Tutto ciò che ho sempre desiderato

Capitolo 2

14 novembre

Scendo dalla macchina, e vedo che è iniziato a gocciolare perché qualche goccia si posa sulla mia mano. Io ho sempre amato la pioggia mi rilassa sempre. Saluto Mary e entro, visto che lei fa la prima perché è stata bocciata ma non per colpa sua, c'era una prof che la odiava e non le ha dato la materia. Avvolte certa gente mi fa venire un istinto omicidia che non vi dico.

Controllo l'orario e prima ora ho storia,  mi dirigo in classe di tutta fretta visto che sono in ritardo di 20 minuti e se mi vedesse la preside , sicuramente mi sgriderebbe come sempre.

Busso alla porta, balbetto un "buongiorno" e vado a sedermi al ultimo posto in compagnia del mio zaino.

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Finite le prime ore di storia dove il prof non faceva altro che parlare della guerra dei cento anni e dove io non ho capito molto. Ma vabbè!

La prossima ora ho matematica e mi dirigo in biblioteca per prendere dei libri che mi servono.
Entro e saluto la signora Candida, lei è una donna sulla cinquantina di bell aspetto, i capelli corvini sono legati in uno chignon attraverso un fermaglio bianco con un ciglio e gli occhi scuri truccati da un ombretto azzurro, mette solo quello come trucco ma devo dire che le dona.

"Salve signora" dico io sorridendo
"Ehy cara, di cosa hai bisogno?" dice lei in modo gentile
"mi servirebbero dei libri di algebra tutti e 3 i volumi, ma non si preoccupi so dove trovarli, conosco a memoria ormai tutta la biblioteca" dico
"Okay tesoro vai pure" dice sempre con quel sorriso dolce

Finito di prendere tutti e 3 i libri, mi dirigo in classe perché l'intervallo di 10 minuti e finito già da un po' e i corridoi sono ormai vuoti, c'è solo il bidello che sta pulendo una finestra, il signor Lory e un uomo molto serio ma so che dietro questa serietà si nasconde un uomo davvero dolce, in questi anni ho imparato a non far caso solo alle apparenze ma guardare ciò che c'è dietro, ci sono persone che si mostrano agnellini ma dietro sono diavoletti nel vero senso della parola, come Vicky, la leader delle cheerleader, noi al primo anno eravamo molto amiche poi invece ha cominciato a farmi degli stupidi scherzi solo per attirare l'attenzione, da lì in poi non mi sono più fidata di nessuno e ho imparato appunto quello che ho appena detto di non  fermarmi alle appartenenze.
Mentre che sono persa nei miei pensieri, vedo un ragazzo più il là correre in una velocità incredibile che se lo vedesse la preside gli darebbe l'ergastolo. Sono ferma a guardarlo quando sento il mio sedere toccare terra in un tonfo.
Guardo il ragazzo.

"Scusa non volevo e che sono in un ritardo, incredibile e se la prof Wilson mi vedrebbe arrivare a quest'ora, riceverei una nota, ma una di quelle belle" dice lui in modo veloce e sorridendo

Mi blocco a guardarlo, ha gli occhi in un azzurro oceano, i più belli che ho visto fin ora e un sorriso da Angelo. Non so dove sia uscito questo ragazzo ma sembra che sto in paradiso. Non le rispondo sto solo a fissarlo non so per quanti secondi o minuti.