Capitolo tre.

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3

“Amico, posso?” Louis aprì la porta della mia stanza e mi guardò disteso sul letto. Avevo i postumi di una pesante sbornia e mi faceva male la mano per la lotta contro Jase. Sospirai quando mi resi conto che non era stato solamente un incubo. Era successo per davvero.

“Sei fortunato che mi giri la testa, altrimenti riempirei di botte anche te.” Dissi, sprofondando nel cuscino. Lou aprì la finestra e fece entrare la fastidiosa luce del giorno. Mi lamentai più volte, prima di allungare la mano verso il mio cellulare e constatare l’ora. Erano le due di pomeriggio, cazzo.

“Ovviamente quando ti ho portato lì non puntavo a questo.” Si scusò, prendendo la sedia dalla scrivania e trascinandola vicino al letto per poi sedersi. “Immagino di aver combinato un casino.”

Sospirai, passandomi una mano sul volto. Per quanto l’avessi odiato per avermi portato in quel posto, e per quanto non avessi capito quali fossero le sue intenzioni, sapevo di non poterlo incolpare di ciò che era successo.

“So che non ci crederai ma mi ha provocato lui.” Aprii leggermente un occhio per vedere la reazione di Louis.

“Lo so, amico. So che non lo colpiresti solamente perché sei innamorato della sua ragazza.”

“Non. Ora.” Scandii, alzando la mano verso di lui a mo’ di stop.

“Cos’è successo?” Chiese, passandomi la bottiglietta d’acqua e lasciando che mi mettessi seduto per bere.

“Mh.” Mugugnai, prima di mandar giù. “Prima ha iniziato a dire che non ero stato invitato, solo per darmi sui nervi…” Louis annuì, interessato.

“Poi, beh, poi ha detto che secondo lui stavo marcando il territorio, che volevo rubargli la ragazza e cose del genere, ha persino insinuato che fossi geloso del fatto che lui, sai, che lui fa sesso con Ari ed io no.” Alzai gli occhi al cielo, come per sottolineare l’assurdità della cosa e fu allora che sul volto di Louis apparve un’espressione allarmata.

E tu l’hai colpito?” Chiese, preoccupato. Scossi la testa.

“No, no! Diamine, io volevo solo andarmene. Mi sono alzato per andare via ma poi, lui…”

“Lui cosa? Ti ha colpito lui?”

Scossi la testa. “Lui ha messo in mezzo i miei genitori. Parlava come se mi conoscesse, come se avesse il diritto di avere un giudizio a riguardo e io non ci ho visto più niente. Mi spiace, non volevo colpirlo perché ora so di aver messo Ari in una brutta posizione ma io…” Louis mi interruppe, mettendosi in piedi.

“No, no, Zayn, cazzo. Avevo immaginato che avesse detto qualcosa su Ari, che tu l’avessi picchiato per quello ma… cavolo, questo è peggio! L’avrei picchiato anche io!”

In quel momento il macigno nel mio stomaco sembrò affievolirsi. Sapere che Louis mi stesse dando ragione, beh, mi faceva stare meglio. In un certo senso.

“Peccato che Ari non la penserà così.” Dissi, colpendomi la fronte con il palmo della mano. “Sono un idiota, ora lei penserà che l’abbia colpito perché sono un coglione che non sa gestire la propria rabbia. Ho fatto un casino.” Dissi, venendo attirato dalla vibrazione del mio cellulare.

Era Ari.

Possiamo parlare?

Era scritto, ed io iniziai a sentirmi agitato.

“Dille di venire qui.” Suggerii Louis. “Io andrò, non so, andrò da Harry e vi lascerò da soli, promesso.” Mi lanciò un asciugamano.

Just Friends [Zayn Malik au]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora