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Gemiti osceni riempivano la macchina lussuosa di Bang Chan.
Questa volta, non aveva aspettato la fine della serata. Era passato a prendermi un'ora prima, per potermi fottere.
Lo stavamo facendo nello stesso posto, sullo stesso sedile della volta precedente.
Lo odiavo, è vero. Eppure, come la prima volta, mi lasciò estremamente soddisfatto. Probabilmente non era solo il suo aspetto fisico a farmi eccitare, ma lui... Lui, era una vera e propria macchina del sesso.

Dopo aver finito, mi tolse da su di lui con un forte strattone, facendomi ritornare sul mio sedile. «Rivestiti, puttana» Sputò con disprezzo, mentre lui si sistemava i pantaloni.
Non mi dava fastidio essere chiamato così: lo ero veramente, ma detto da lui mi faceva incazzare da morire.

Arrivammo davanti al ristorante, ma prima che potessi aprire la portiera dell'auto, mi afferrò per un braccio. I nostri sguardi s'incrociarono. Il mio, spaventato, contro il suo, gelido e dominante. Prese il suo telefono da sopra il cruscotto, lo sbloccò e mise play ad un video.
Mi venne da vomitare. Gli stessi gemiti di prima arrivarono alle mie orecchie. Ci aveva ripreso. Ci aveva ripreso mentre stavamo scopando.

«D'ora in poi, farai ciò che ti dico. A partire da adesso, tu sei il mio cazzo di fidanzato, chiaro? Non vorrai mica che tuo padre lo veda» Non risposi. I miei occhi erano ancora incollati allo schermo, non avevo alcun coraggio di alzarli.
Uscì dall'auto, senza aspettare risposta. Sapeva benissimo che non sarebbe mai arrivata.

Non avevo la forza di muovermi. Rimasi a fissare il vuoto per un paio di secondi, poi la portiera dell'auto venne aperta dalla figura possente e perfetta del biondo. «Scendi o vuoi rimanere lì per sempre?»

, avrei voluto rispondere. Scesi e, subito, una sua mano s'infilò nella tasca posteriore dei miei pantaloni. Non la tolse di lì neanche quando arrivammo al tavolo. Non la tolse neanche sotto lo sguardo crudo di mio padre.
Non lo guardai, non ne avevo il coraggio. E Bang Chan ghignò. Lo stesso ghigno spaventoso che, giorni prima, mi aveva terrorizzato.
~
«È stato un piacere avere l'onore di poter cenare con voi. Finalmente ho potuto presentare a tutti voi il mio nuovo vice, Bang Chan. Spero che potrai adempiere ai tuoi doveri e non mettere in mezzo i problemi personali» Disse mio padre, rivolgendosi per ultimo al ragazzo di fianco a me «Felix, andiamo a casa assieme»
Non potevo andare a casa. Il PD Mingi mi stava aspettando, che scusa avrei potuto usare?

«Papà, ma-»

«Niente ma. Andiamo, ora.»

Stray Bitch •Chanlix•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora