PUNTO DI VISTA DI YLVA
Non ci posso credere, sono ancora in gabbia, che noia.
Uffa ma come si fa a intrappolare una comunissima ragazzina di diciassette anni con delle catene enormi sia alle gambe che alle braccia e rinchiuderla in un posto come questo.
Sono sul fondo di in una grotta profondissima con una marea di militari che passando attraverso dei ponti o dei balconi e controllano sempre se scappo.
Io ovviamente devo rimanere incatenata per terra senza nulla, e poi mi dicono che devo rimanere calma se non voglio essere punita con la sofferenza.
Vorrei liberarmi da queste catene, ma una volta libera non riuscirei lo stesso a fuggire perché il muro è troppo alto e liscio, non ci sono né scale me punti per arrampicarsi.
C'è anche buio e molto freddo e nessuno fa caso che non mi trovo bene qui. Mi trattano proprio come un animale, dicono che io sono il diavolo in persona e che devo morire qui, trattata da cani e lontana da tutti.
Sto male, non riuscirò mai a scappare, vorrei tanto la libertà e uscire da questa gabbia.
Ho provato a rompere queste catene trasformandomi in un lupo mannaro e continuando a tirare, ma sono a prova di forza bruta, quindi mi tocca veramente rimanere qui per sempre.
Poi ci sono quei maledetti scienziati che mi studiano in lontananza, ma loro non hanno ancora capito che non li accontenterò mai. Loro vogliono vedere il grosso lupo mannaro, ma io rimango umana, così imparano. Se si lamentano non mi importa più di tanto, mi hanno anche frustato e maltrattato per vedere come mi trasformo, li odio a morte. Un giorno vedranno quanto posso essere pericolosa e poi sarò io a ridere.
Sono così arrabbiata che farei fuori tutto quel che vedo.
Ho provato così tante volte o a fare la tipa che piange disperata o il mostro cattivo che tira e tira in continuazione, ma nulla.
Ah ecco il tipetto che si crede uno scienziato, lui si che è un gran fifone.
Lui mi osservava attraverso un ponte posto non molto più in alto da me.
Tanto per convincermi a trasformarmi mi ha detto "dai mostro diventa quel che sei realmente, ormai sappiamo tutti che un demone che serve solo per rimanere rinchiuso qui, muoviti su, tanto non scapperai mai da qui" e finita la frase mi ha lanciato una roccia giusto per attirarmi l'attenzione.
Io non osservavo mai le persone faccia a faccia, guardavo sempre in basso e non parlavo mai, ma questa volta ho provato a fare il doppio gioco dicendogli con voce alquanto rilassata e convincente "senti bel tipetto, che ne dici di fare uno scambio equo, io mi trasformo e tu mi fai fuggire da qui"
"Scordatelo! Tu rimani qui a vita!! Hahaha"
"Bene, allora passiamo alla seconda scelta"
"E quale? dimmi un po', sono proprio curioso"
In quel momento l'ho subito guardato con una faccia spaventosa ed ho modificato il mio tono di voce da dolce a cupo e tenebroso, tipico da persone indemoniate e gli ho detto "SEI MORTO"
Nel momento in cui dicevo quelle parole mi sono trasformata in un lupo mannaro alto due metri e mezzo, con due enormi mani capaci di stritolare qualunque cosa e dotati di artigli taglienti come delle lame, la mia faccia si è trasformata, avevo muso di un lupo enorme con dei denti capaci di triturare di tutto, i muscoli erano possenti e il pelo foltissimo di colore bianco con una striscia nera che parte dal ciuffo sulla testa e va verso la folta coda.
Mi sono alzata a due zampe e ho tirato più che potevo la catena che mi teneva il polso sinistro, non ho mai usato una forza del genere e dopo poco la catena si è rotta. FINALMENTE!! Questo è un miracolo.
Nel momento in cui stavo spezzando tutte le altre catene con la mia a mano ormai libera si è sentito il suono d'allarme, è un rumore cupo che si può avvertire in tutta quanta la grotta.
Si vedevano tutti i militari che correvano come formiche da tutte le parti e cercavano in qualche modo di non farmi fuggire.
Ora che sono libera devo solo fare una cosa: cercare di raggiungere il primo ponte per scalare la grotta più facilmente.
Ed è proprio questo il problema, il ponte si trova ad una quindicina di metri d'altezza e il muro è impossibile da scavalcare.
Ci ho provato lo stesso. Saltavo più che potevo e con gli artigli tentavo di trovare un possibile aggrappo. Ma nulla, si sentiva solo il fastidioso fischiare delle unghie che sfregavano sulla roccia.
Dovevo evitare anche i continui spari dei militari perché fa un malissimo sentire le pallottole che si conficcano nella carne.
L'ultimo tentativo è stato quello più decisivo, infatti sono riuscita finalmente ad aggrapparmi e ho raggiunto il primo ponte, proprio quello dove si trovava il fifone dello scienziato che ora sta correndo via a gambe elevate.
L'ho spaventato dicendogli "Ti prendo" ma il giochetto è durato poco perché in pochi secondi l'ho raggiunto e con un morso gli ho frantumato la testa, si sentiva il suo disgustoso cervello spremersi sotto i miei denti. L'ho sputato subito e si vedeva il corpo senza vita cadere a terra come un sasso. Che orribile cosa.
Non c'è voluto molto a convincermi di smettere di guardare il morto perché subito dopo si sono risentiti i continui spari e c'era anche qualche granata che scoppiava nelle vicinanze. Vogliono proprio ammazzarmi.
In pochi salti sono riuscita a raggiungere l'ultimo ponte. Ho dovuto ammazzare alcune persone, squarciandole con gli artigli e schiacciandole con i pugni. Ne avrò ammazzati almeno una quarantina, erano tantissimi. Il mio pelo ora diventato rosso a causa di tutto quel sangue che c'era in giro, mi toccherà lavarmi.
Finalmente ho raggiunto l'enorme portone dell'uscita. In poco tempo ho ammazzato chi lo bloccava e con una potente spallata ho buttato giù il portone.
Ero libera!
Fuori non si vede nulla, c'è una grandissima bufera e io vedo solamente degli infiniti spazi piani ricoperti di neve, non c'era nient'altro.
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È passato ormai mezz'ora da quando sono corsa via dalla caverna e ancora non ho trovato nulla, mi fermo un attimo giusto per riposarmi e ripulirmi da tutto quel sangue strisciano sulla neve. Ora sono ancora bianca come prima.
Purtroppo mi tocca riniziare a correre, però appena mi alzo noto una figura strana in lontananza. Purtroppo non riesco a vedere bene chi era a causa di tutta questa neve che cade così violentemente.
Vedo solamente che si sta avvicinando sempre di più a me su due arti, a guardare meglio ha le sembianze di un umano, ma non è proprio un umano, sembra toppo grosso per esserlo. Il problema è che sta proprio venendo verso di me, mi avrà visto.
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CHI ERA?
COSA VOLEVA DA YLVA?
COSA ACCADRÀ?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo
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Nero come noi
WerewolfGli umani continuano a dire che noi lupi mannari siamo grossi, potenti, forti, spaventosi, in poche parole delle vere macchine da caccia. In questa storia parlerò di una ragazza che, essendo un licantropo e un lupo mannaro tenta in tutti i modi di s...