Capitolo 22

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CALUM

Non ho chiuso occhio.

Sono ormai le prime ore del giorno, precisamente le cinque passate e le ore precedenti le ho trascorse girandomi e rigirandomi nel mio "letto", provando persino a contare le pecore per disperazione, tutto pur di distogliere la mia mente da ogni pensiero che formulava.

Quei pochi minuti in cui sono riuscito ad addormentarmi erano peggiori di quelli in cui ero sveglio, perchè un incubo arrivava presto a prendere forma nella mia mente o perchè mi svegliavo con il respiro e il battito cardiaco accelerato per nessun motivo apparente.

Sono abituato ad avere incubi, ormai sono fedeli compagni delle mie dormite notturne da quando tutto questo casino è cominciato. Quello che mi spaventa è che questa volta riguardano persone che sono ancora vive: Elyse, Blaine, Tracey. Kayla.

Da quando, la sera prima, Wayne mi aveva messo la pulce nell'orecchio del fatto che sarebbero già dovuti essere rientrati, non sono riuscito a pensare ad altro, nonostante le molteplici prove. In qualche modo, i miei pensieri finivano dritti dritti verso quel baratro oscuro di paranoie, ansie e paure che potrebbero essere non del tutto infondate, purtroppo.

Da una parte, cerco, provo ad essere ottimista e tento di convincermi che ci deve essere un buon motivo se non sono ancora tornati, che non prevede la loro morte. Dall'altro, invece, quello è il primo pensiero.

Conosco Elyse da oltre tre anni: è arrivata nel gruppo di Travis sei mesi dopo lo scoppio della fine, con un carattere impetuoso fin dall'inizio. È una di quelle persone che sarebbero in grado di affrontare qualsiasi cosa si ponga davanti al loro cammino.

E così è stato: è stata una figura vitale nella sopravvivenza del nostro gruppo, soprattutto per i primi due anni, dove nessuno ancora sapeva esattamente cosa fare o come organizzarsi. Eravamo semplicemente degli sconosciuti - tranne per poche facce note - raggruppati in uno spazio comune. Non avevamo ancora un senso di comunità o di appartenenza.

Elyse è sempre stata in prima fila nella lotta alla sopravvivenza: era sempre disponibile ad uscire, lei diceva perchè in quel modo poteva "sfogare la rabbia e l'odio che provo verso il mondo intero". Avrebbe potuto uccidere i Morti anche a mani nude se voleva. Ha quel fuoco dentro che è rimasto veramente a poche persone ora.

Me la ricordo, appena arrivata, con i capelli rossi che le sorpassavano le spalle in lunghezza, le lentiggini cosparse sul suo naso e le sue guance, le labbra sottili ma dalle quali uscivano già allora parole taglienti e coraggiose.

Non appena aveva preso un po' di confidenza con le poche persone iniziali del gruppo, mi ricordo che aveva preso un coltello affilato, lo aveva messo in mano ad una donna che precedentemente faceva la parrucchiera e le aveva detto di fare un taglio netto. La donna, con gli occhi spalancati e l'espressione un misto tra sorpresa, scioccata e timorosa, le aveva tagliato i capelli fin sopra alle orecchie.

Elyse odia avere i capelli lunghi e sta cercando da una vita un rasoio a pile per rasarli a zero, ma senza esito. Quindi continua a farseli tagliare con il coltello.

Il prossimo anno fa i ventiquattro anni, proprio come Wayne, solo che i due non vanno proprio d'accordo: Elyse crede che il ragazzo sia troppo gentile e premuroso per riuscire a sopravvivere a questo mondo.

Il rispetto è uno dei suoi valori in cui più crede e questo lo mostra soprattutto con Travis e Tracey. Li guarda quasi con ammirazione, uno sguardo che non avrei mai pensato di vedere sui suoi occhi color miele.

Beh, c'è poco da dire su di loro: Travis e Tracey sono per noi più giovani come dei genitori secondari - per chi è abbastanza fortunato da averli ancora con sè -. Hanno accolto tutti quanti a braccia aperte, ogni persona è la benvenuta: nessuno dovrebbe subire l'apocalisse da solo e ognuno può portare un potenziale grandioso al gruppo.

Alive - Prova a sopravvivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora