Loki

Dear...

Caro Loki.
Forse ho imparato tutto da te.
Tu che sei riuscito a convivere con il dolore per tutta la vita. Fin da piccolo, hai sempre voluto sentirti abbastanza, e forse è iniziata lì la tua sofferenza, nel non essere mai.
Mai quello più bravo, quello più giusto, quello normale, quello più degno, quello più considerato.
Volevi essere accettato e amato dagli altri, quando nemmeno tu riuscivi a farlo.
Forse non era il momento giusto, forse dovevi crescere un po' per riuscire a comprenderti veramente.
Credimi, non c'è persona più vera di te.
Mi hai insegnato che non sempre si può gestire il dolore o le emozioni.
Che non sempre riusciranno a comprendere quello che ti fa stare male, quello che non ti fa più respirare, quello che non ti fa vivere.
Che non sempre si può fare la cosa giusta per, gli altri, che bisogna scegliersi e ogni tanto mettersi al primo posto quando gli altri non lo sanno fare.
Che spesso nella vita si è soli.
Che basta una sola parola, un solo gesto per distruggere tutto, che non importano gli sforzi che farai, tanto guarderanno solo gli errori e i fallimenti.
Ti sei portato una rabbia dentro che ti ha fatto sprofondare nel buio più profondo, ti sei tenuto stretto a quel sentimento che ti stava cambiando lentamente.
Con te, ho capito che bisogna fare affidamento solo su se stessi. E se mi fossi fermata lì avrei visto solo questo.
Ma poi ho guardato nei tuoi occhi e ho visto quanto tutto ti faceva male.
E ho capito che non bisogna tenersi dentro ogni cosa, che non serve nascondere quello che si prova, che ci sarà sempre una persona pronta a credere in noi, pronta ad ascoltarci, che a volte siamo così accecati da quello che ci fa soffrire che non riusciamo a vedere le persone che veramente tengono a noi, che forse non siamo gli unici a stare male.
Tu che vivi tutto intensamente, ogni singola emozione viene amplificata per quelli come te.
Forse sei dotato di un empatia speciale e strana, senti tutto il doppio.
Sei arrivato a credere di non sentire più nulla, niente ti poteva ferire più.
Ma poi forse, hai capito che la persona che ti stava facendo del male eri proprio tu.
E mi hai insegnato a perdonare me stessa, ad accettarmi per come sono, anche se considerata strana dagli altri. Ad amare la mia diversità, ad abbracciarla, a condividerla.
Mi hai fatto capire l'importanza dei piccoli momenti di felicità, quelli in cui capisci che puoi essere davvero felice con poco. Quei momenti in cui ti fanno apprezzare un po' di più la vita.
Che tutto si deve affrontare con un pizzico di autoironia, di leggerezza, di follia, di semplicità, ma anche con astuzia e intelligenza.
Imparare. Forse è proprio questa la parola che mi viene in mente.
Mi hai insegnato, che nella vita tutti meritano più di una possibilità, per riuscire ad aggiustare il cuore, per fare un po' d'ordine nella mente, per riuscire a trasformare il male in bene, per riaccendere quello che si era spento, per riuscire ad amarsi e a lasciarsi amare.