Eravamo appena atterrate in una delle città più belle del mondo, per me era la prima volta a Londra, e rimasi incantata a guardarmi intorno all’interno dell’aeroporto. Un uomo distinto, in giacca e cravatta ci venne incontro cercando di parlarci in italiano senza alcun risultato producente; dalle sue spalle spuntò una ragazza bionda con i capelli raccolti in una lunga coda e degli occhiali da sole.
-Hi, I‘m Perrie! He is Andy. Nice to meet you, guys! Please follow us, we have a meeting at 10 at the studio.
Mi voltai verso le mie compagne e dissi: –Ma non vi sembra Perrie delle Little Mix?-
-Non può essere lei, voglio dire, perché Perrie delle Little Mix dovrebbe venire all’aeroporto a prendere noi?- disse Sky.Quando arrivammo agli studi Andy non venne con noi e Perrie ci fece segno di seguirla, nella grande sala riunioni dove entrammo poco dopo, erano sedute Jade, Jesy e Leigh-Ann assieme a Mike Bryan, e altre persone che probabilmente facevano parte dello staff.
-Welcome Girls. I’m Mike Bryan, but please call me Mike, and this is the staff. I reckon that you may know Little Mix, right? Don’t worry if you need an interpreter- disse l'uomo al centro del tavolo, cordialmente.
- Good morning everyone, I'm Lydia and these are Skyler and Ashley. Don’t worry we don’t need an interpreter, but thanks Mike. Of course we now who Little Mix are. But can I ask a question…-
-Tell me, Lydia-
-Why are the girls here?-
-We are here because I saw a video on YouTube, and after sharing it on twitter, we decide that we wanted you, the Crazy Girls, as our opening act for our next world tour.- disse Perrie con un sorriso in viso.Le Little Mix ci avevano “scoperte” e ci avevano appena chiesto di seguirle nel loro imminente tour mondiale, non poteva essere vero, noi tre non riuscivamo a spiccicare parola, i nostri sguardi si incrociarono e semplicemente annuimmo verso i responsabili della casa discografica. Poi Mike ci fece segno di seguirlo.
-Sono davvero felice che abbiate accettato, ora dopo qualche scartoffia burocratica, voglio presentarvi delle persone che vi accompagneranno in questa avventura, loro si prenderanno cura di voi. Sono Samantha e John, la vostra make-up artist e il capo della sicurezza.--Ciao, sono Samantha e mi occuperò di voi-
- Io sono John, responsabile della sicurezza, tuttofare e bodyguard-Samantha aveva circa trent’anni, ma non ne dimostrava più di venticinque, capelli lunghi scoloriti con le punte rosate, un bellissimo sorriso e qualche tatuaggio sulle braccia. John, invece di anni ne avrà avuti circa quaranta, quarantacinque al massimo, un metro e ottanta, capelli corti e auricolare all’orecchio.
Avevamo circa un mese di tempo per prepararci per questa nuova avventura, allenamenti con un personal trainer, esercizi per la voce e un guardaroba nuovo per ognuna di noi.
Le settimane passavano velocemente e il tour si avvicinava; saremmo partite proprio da Londra, un paio di date in Inghilterra e Irlanda, l’Europa e in fine l’America. Ovviamente prima di partire, rientrammo a casa per comunicare alle nostre famiglie la grande notizia, e consegnare loro i biglietti e i pass per il primo concerto. Tutto accadde in modo molto frenetico, e nemmeno senza rendercene conto arrivò la sera, la nostra prima sera su un palco vero, iniziammo a cantare un paio di canzoni, poi scendemmo e fu il turno delle ragazze, una tappa dopo l’altra sempre più persone apprezzavano le nostre voci e la nostra musica. Quando, andammo in America, mi sentivo come una bambina, arrivammo al JFK di New York, con quello spettacolo la mia vita sarebbe cambiata. Giovanni ed io, ci eravamo lasciati da qualche settimana ma non ero triste, anzi, al contrario mi sentivo quasi sollevata, con lui non ero davvero proprio me stessa, non aveva mai accettato le “Crazy Girls” e quello che rappresentavano per me. Nonostante le continue richieste, non venne mai a vederci e quando ritornavo a casa non facevamo altro che litigare; all’inizio era tutto bello e fantastico, ma pian piano le cose andavano sgretolandosi, tutto sembrava finto.
La sera del nostro primo concerto a New York, scendendo dal palco, mi scontrai con una persona che mi avrebbe cambiato la vita. Finito il concerto andammo in un pub con Perrie, Zayn, Niall, Harry ed Ed Sheeran, quella sera ci venne proposto un progetto, il Comic Relief, una collaborazione tra quattordici artisti, che prima di arrivare all’epilogo, ci sarebbero voluti quasi sei mesi di duro lavoro e collaborazione, ci incontravamo tutti in città facilmente raggiungibili tra una tappa del tour e l’altra, non sempre era facile ma il progetto era davvero importante e sosteneva una buona causa.
Quei tre mesi in tour erano magicamente volati via, e ora eravamo pronte ad un avventura tutta nostra, le Crazy Girls, erano pronte a spiccare il volo con le loro ali, senza più l’aiuto di nessuno.
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Crazy Girls
FanfictionLydia, Skyler e Ashley sono tre ragazze poco più che ventenni che vivono in una piccola città italiana; Ad accomunarle una profonda amicizia e la passione per la musica.