo inseparabili .
Quando arrivavamo a casa , le mamme ci aspettavamo per mangiare , ci riunivamo a casa , a tavola in famiglia . In seguito al pranzo aiutavamo le mamme a rammendare la casa e, se ne avevamo e se eravamo in grado di svolgerli, facevamo i compiti . Nei pomeriggi in cui avevamo occasione , giocavamo nei cortili delle nostre fatiscenti palazzine fino all'ora di cena.
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Sono sempre stata un uragano
General FictionLa storia di Vita , donna anziana che racconta a posteriori la sua esistenza :dall'infanzia all'età adulta . Una figura particolare nell'adolescenza cambierà la sua vita per gli anni a seguire .