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CAPITOLO 5

Beverly, una delle cameriere, entra nella Sala della Colazione con un vassoio di biscotti fumanti, l’aroma di limone e vaniglia invade la stanza.

“Tè o latte signorina?” mi chiede Annabella

“Tè, grazie….”

Mia madre sorseggia il suo latte alla mia destra, Doroty dorme ancora, la mamma le ha fatto prendere un brutto vizio, con la scusa che le piccole entrano a lezione un’ora dopo le permette di saltare la colazione comune e di farla più tardi. Sono comunque sicura che tra qualche minuto si fionderà in salotto: non vedrà l’ora di mostrare alla mamma quel che sa fare.

“Il giornale, signora…” dice cortesemente Beverly e sistema accuratamente il periodico sulla tavola imbandita.

Papà sgranocchia un biscotto ed io lo seguo a ruota, la mamma invece comincia a sfogliare il giornale: è l’Eco Magico, il più famoso ed aggiornato quotidiano del regno.

Lo osserva con superficialità, quando d’un tratto trattiene il respiro, quasi le cade la tazza di mano.

Papà non ci fa caso, ma io sì. Velocissima mi sporgo e punto gli occhi sulla pagina piena zeppa di titoloni bordati scritti in stampatello, tra i tanti ce n’è uno addirittura sottolineato <<ARRESTATO TRAFFICANTE DI NEONATI: Edgar Rubble: colonna portante del mercato nero delle adozioni>>

La mamma mi strappa il giornale da sotto il naso, la guardo in attesa di una spiegazione del suo gesto, ma lei fa finta di nulla e si mette a commentare un altro articolo con papà. Rubble: ho già sentito quel nome….la signora Millised! Mi viene il batticuore, sudo freddo: non ci capisco più niente. Mamma mi sta mentendo, lo sento, lo so…..

Doroty entra di corsa dimenticando ogni regola di educazione, i nostri genitori fanno una smorfia contrariata, ma il suo annuncio cambia tutto. Mentre osservo gli sguardi che riservano a me e mia sorella realizzo che non mi diranno mai la verità, ci vogliono troppo bene.

Mentre corro lungo il sentiero che porta alle stalle mi sforzo di ricordare il più possibile le parole della signora Millised: parlava dei documenti segreti conservati dall’Uomo dell’archivio, non so a chi si riferisse, però è sicuro che se c’è qualche indizio si trova in città, nel Palazzo Civile. Perciò è una disdetta che non ci possa entrare, però so chi può farlo. Non dovrei ma è l’unica persona che mi sia venuta in mente.

Lo trovo lì che raduna le caprette, lo fa in modo buffo, lo seguono, si sistemano praticamente senza che alzi un dito o gridi qualcosa, sibila o almeno così mi pare. Quando si accorge di me sobbalza e arrossisce “Buongiorno, come mai qui così presto?”

Deglutisco un po’ nervosa: mi dispiace da morire doverlo mettere in mezzo.

“E’ successa una cosa Seb….ho bisogno del tuo aiuto…” mugugno con occhi languidi.

Appoggia un sacco a terra, una capra gli dà un buffetto “Ho saputo della proposta di matrimonio….complimenti…”mi analizza in modo strano, non mi piace il tono con cui lo dice, come se non gli importasse. So che è sbagliato però vorrei che si interessasse a me come quando eravamo bambini. “spero non abbia a che fare con questo…”aggiunge

Odio ricevere tutti questi complimenti per le nozze eppure dovrò farci l’abitudine “Innanzitutto grazie dei complimenti…” rispondo facendo un po’ la preziosa, non che mi riesca bene “Comunque non ha nulla a che vedere con il matrimonio…”

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