Capitolo 4

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18 novembre

La settimana è passata e dopo quel giorno non ho più visto Gabriel e ho iniziato a pensare che forse sono riuscita ad allontanarlo davvero perché su una cosa loro hanno ragione io sono strana, non sono perfetta quando cerco di allontanare qualcuno allo stesso tempo sono terrorizzata di riuscirci davvero, perché ho paura di dare fastidio, di sembrare noiosa, poco originale, non simpatica agli altri. Non riesco ad affezionarmi alle persone tanto facilmente, perché ho imparato in questi 2 anni di non fidarmi più di nessuno visto come è andata a finire con Vicky.
Mentre sono immersa ne miei pensieri sento bussare alla porta. Sicuramente sarà Mery.

"Chi è?" chiedo
"Sono io" risponde la persona dal altra parte della porta e mi accorgo che non si tratta per niente di Mary ma di mia cugina   Fabiana
"Entra Fabiii" urlo

Fa il suo ingresso e viene a sedersi ai piedi del letto dove io sono sdraiata continuando a fissare il soffitto.

"Non mi saluti nemmeno?" chiede lei fingendosi offesa
"Vieni qui" dico mettendomi seduta e abbracciandola
"Allora pati come te la passi?" mi chiede usando il soprannome che mi ha dato fin da piccola
"Solita vita. Tu?"
"Ho incontrato un ragazzo che sembra un Dio sceso in terra. Non immagini, é praticamente perfetto" dice con un entusiasmo che mi fa sorridere
"Racconta" la incito a parlare
"Allora ero a danza come sempre il mercoledì, ed è arrivato un nuovo allenatore cioè lui. Non facevo che guardarlo non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, é una calamita!! E di conseguenza non sono riuscita a muovere un muscolo." dice sempre con lo stesso entusiasmo. Ma poi vedo che la sua faccia si rabbuia diventando improvvisamente seria. Cosa che non è assolutamente da lei.
" Cosa hai? " chiedo
" Lui è più grande di 6 anni più di me "
" E allora quale è il problema? "
" Ha 24 anni non guarderà mai una come me"
" Ehy Ehy tu sei una ragazza fantastica, sei bella fuori e soprattutto dentro perché questo è quello che conta" dico facendo un sorriso rassicurante
" Lo sai che sei la cugina migliore di tutto l'universo?"
Sorrido.
"Tu non mi devi raccontare niente? Hai una strana luce in quei occhioni blu" dice e so già che ha già capito quasi tutto e so anche che nei miei occhi si legge la preoccupazione perché sono come uno specchio si riesce sempre a leggere tutto per chi mi conosce così bene come lei, infatti la adoro per questo.
" No, non è niente. È per la scuola sono indietro di alcune materia" mento un po' per adesso non me la sento di raccontargli di Gabriel.
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Dopo la chiacchierata con Fabiana  vado in salotto.

"Mamma io dovrei uscire un attimo" dico, visto che ho proprio voglia di fare merenda al bar proprio di fronte casa mia.
"Dove vai?" chiede, sono stanca di dire sempre cosa faccio o non faccio, dove vado o non vado. Ormai so badare a me stessa. Quando lo capiranno?? Decido di risponderle
"Vado al bar da Vincent"
"Vai da sola?"
"Si mamma, sono qui di fronte a fare merenda. Posso o no?" dico indicando con il dito verso la porta.
"Si vai vai, ma torna subito sennò verrò a cercarti signorinella"
Alzo gli occhi al cielo, prendo la mia felpona e il mio giubbotto verde militare  dal attaccapanni e mi precipito verso la porta.

Entro nel bar. Il profumo di cioccolato e pasticcini mi invade le narici. È da tanto che non venivo qui. Ho sempre visto questo posto come un luogo di calma e la vetrina vicino ai tavoli mettendo in vista il cielo stellato e la calma della campagna rende tutto più magico.

"Ehi" mi saluta Vincent da dietro al bancone e io ricambio con un timido gesto della mano.

Io e lui praticamente siamo cresciuti insieme. Eravamo vicini di casa ma di quel bambino paffutello non ne è rimasta nemmeno l'ombra. Ora la sua figura alta e atletica risale in mezzo a quei ricci ribelli e quel percing al sopracciglio.

"Dimmi. Cosa ti porto?" chiede lui svegliandomi dal mio "fissarlo".

"Una cioccolata come sempre"

"Agli ordini" dice lui scattando sul attenti

Devo sbrigarmi, se torno qualche minuto più tardi mamma verrà a venirmi a prendere qui come una fottuta bimba e credo non sia il caso a 17 anni. Poco dopo vedo tornare Vincent con la mia cioccolata in mano, la prendo e mi giro pronta ad andarmi a rilassare al mio tavolo quando vado a sbattere contro una camicia rigorosamente bianca rovesciando tutto.

"Eh te pareva che ne facevi una giusta" mi autocomissero.

Alzo gli occhi dopo una ventina di minuti a fissare le scarpe nere e la camicia bianca diventata ormai marrone del povero tipo. Mi ritrovo davanti due occhi color oceano guardarmi in modo a dir poco arrabbiato, sembra volermi uccidere. Ma perché tra tutte le persone in questa città che potevo incontrare proprio lui? Proprio Gabriel?

"Perché sei sfigata" eccola di nuovo la mia coscienza. Cosa vuoi un applauso?

"Pero è un gran figo anche da arrabbiato". Ma vuoi smetterla?

"Ma guarda un pó chi si rivede!" dice lui sempre con sguardo da omicidio

"Eh si. Ciao" dico spostandomi e cominciando a camminare.

"Ti sembra modo? Nemmeno un scusa Gabriel? Io non ci credo" dice scuotendo la testa avanti e indietro.

"Okkk. Scusa Gabriel" dico.

Mi è passata anche la voglia di cioccolata. Quello sguardo mette abbastanza paura ma al tempo stesso un gran fastidio. Faccio dei passi in avanti dirigendomi alla porta e quando mi sembra che lui mi stia seguendo che noto che lui ha cambiato direzione andando a destra, in bagno.

"Forse dovresti essere più gentile con lui. Infondo lo sei sempre con tutti non capisco perché sia lui a l'eccezione"

Roteo gli occhi al cielo quando so che la mia adorata coscienza ha ragione. Sbuffando entro nel bagno dando una forte spinta alla porta. Lo trovo senza maglia e con le mani al lavandino mentre cerca di pulire il casino che ho comminato ma d'altronde io più che casini nella mia vita non commino. Mi avvicino non prima però di avergli fatto praticamente i raggi con gli occhi. Ha un tatuaggio sul braccio destro ma non riesco a distinguere bene cosa sia da qui. Lo sguardo è fisso sulla maglia e ogni tanto il suo ciuffo biondo si sposta quando mette più forza strofinando con le mani.

"Devi stare lì ancora per molto Chica agida?"

"Stavo cercando di essere gentile con te." gli punto un dito contro

"Ma certo che hai un bel caratterino. Mi piaci"

Evaporo diventando rosso peperoncino a quelle parole. Mannaggia a me e alla mia cazzo di timidezza!

"Gne gne. Tu a me no. Pensa un pó"

"Lo avevo capito"

Nel bagno regna il silenzio, solo il fruscio del acqua e il rumore dei sospiri di Gabriel. Rimango lì, in mobile fino a quando è lui a parlare.

"Avevo capito che non ti piaccio. Ecco perché continui a venirmi addosso come una scimmia. Ammettilo che mi vieni addosso solo perché non puoi resistermi."

"Ahahahahah tu credi questo? Sul serio?" dico continuando a ridere per la cazzata che ha appena detto. Ma chi si crede di essere Brand Pitt?

"Sei bella quando ridi." dice facendo placare la mia risata isterica

"Cos cos cosa?" ma cosa ho appena sentito?

Esce dal bagno mettendo la camicia bagnata e con un sorrisino sulle labbra. Maledetto! Era quello il suo intento! Quello di lasciarmi come una sciocca senza parole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2020 ⏰

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