Prologo.

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Settembre 2019 - Los Angeles.

Niccolò quella mattina si svegliò rilassato, era andato a letto presto la sera prima e aveva sentito il primo rintocco della sveglia, avvenimento inusuale per lui che amava andare a ballare ogni sera fino a notte fonda non sentendo così la sveglia il giorno successivo. Ma quella mattina era diversa dalle precedenti, accanto a lui c'era la donna che aveva sempre amato, con i capelli color cioccolato con dei riflessi dorati spalmati sul cuscino, le labbra rosate leggermente dischiuse mentre la mano poggiava sul ventre nudo ricoperto solo dal leggero lenzuolo. Si chiese cosa stesse sognando e subito dopo si rispose che qualunque cosa fosse, sperava fosse davvero bella. Sembrava quasi una visione celestiale agli occhi di Niccolò che più volte aveva sognato quella mattina per poi svegliarsi e accorgersi che accanto a lui non c'era mai stato nessuno, iniziando così la giornata con una nota di tristezza sul volto. Portò una mano sulla spalla della ragazza, accarezzandola delicatamente facendo scivolare i polpastrelli lungo la pelle chiara, quasi fosse scolpita nel marmo, e liscia come seta.  Attento a non svegliarla, si avvicinò con il volto al lembo di pelle della ragazza che precedentemente stava accarezzando, sfiorandolo delicatamente con le labbra, ispirando a fondo il profumo dolce della vaniglia, lasciandoci sopra un bacio. Sentendola muoversi lentamente, sorrise, alzando il volto per poter incontrare il suo sguardo ancora assonnato, profondo marrone castagna in un chiaro celeste ghiaccio. Per un momento pensò che se quello fosse uno dei suoi tanti sogni, non avrebbe voluto svegliarsi mai più, perché stava bene così, con la donna che amava accanto a lui e il rumore del mare come sottofondo.
       «buongiorno, piccola mia.» mormorò in un sorriso, piegandosi a lasciarle un bacio a fior di labbra.

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