Una volta tornati in hotel avevano deciso di saltare la cena.
Per quanto Caleb desiderasse rintanarsi nuovamente sotto le coperte, fino all'indomani, scoprire cosa rendesse il biondo così agitato passava in primo piano.
Non aveva osato chiedere una motivazione al suo strano comportamento e neppure aveva cercato di provocarlo, come suo solito.Da un lato Jude, disperso in un limbo senza via d'uscita. La mente in subbuglio mentre sentiva le fitte alle tempie aumentare. Era nel bel mezzo di un lentissimo e doloroso processo che da lì a poco lo avrebbe portato a perdere totalmente la ragione. Non era pronto ad affrontare i suoi demoni, adesso sentiva che probabilmente non lo sarebbe mai stato.
Dall'altro lato, Caleb iniziava a perdere la pazienza. Non che ne avesse mai posseduta abbastanza. Provava un senso di inadeguatezza a stare accanto al biondo, sentiva un muro, qualcosa di invisibile ma comunque forte, a tenerli separati. Continuava a ripensare a quale errore questa volta dovesse aver commesso, probabilmente senza neppure rendersene conto. La voglia di voltarsi e urlare contro l'altro, però, continuava a crescere a dismisura. A fermarlo era la reazione che sapeva avrebbe ottenuto dal più grande. Non sarebbe quindi servito a niente.
Dopo l'avvenimento al campo, nessun dei due aveva osato infrangere il silenzio che teneva Caleb imprigionato, in gabbia, ma permetteva a Jude di pensare con un minimo in più di lucidità.
Ormai abituato a quella perdita di contatto e alla pioggia che da poco aveva iniziato a scendere accompagnata da grigi nuvoloni; Il castano perso ad osservare il paesaggio dalla finestra sussultò sentendo l'altro proferire finalmente parola.
"Vado a farmi una doccia. "
Furono le uniche parole che sentì pronunciare prima che il biondo andasse a rifugiarsi all'interno del bagno, lasciando il compagno nuovamente solo con i suoi pensieri. Avrebbe volentieri dato tutto l'oro del mondo per entrare nella sua testa, arrivare al nucleo di tutti i suoi problemi e distruggerlo.
Ma addentrarsi nella psiche di Jude, a suo malgrado, richiedeva sacrificio. Per farlo, avrebbe dovuto perdere sé stesso e lasciare che i frenetici sentimenti altrui lo ingabbiassero. Il vero problema è che una volta inoltratosi fin lì non esisteva alcuna via di ritorno. Probabilmente a sbarrare la strada al castano era l'incertezza che ancora percepiva da parte del biondo. La paura di non trovare la risposta sperata a queste ambiguità. Era davvero pronto a correre questo rischio?
Involontariamente, la sua mente aveva riportato a galla un preciso momento del loro tormentato passato. Avevano già affrontato una situazione simile, quando un terzo era prepotentemente entrato nella loro bolla d'amore, infrangendo il delicato equilibrio che la teneva intatta.
Sperava con tutto sé stesso di sbagliarsi, questa volta, non avrebbe retto un altro colpo di quella portata.Le iridi cremisi, leggermente scurite, osservavano con una nota di rammarico e disgusto il riflesso allo specchio. Era incapace di sfuggire al suo potere e non faceva che rimproverarsi per questo. Sospirò contraendo il viso in una smorfia non appena il dolore lancinante, di pochi minuti prima, tornò a tormentarlo violentemente. Istintivamente si portò le dita delle mani sulle tempie, premendo e massaggiandole. Sentiva tutto girare e la testa pulsare.
Ripensava a quel messaggio, così dannatamente sbagliato. Alla volontà del biondo di vederlo.
Anche lui nel profondo si era accorto di desiderarlo. Ancora.
Ma per quanto?La loro relazione non poteva funzionare, erano diventati entrambi talmente dipendenti l'uno dall'altro da arrivare a farsi del male senza accorgersene.
Si convinse che sicuramente una doccia calda lo avrebbe aiutato a sbollire la tensione accumulata.
Caleb si era allontanato dalla finestra e, accompagnato dall'incessante ticchettio della pioggia, si era seduto su un lato del letto sospirando pesantemente. Aveva afferrato gli occhiali del biondo adagiati sul comodino. Si era lasciato andare sdraiandosi completamente sul materasso mentre reggeva le spesse lenti verdi davanti al suo viso, specchiandosi in esse. Aveva sempre pensato che dovesse essere difficile osservare il mondo attraverso quegli strani occhiali. Il rumore del getto d'acqua della doccia appena aperto fece balenare nella mente del castano un'idea, probabilmente pessima.

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Demons || Fudou x Kidou
Fiksi Penggemar"[...] La verità è che ti sei insinuato nella mia vita, dentro di me, in una maniera tale da tenermi incatenato a questo assurdo sentimento che provavo, provo, nei tuoi confronti. Anche quando sei sparito. Quando ci siamo addormentati insieme, dopo...