Nel sendwich c'è del semplice prosciutto con insalta. È abbastanza buono nonostante la sua semplicità.
Eccetto il rumore della pioggia, sento solo il respiro di Sean appena percettibile.
Un altro fulmine squarcia il cielo, portandosi via con sé non sola la luce della casa di Sean, ma di tutto il quartiere.
"Blackout." mormoro tranquillamente.
Non vedo assolutamente niente, se no la luce dei fulmini che qualche volta illuminano la notte. Tra le braccia del buio mi sento a mio agio, non devo fare alcuna espressione forzata. Anche se, a dire il vero essere in una stanza chiusa, al buio, con Sean mi mette in agitazione, perchè non so dove sia.
Sento le molle del letto scricchiolare, aumentando così la mia agitazione.
Si è disteso, o si è alzato? È inquietante non saperlo, è come se fossi in una camera col mio assassino. Il problema è che Sean potrebbe esserlo, non so come, ma mi conosce e se sa cosa può farmi stare meglio, sicuramenre saprà come farmi stare peggio. Sa come distruggermi. E so di saperlo anche io, so che anche io ho questa abilità su di lui, solo che non ho ancora capito.
Un altro fulmine illumina il cielo, mostrandomi cosi Sean appoggiato alla finestra accanto a me, sobbalzo impercettibilmente, e faccio in tempo a vedere l'ombra di un sorriso che nasce sul suo volto, prima che il fulmine sparisca portandosi via con se la luce e il sorriso di Sean.
"Quando stai sovrappensiero, ti si crea una piccola ruga qui" dice, e sento il suo dito toccarmi in un punto della fronte, poi il dito sale, fino ai capelli morbidi ormai asciutti, sento dalla testa scende ancora fino alle punte, ne prende una ciocca che rigira tra le sue dita. E poi, ecco la domanda che non avrei mai voluto sentire, "Perché sei qui, Jane?" Chiede con voce calda e profonda. Rispondo ironicamente "Avevi detto che mi avresti portato da qualche parte ogni sera." è la prima cosa che mi viene in mente.
"Il vero motivo, Jane" rimarca, "Sai che è successo qualcosa." rispondo evasiva, non centrando volontariamente la domanda.
"Jane, ti sto chiedendo perché sei venuta proprio qui, da me." Già, me lo chiedo anche io, mi sono ritrovata qua, sono andata dove mi hanno portato le gambe. Ma perché ho cercato riparo da te, Sean? Non lo so proprio. Non lo so, Sean. Forse sei diventato la mia luce nel buio, ma sono troppo orgogliosa per dirtelo.
La tempesta irrompe ancora fuori, e sento il suo corpo allinearsi al mio, mentre io mi appoggio a lui. Siamo messi una di fronte all'altra, le sue mani, dapprima nella schiena ora salgono fermandosi tra i capelli, la mia testa tra le sue mani. Il suo corpo che da calore al mio. È incredibile come sia così caldo e asciutto. Si avvicina ancora a me, col viso, lo vedo grazie ad un altro fulmine.
"Ti vedo ovunque ormai." mormora,
"Ti ripeto, che non sono io la stalker qui."
Ride sommessamente, "Jane, perché sei qui? Non avresti dovuto venire." dice, ed entrambi siamo coscenti che non avrebbe accettato che io andassi in qualche altro posto, da qualcun'altro che non sia lui.
"E perché no, Sean? Hai paura che distrugga entrambi? Anche tu pensi che io sono marcia?"
Sento il silenzio interrotto dal suono della sua voce "Anche io? Ti ha detto questo?"
Rido amaramente, "Beh, la squadra mia madre-alcool, è molto avvicente, raggiungono sempre i loro scopi... proprio oggi si è aggiunto un altro membro, si chiama vetro."
"Vetro? Ti ha colpita? Sei ferita?" Noto preoccupazione nel suo tono, non gli si addice a dire il vero, non voglio stia male a causa mia.
"Il buio ti suggestiona, Sean? Da quando ti preoccupi per me?" Chiedo impertinente.
"Sei sicura che sia io ad avere paura della nostra possibile distruzione reciproca? Sei sicura di non essere tu Jane?" Chiede, e mai ho amato tanto il mio nome come ora, che scorre come miele tra le sue labbra morbide.
"Sai Sean, io credo che sto parlando di entrambi." mormoro piano, sicura delle mie parole.
"Cosa ti fa credere che tu abbia il potere distruggermi?" Chiede invece allontandosi di poco da me, lasciandomi al freddo dell'autunno.
"Il fatto che io e te siamo uguali. Se tu conosci me, sai anche distruggermi e viceversa." commento ovvia.
Attimi interminabili di silenzio scorrono nel tempo, la tempesta infuria ancora più forte, cosi come il mio cuore che batte come una furia. Ho paura che riesca a sentirlo, il mio cuore che batte tumultosamente.
Penso però, che per comprendere qualcuno ci voglia amore, così ha detto Kate e non so perché queste sue parole mi ritornano alla mente. Io non ho mai amato nessuno, non amo adesso nessuno e mai potrò provare amore. Mai potrà essere ricambiato, sono troppo malandata. Troppo nera. Troppo distrutta. Troppo marcia. Perché sono venuta da te, Sean? Mi ripeto questa domanda come fosse un mantra.
"Perché sei venuta qui, Jane, perché da me?" Chiede ancora, ossessionato dalla risposta.
E la risposta scivolia, incontrollata, dalla mia bocca.
"Perché cercavo la mia luce nel buio."
Sento che s'avvicina, con impeto, il suo corpo a stretto contatto con il mio, a farmi di nuovo calore, un fulmine acceccante esplode sul cielo, forte quanto il mio cuore, il mio respiro si spezza, e di nuovo, per la seconda volta, mi sento finalmente in pace, perché per la seconda volta, poggia le labbra sulle mie, ricordo solo adesso bene quanto avrei dovuto ricordare, quanto siano morbide, quanto il suo sapore mi sia mancato. E scopro solamente adesso, che dopo il primo, ho sempre aspettato il secondo, di bacio. Mi rendo conto solamente adesso, che qui, stretta con forza, forse possessivamente, da lui e circondata dal suo calore, dal suo sapore, dal suo profumo ormai a me conosciuto, sto veramente bene. Come se fosse questo il mio posto, come se lo fosse sempre stato. In questa bolla tutta nostra, avvolti dall'oscurità.
Ma perche mi sento così bene? E gemo quando lui mi morde il labbro, quando scende per baciarmi il collo, ritornando su, sulle mie labbra, senza alcuna gentilezza.
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Non smettere mai di guardarmi
RomanceJane è una ragazza dal passato problematico con un presente non certo più semplice, è una ragazza di sedici anni timida e molto forte. Ma il suo turbolento passato non è la sola cosa di cui si deve preoccupare e di cui deve prendersi le responsabili...