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Passata la notte, ieri, non appena ho messo Chris a letto ho fatto la medesima cosa, addormentandomi per la prima volta a stretto contatto con lui.
Appena mi sono svegliato gli sono rimasto accanto per un po'. Era così bello mentre dormiva tranquillo e con un sonno così profondo, che sembrava un dolce bambino. Mi sciacquo il viso in bagno con dell'acqua fredda, esco e mi dirigo verso il piano inferiore per prendere una tazza di caffè. Trovo Alexa, la madre di Chris intenta a fare colazione accompagnata da una rivista.
<Buongiorno Isak> Mi saluta lei non distogliendo lo sguardo dal pezzo di carta.
<Salve Alexa> Rispondo, sentendomi un po' in soggezione dal suo sguardo severo che non accenna a spostarsi tra quelle pagine.
<Detesto la terza persona, chiamami soltanto Alexa>
<Certo, va bene> Mi volto e prendo la tazza con il liquido scuro all'interno.
<Isak siediti, vorrei parlarti> Alexa batte la mano sul piano della cucina e indica poi la sedia di fronte a lei.
Con indecisione prendo posto lentamente, aspettando il suo intervento.
<Come sta mio figlio?>
Un momento, come fa a saperlo? Non credo che qualcuno abbia parlato. Beh, mi conviene continuare a reggere il gioco. <Bene. Perchè questa domanda?>
<Forza Chris, ho molta più esperienza di te e so che ieri mio figlio era ubriaco marcio al Groove>
<E com...> <Ho le mie conoscenze tesoro, ma non volevo parlarti del fatto che fosse ubriaco> si blocca e tira un sospiro.
<Ma?>
<Volevo sapere se tu fossi a conoscenza di quale potesse essere la causa di tutto ciò>
Cazzo, ed ora cosa le dico? Non le posso di certo dire ch'è successo tutto per colpa mia! O meglio... così sembra.
<Ehm... beh no, perchè dovrei saperlo?>
<Oh beh, io invece lo so eccome!> fa lei prendendo un sorso di caffè dalla sua tazza.
<Isak, mio figlio mi parla di tutto, con me si confida, proprio come quando all'età di tredici anni mi aveva raccontato di provare una forte attrazione per un ragazzo>
In questo momento il mio cuore si blocca, anzi, mi salta proprio dritto in gola.
Un ragazzo? Quindi la mia teoria che Chris potesse provare un interesse verso i ragazzi non era del tutto errato...
<Mi ricordo tutto proprio come se fosse ieri>
Alexa mi prende la mano accarezzandone il dorso e continua il suo racconto <Mi disse una cosa del tipo: Mamma, sto per dirti una cosa importante però sul serio, promettimi di non arrabbiarti> <E tu? Cosa gli rispondesti?>
Con un sorriso stampato sulle labbra va avanti con il suo ricordo.
<Gli ho semplicemente risposto con un "forza racconta". Lui mi spiegò che gli piaceva tanto un ragazzo, era un di poco più basso di lui, magrolino, biondo, pelle chiara e degli occhi somiglianti a dei zaffiri, a detta sua> Lei si ferma mentre io incomincio a tremare.
No, impossibile che sia io!
<Ah si? Allora doveva essere davvero un bel bambino> Decido di giocarmi la carta dell'ingenuità.
<Sai come mi aveva detto che si chiamava?> ed è proprio in questo momento, dove cessa il silenzio, che la sua voce pronuncia esattamente <Isak>.
Alexa si alza e si pone di fronte a me.
<Ti prego ascoltami, non ti dico che dopo di questo racconto tu debba stare con lui, voglio solo farti chiarezza su un argomento che magari tu non riuscivi più a spiegarti.
Ora ti lascio, spero di aver fatto qualcosa di utile raccontandoti tutto questo>
E così Alexa mi lascia solo, lì, a pensare.
Entro nella mia camera completamente scombussolato dal racconto di Alexa e appena apro la porta trovo proprio il protagonista già sveglio.
<Buongiorno> dico impreparato sull'argomento da trattare ricevendo un sospiro da parte sua, in più volta lo sguardo.
<Oh siamo arrivati a questo? Sul serio?> domando infastidito più che arrabbiato, infastidito per il mio comportamento stupido e impulsivo, per il mio modo di pensare sempre tutte le cose al negativo. Lui ci aveva provato quella volta al bagno, ricevendo tutti altri risultati contrariamente alle sue aspettative. Perchè non ho pensato che volesse qualcosa di più quando mi ha baciato? Sono per caso stupido? Se non fosse stato così non mi avrebbe baciato. Sei un genio Isak.
<Abbiamo detto nemici come prima, no?> fa lui seccato.
Mi avvicino a lui e poggio le braccia intorno al suo collo
<No, non saremo nemici come prima>
<Cosa stai facendo?> domanda nervoso non sapendo dove mettere le mani.
<Sai perchè non mi fidavo di te?>
<Certo, la solita stronzata delle due gang diverse, io che sono un puttaniere ai tuoi occhi>
<No, perchè credevo impossibile che io, un ragazzo, potessi piacerti. Sei sempre stato circondato da ragazze diverse, certe volte anche più ragazze tra le tue braccia. Ti accarezzavano i capelli, si strusciavano su di te mentre tu avevi quello sguardo provocatorio su di me, pensavo mi volessi prendere in giro>
finalmente si scioglie e poggia le mani sui miei fianchi.
<Sei abbastanza stupido, non pensavi che lo facessi apposta per farti ingelosire?>
<E perchè avrei dovuto pensarlo? Per bocca di tutti sei sempre stato il "fuck boy" dell'istituto>
<E a causa di queste voci non ti sei mai avvicinato a me?>
<Beh, oltretutto aggiungendo il fatto che io e te eravamo in costante competizione no, non ci pensavo minimamente>
All'improvviso gli scappa un risolino.
<Che c'è di divertente?> chiedo sorridendo.
Dio cosa mi sta facendo questo ragazzo...
<Sei proprio stupido. Sai da quanto ti aspetto?>
<Si... ho parlato con tua madre>
Sorpreso dalla mia risposta, si copre il viso con le mani.
<Eddai, è carino da parte tua>
<No cazzo, anni e anni a corteggiarti con il mio comportamento da duro e poi mia madre ti racconta tutto> dice lui sorridendo ovviamente scherzando.
<E invece è stato dolcissimo. Davvero ti piacevo da quando avevo dodici anni?> lo provoco io.
<Eri un ragazzino stupendo>
<Si dai lo so>
<Oh ora giochi la carta del modesto?>
<Come sempre, d'altronde è tutto grazie ai miei ex il mio comportamento vanitoso> ora voglio proprio vedere cosa risponderà.
<Non mi parlare di quei bastardi, non immagini quanto li detestavo, li avrei ammazzati uno dopo l'altro in fila indiana> spiega lui avvicinandosi sempre di più.
<Siamo così vicini da più di dieci minuti, ora mi bacio o no?>
Il suo sorriso illumina quel viso stupendo e il contatto che avviene tra labbra e labbra è semplicemente magico. Due pezzi di un puzzle che finora erano stati attaccati al posto sbagliato.
La morbidezza delle sue grandi labbra calde sulle mie molto più sottili delle sue. Mentre le lingue si cercavano e rincorrevano, le sue mani viaggiavano su e giù ai miei fianchi.
Non avrei mai immaginato di avere un contatto così stretto con lui.
<Mh, c'è solo un problema> interrompo il tutto non dimenticando un dettaglio.
<Cosa c'è?>
<Camila> rispondo io secco, vedendolo risollevarsi.
<Lei mi ha dato una mano, mi serviva per farti ingelosire>
<Oh beh potevi scegliertene un'altra. Non che sia brutta,anzi, ma crediamo che faccia gli occhi dolci a Lauren>
<Certo che lo fa, sono due mesi che fanno coppia fissa> spiega lui lasciandomi attonito per un'attimo.
<Mi sorprendi sempre credimi>
<Per questo mi ami> asserisce mentre riprende di nuovo il contatto con me. Solo quando ci stacchiamo inizio a fargli altre domande.
<Quindi quello sconosciuto eravate tu e Camila giusto?>
Lui assume un'espressione stranita e mi chiede di spiegarmi.
<Mi hanno mandato diversi messaggi, dal giorno in cui abbiamo fatto la consegna, ricordi?>
<Ricordo che ti hanno mandato un messaggio ma non pensavo ti scrivesse tutt'ora>
<Chissà, vedremo se scriverà ancora>
Dopo aver smesso di conversare, restiamo altri cinque minuti a letto tra di noi passando il resto della giornata a coccolarci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2020 ⏰

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