LA MIA STORIA è LA MIA STORIA. E CONTIENE SCENE ESPLICITE E TEMI QUALI DROGA, ALCOOL E SESSO.
CAZZI VOSTRI SE CONTINUATE, VI HO AVVISATI.
AMEN E SPERO CHE VI PIACCIA IL CAPITOLO.
Fame.
Avevo decisamente fame. Non mi sorprendeva la cosa: ero stata abbandonata al fluire dei miei pensieri in quel salotto dopo aver fumato per la prima volta.
Era ovvio: oltre che esser fatta come una pigna, avrei anche mangiato volentieri una pizza enorme... oppure una vaschetta di gelato. O delle lasagne.
Non mi importava gran che... sarebbe bastato mangiare.
Un frastuono mi riscosse dai miei pensieri e nel voltarmi rapidamente per capire da dove arrivasse quel baccano feci cadere il diario in pelle nera che tenevo ancora in grembo.
Lo raccolsi rapidamente, custodendolo gelosamente. Perché?
Poi mi voltai nuovamente da dove avevo sentito provenire rumore. Mi alzai dal divano, attraversando la stanza fino ad arrivare in un open space che dava sulla cucina. In quest'ultima ci trovai il biondo, che una volta era moro, intento a cucinare qualcosa. Non saprei dire cosa, perché l'odore che emanava era riuscito a farmi passare persino la fame chimica.
-Dev'essere disgustoso.-
Il ragazzo si voltò appena, lanciandomi un rapido sguardo e tornando poi a tagliare quello che sembrava un peperoncino.
-Ho fame anche io.-
Lo sentii ridacchiare. -Pensavo dovesse essere disgustoso.-
Feci spallucce, voltandomi a guardare fuori dall'enorme vetrata che dava sul cortile. Avrei bevuto volentieri del latte.
-Vorrei bere del latte.-
Era l'erba. Decisamente. Non avevo coraggio a parlare a mia madre, perché con il primo sconosciuto di cui non sapevo praticamente nulla, mi scioglievo come il ghiacciolo in estate?
-Prendilo, è nel frigo.- E così feci. Mi avvicinai al ragazzo, perché il frigo stava giusto accanto a lui. Non si spostò nemmeno, ancora intento a mescolare quella che doveva essere della pasta. Aprii il frigo ed estrassi il latte dall'incastro, poi mi misi a fissare il biondo aspettando nuove direttive.
Sbuffò, appoggiando finalmente il coltello e aprendo un'anta della cucina, estraendone una tazza e dei cereali.
-Tieni.- Quando si voltò a guardarmi e i nostri occhi si incontrarono, pensai diverse cose. Tutte piuttosto stupide. Una tra queste era che -Biondo tutto sommato non stai male.-
Mi misi rapidamente una mano davanti la bocca. What the fuck.
Rise. -Non fumi spesso tu, eh?-
Probabilmente diventai bordeaux, perché sentivo le fiamme in guance. No. Le guance in fiamme.
Presi tazza e cereali e mi sedetti al tavolo rotondo in mezzo alla cucina, cercando di non pensare all'imbarazzo. Mi versai latte e cereali ed aspettai che il mio ospite finisse il suo piatto e si sedesse dalla parte opposta del tavolo.
Quando fummo entrambi seduti ci scambiammo un occhiata. Cosa dovevo dire?
-Che ore sono?- guardò l'orologio.
-Sono quasi le tre.- guardai la mia tazza e la sua pasta aglio olio e peperoncino, poi tornai a guardare lui.
-Beh, buon appetito.-
Mangiò qualche forchettata, sembrava soddisfatto, tutto sommato. -Hai dormito fuori questa notte?- Alzò lo sguardo dal suo piatto, puntandolo nel mio.
-Non sai come mi chiamo ma vuoi sapere cosa faccio di notte?-
Sorseggiai il latte. -Christopher.-
-Cosa?- Lo vidi stupito.
-Ti chiami Christopher.- Rimase in silenzio a fissarmi, così sorseggiai dell'altro latte. -C'era scritto sul campanello all'entrata.-
Non disse nulla, ma lessi nella sua espressione lo stupore. L'avevo già detto, no? Essere vuota mi permetteva di vedere di più.
-Faccio caso alle cose.- cercai di spiegarmi avanti.
-Il caso delle cose è solo caos, principessa fantasma.- mi disse puntandomi contro la forchetta che teneva in mano.
Mi rimase in testa quella frase, mentre il biondo finiva la pasta e si alzava per sparecchiare il tavolo. Mi rimase in mente parecchio, ma poi scomparve completamente, annebbiata da centinaia di altri pensieri confusi.
Mentre lo guardavo armeggiare nella sua cucina, decisi che era arrivato il momento di fare domande.
-Perché hai tinto i capelli?-
-Fumiamo.- No, non mi aspettavo questa risposta.
-Perché non rispondi a nessuna domanda?-
-Perché continui a farle?-
Touché.
Tornò nel soggiorno ed io mi decisi a seguirlo dopo aver recuperato il suo diario che avevo appoggiato sulla sedia alla mia destra.
Stava girando un'altra canna. Sminuzzando le foglie con le dita. -Perché non usi il coso che la spezzetta?- mi sedetti al suo fianco, guardandolo armeggiare con le sue cose.
-E' tutta una questione di sentimenti. Di sensazioni e profumi. Annusa.- avvicinò la sua mano destra al mio viso ed io mi sporsi leggermente per annusare l'odore che la pianta gli aveva lasciato addosso.
-E' un rituale, usare un grinder...- fece una pausa guardandomi -...Il coso che hai chiamato coso... mi rovinerebbe il momento. Non sentirei l'odore pungente sulle dita dopo averla fumata e non mi sentirei soddisfatto come mi sento ora.- concluse mostrandomi il capolavoro che teneva delicatamente dal filtro con il pollice e l'indice della mano sinistra.
Mi concessi un momento soltanto per guardarla; la sua mano, non la canna: aveva le dita affusolate. La pelle bianchissima e le unghie smaltate di nero.
Guardai lui, con i capelli ossigenati e gli occhi scuri. Dei jeans chiari, un po' troppo bassi e una maglietta scura che si intravvedeva sotto la felpa rosa troppo grande anche per lui, che era decisamente più alto di me.
-Voglio che rispondi alle mie domande.-
-Ed io voglio fare l'amore con te. Come la mettiamo?- arrossii per la seconda volta, guardando dappertutto ma non lui. Rimasi in silenzio, mentre si accendeva la canna con un clipper azzurro.
-Cambierai colore di capelli.- tornai a guardarlo.
-Perché?- Sorrise, mi si avvicinò e mi sbuffò il fumo in faccia facendomi tossicchiare.
-Perché l'ho deciso io.-
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Spero che questo capitolo vi piaccia! Forse è un po' corto?
Spero che il prossimo arrivi presto... in teoria dovrei avere già pronto qualcosa, ma si vedrà.
Intanto vi mando un bacio!!
A presto
Ire. :)
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Romance-Come si fa scrivere di se stessi se non ci si ricorda nemmeno chi siamo?- -Siamo quello che proviamo, Rhea. Tutto il resto sono ricordi di persone che non ti hanno mai capito veramente.- ---------------------