La mattina di Natale per Asia fu totalmente differente da come se l'aspettava. Si alzò relativamente presto nonostante la notte quasi insonne e si trascinò fino alla cucina dove avrebbe fatto colazione. Il pandoro, al quale mancavano dette fette, la chiamava a gran voce dal tavolo, così se ne tagliò una fetta e con una tazza di caffellatte iniziò a gustarsi la colazione. Sua mamma alla quale non aveva dato il buongiorno era già ai fornelli per preparare il pranzo di Natale nonostante fosse presto per pranzare, suo padre era già in salotto a leggere il giornale e suo fratello probabilmente ancora dormiva.
«Buongiorno Asia, quando hai finito andiamo ad aprire i regali in salotto.» ad Asia per poco non andò di traverso il pezzo di pandoro che aveva messo in bocca dopo averlo inzuppato nella tazza. Che voleva dire con "regali"?
«Regali?» domandò incredula con un filo di voce.
«Si, Asia, regali.» il tono freddo di sua madre non riuscì del tutto a nascondere un leggero accenno di sorriso.
«Ma quelli che si trovano nei pacchi?»
«Si, Asia, solitamente si trovano nei pacchi, menomale che ce lo hai detto tu!» la voce del fratello, ancora addormentata, ma mai senza il sarcasmo che lo contraddistingueva, fece capolino in cucina, come lei ancora in pigiama.
«Ma noi non ci facciamo da anni i regali...» abbassò la voce per far si che la sentisse solo il fratello, che senza rispondere la prese per un braccio e la trascinò in salotto, dove il padre era ancora seduto a leggere il giornale. Vedendoli arrivare però, lo chiuse e lo ripiegò, posandolo sul tavolino da caffè. La mamma di Asia si avvicinò all'albero non tanto grande e un po' povero di decorazioni, segno che nella famiglia Mancini lo spirito del Natale non aveva mai fatto capolino, o meglio se n'era andato negli ultimi anni. Prese il pacco decorato con dei fiocchi di neve su base argentata e lo diede ad Asia che sorrise leggermente in imbarazzo, non sapendo cosa fare.
«Oltre a stare nei pacchi, solitamente i regali si scartano Asia!» Andrea si beccò uno sguardo fulmineo dalla ragazza, probabilmente se uno sguardo potesse uccidere in quel momento Andrea sarebbe polvere. Iniziò a sciogliere il grande fiocco blu, staccando successivamente il nastro adesivo con estrema lentezza, sentendosi osservata da tre paia d'occhi. "Perché non aprite i vostri regali invece di fissarmi?". Con quel pensiero in testa si mise a scartare il regalo che i suoi genitori e suo fratello le avevano fatto. Non aspettandosi minimamente quello che ci trovò, sgranò gli occhi incredula per poi posarli sul volto dei suoi genitori che, per la prima volta dopo anni, li vide sorridere. Uno degli ultimi modelli super funzionali di computer portatile la fissava fermo sulle sue gambe.
«Da tempo che pensiamo di essere stati troppo duri con te, se scrivere è il tuo sogno allora questo sicuramente ti servirà» disse suo padre ancora seduto sulla sua poltrona di pelle un po' invecchiata dal tempo mentre sua mamma era appoggiata al bracciolo, così sorridente da non riuscire ad abbassare gli angoli delle labbra come fosse colpita da una strana paresi facciale.
«Inoltre Andrea ci ha detto che prendi sempre ottimi voti, quindi siamo orgogliosi di te e volevamo lo sapessi» Non riuscendo a contenere la felicità, essendo finalmente riuscita a far accettare quello che sperava potesse essere il suo futuro ai suoi genitori, posò la scatola del computer sul tavolino da caffè e si alzò dal divano per poter compiere quei due passi che la dividevano dai suoi genitori, andando ad avvolgere entrambi in un abbraccio, non prima però di aver rivolto uno sguardo carico di gratitudine al fratello che si unì anche lui al caloroso abbraccio della famiglia Mancini.A qualche chilometro di distanza e con lo sguardo perso nel vuoto, Niccolò aiutava la nonna ad asciugare i piatti del pranzo che avevano appena lavato. Non aveva mai avuto una famiglia tanto numerosa da poter avere un Natale dove la casa era sempre piena e chiassosa, non di un caos fastidioso, ma che trasmetteva felicità e amore. Lo aveva sempre passato sin da piccolo con i suoi genitori e l'unica nonna che aveva mai conosciuto e ora che la madre non c'era più da anni, lo passava con il padre e la nonna. Pensava al momento in cui la migliore amica, una volta tornata al suo appartamento, avrebbe scartato il regalo che le aveva fatto. "Sono più che sicuro che il regalo rispecchi i tuoi gusti, ma ti farà piacere averlo tra le mani? Cosa penserai? Me lo dirai?". Continuava a ripetersi queste parole, maledicendosi di aver agito d'istinto, se avesse aspettato glielo avrebbe dato di persona e avrebbe saputo la sua reazione a caldo. Intanto nessuna notizia da parte di Asia gli era arrivata, né da lei né dal fratello. Si promise mentalmente che se non avesse ricevuto risposte dalla migliore amica nei prossimi giorni, avrebbe scritto ad Andrea e avrebbe capito perché Asia non gli rivolgeva parola. Una volta finito di aiutare la nonna, si rintanò in camera da letto, ignorando il cellulare che si illuminava ad ogni messaggio di Martina, la ragazza conosciuta alla festa di Luca, mentre accendeva la televisione per vedersi uno di quei stupidi film natalizi per passare il tempo.
STAI LEGGENDO
SOPRA IL CIELO DI ROMA
Roman d'amourAsia ha venticinque anni, quasi ventisei, da sempre innamorata del suo migliore amico Niccolò. Niccolò é suo coetaneo, prova gli stessi sentimenti per Asia. Si conoscono dal liceo, sono cresciuti insieme e hanno raggiunto tanti traguardi l'uno al...