14 novembre
Dopo un paio di minuti, sono ancora a fissarlo, non so perché ma non ne posso fare a meno mi attira come una calamita. Stacco solo lo sguardo quando vedo sventolare una mano avanti e indietro davanti al mio viso.
"Ehy sei qui?" dice continuando a sventolare la mano
"Si ci sono" dico io, un po' infastidita ma non so perché
Fa spallucce, e mi tente la mano per aiutami a rialzarmi visto che già lui si è alzato
"Riesco benissimo a rialzarmi da sola. Grazie" dico in modo agido che nemmeno io so spiegarmi il perché
"Oh oh, ma io ti conosco" dice
"Ah ah e io no" dico in modo ironico
"Si tu sei la strana" dice facendosi scappare un risolino, che sinceramente mi da fastidio
"Senti io ho lezione, anzi l'avevo già 30 minuti fa, quindi addio. Piacere di averti conosciuto" dico io cominciando a incamminarmi per la mia classe.
Di solito quando la gente mi chiama "Strana" , non ci do molto peso visto che ormai ci sono abituata, e dal asilo che mi chiamano così, ma con lui è stato diverso ho sentito qualcosa ribollirmi dentro. È stato strano.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Sto per tutte e due le ore di matematica a pensare a quei due occhi e a quel sorriso, e non capisco perché mi sono fissata! Non fa per me lui e un Deo del Olimpo mentre io sono solo io. Una ragazza, un po' bruttina, piena di sogni, e di insicurezze e soprattutto con una grande voglia di essere libera di fare ciò che voglio, non seguire più le loro regole e non dirgli quello che faccio o quello che non faccio a loro!"Drinn" suona finalmente la campanella, ho una fame incredibile e devo scendere subito in mensa, ma prima devo andare a posare i libri nel armadietto.
"Ehi Flo, potresti aiutarmi??" dice Clear, mentre si avvicina spostandosi dal suo primo posto e venire verso il mio all'ultimo
"Si, di cosa hai bisogno?" domando
"Se potevi passarmi gli appunti di letteratura di ieri, visto che ero assente. Per favore?" dice quasi supplicandomi
"Dopo te li passo, Prego" dico io incamminandomi verso l'armadietto
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Dopo circa 10 minuti, sono in mensa in coda ad aspettare il mio turno e il mio stomaco non fa altro che brontolare.
Finalmente arriva il mio turno così decido di prendere il solito cioè insalata e carote e uno yogurt bianco. Decido di mangiare in cortile non amo molto la confusione e qui per adesso c'è ne fin troppa. Trovo una panchina in fondo vuota e vado a sedermi li da sola, in pace a sentire il vento sui miei capelli anche se da un po' freddo oggi e ha smesso di piovere.Gusto la mia insalata in tranquillità e pace quando sento qualcuno sedersi al mio fianco. Mi giro di scatto, perché di solito non si siede mai nessuno vicino a me
"Ciao Chica agida" mi saluta il ragazzo di poco fa
"Che ci fai qui?" chiedo un po' stranita
"Ti faccio compagnia. Posso??" dice
"Cosa vuoi? “
" Te l'ho detto. Che mangi? "chiede sporgendosi verso il mio piatto.
Io resto a fissarlo.
" Uh insalata, non mi piace molto ma vabbè tanto ho fame "continua prendendo un po' della mia insalata e mangiadola.
Continuo a guardarlo.
" Lo sai che sei proprio strana. Adesso perché mi fissi e non parli? Il gatto ti ha mangiato la lingua? "dice in modo sarcastico che a me da abbastanza fastidio.
" Non sono strana e nemmeno agida, tu non mi conosci. Vedi di farti i fatti tuoi. Non capisco ci sono 20 mila persone in giro perché devi dare proprio fastidio a me? " chiedo alterandomi un po' gesticolando con le mani
"Ok ok calma. Comunque, Piacere Gabriel Miller" dice porgendomi la mano, indecisa se prenderla o meno, fisso la sua mano, poi decido di stringerla. Stacco la mia mano e in silenzio continuo a mangiare la mia insalata, mentre sto per mangiarne un altro boccone diretto alla bocca, lui mi ruba la forchetta e se lo mangia lui. Mi giro a guardarlo.
"Io ti ho detto il mio nome, tu però non mi hai detto il tuo" dice con la bocca piena
"E poi la strana sarei io. Ma ti sei visto Gabriel?" dico sottolineando il suo nome
"Me lo vuoi dire o no il tuo nome?"
Alzo gli occhi al cielo, cosa che faccio molto spesso e che la mia migliore amica innervosisce.
"Piacere tutto tuo. Flo Parker" dico alzandomi per andare a buttare il piatto visto che ho già finito. Lui mi segue.
" Ma non lo mangi quello?" dice indicandomi con l'indice lo yogurt ancora sulla panchina.
"Mi hai fatto passere la fame"
"Se vuoi lo mangio io, la fame io ce l'ho e anche molta"
"Fai pure, ma se hai fame perché non sei passato per la mensa prima?" chiedo
"Mi noia aspettare la fila"
"Mm. Tu finisci lo yogurt. Ci vediamo in giro" dico allontanandomi, ma non me vuole proprio sentire, infatti mi prende per il polso fermandomi
"Dove vai?" chiede
"Non sono affari tuoi" dico salendo le scale per andare agli armadietti, e lui questa volta rimane la a guardarmi, non so perché ma ci sono rimasta un po' delusa anche se non lo voluto io che lui venisse.
![](https://img.wattpad.com/cover/189602235-288-k470506.jpg)
STAI LEGGENDO
Tutto ciò che ho sempre desiderato
RomanceFlo Parker, una sedicenne, timida, riservata, molto disagiata e desiderosa della propria libertà a causa dei genitori che l'hanno cresciuta in casa, insieme alla sorella .Stanca dei sui genitori che le hanno sempre tappato le ali. Stanca di essere s...