Undici

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“P-pronto?” la voce impastata dal sonno di Derek fa pensare a Stiles che è stata davvero una pessima idea chiamarlo ma non crede di avere un’altra scelta.

“Scusa Der, non pensavo stessi già dormendo. È che...”

“È successo qualcosa a Freddie?” domanda ora decisamente più sveglio.

Il cuore di Stiles fa una piccola capriola davanti a quella preoccupazione. “Niente di così grave. Solo che si è svegliato dal sonnellino che tu non c’eri più e ora non vuole più andare a dormire perché ha paura che sparisca pure io.”

“Arrivo subito”

E, in effetti, Derek ci mette tre minuti esatti prima di suonare il campanello ed entrare dalla porta completamente ricoperto di sudore e in canottiera. Nemmeno rivolge un cenno a Stiles che ringrazia per potersi beare della visione del corpo poco vestito del mannaro, l’attenzione completamente verso Freddie in lacrime. “Ehi, lupacchiotto, cosa fai ancora sveglio?”

“DE’EK” urla il bambino correndogli incontro e stringendosi al suo collo.

“Cosa succede?” gli chiede accarezzandogli i capelli.

“Mi tono sbegliato e tu non eri qui.”

“Mi dispiace, piccolo, ma dovevo andare a lavoro. Sono tornato appena ho potuto.”

“Bugia. Ti ha camato papi.”

Derek accenna un piccolo sorriso. “Sei troppo furbo per essere un bimbo così piccolo. Assomigli proprio al tuo papà. Cosa ne dici se ti accompagno a nanna?”

“Poi bai bia?”

“Devo andare a casa. Ma, ti prometto che, domattina, torno con la colazione. Va bene?”

“YAY.”

Derek esce dalla camera di Freddie dopo venti minuti. “Era stanchissimo. Si è addormentato quasi subito.”

Stiles gli allunga una tazza di caffè. “Grazie, non sapevo più cosa fare.”

“Hai fatto bene a chiamarmi” risponde Derek portandosi la tazza alle labbra “caffè? Sei serio? E come pensi di dormire dopo?”

Stiles ridacchia. “Ho ancora tante cose da fare, troppe. Sai, con Freddie in giro per casa, combino sempre troppo poco.”

“Facciamo così” propone Derek “domani mattina, dopo colazione, lo porto al parco così tu stasera riposi e domani sei libero di fare quello che devi.”

“Davvero?”

“Sì, cioè, se ti fidi e per te non è un problema, ovviamente.”

Stiles scuote la testa. “Assolutamente no. Freddie sarà felicissimo. Sicuro che a te non crea problemi? Cioè già sei arrivato nel cuore della notte, praticamente nudo e...”

“Stiles, respira. Non sono nudo e, comunque, dal tuo odore non mi pare ti dispiaccia.”

“DEREK HALE, FUORI DA QUESTA CASA” urla lanciandogli l’asciughino appoggiato sul lavandino.

Derek corre fuori dall’appartamento ridacchiando. “A domani, Stilinski.”

E sì, quello sul volto di Stiles era proprio un sorriso.

La mattina seguente Derek si presenta come promesso e passa l’intera mattinata assieme a Freddie mentre Stiles riesce, finalmente, a dare un aspetto decente alla casa, lavare e stirare la roba accumulata in lavanderia.

Become againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora