17 - Caos

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L'inverno è ormai arrivato anche in una città calda e solare come Madrid. Le nuvole e il vento pungente non risparmiano neanche la capitale spagnola durante l'ultimo mese dell'anno. Blanca è in ufficio, sommersa dal lavoro da svolgere, sta guardando le foto di squadra dell'Atletico Madrid da circa un'ora per decidere quale mettere sul sito ufficiale per Natale. Ne guarda almeno cento diverse, ma sotto sotto i dettagli sono così minimi che dalla terza in poi le sembrano tutte uguali.

Sbuffa sonoramente, non riuscendo a concentrarsi del tutto su quello che deve fare. Appena chiude gli occhi le si parano davanti ricordi annebbiati di qualche notte fa, quando una stupida vocina dentro alla sua testa l'ha spinta ad andare da Sergio allo stadio e a farci l'amore insieme fino al mattino. 

"Come cazzo ho fatto ad essere così stupida?" continua a ripetersi tra sé e sé, non riuscendo a trovare la risposta giusta in mezzo a tutti quei perché. 

La suoneria del suo cellulare la riporta alla realtà, afferra il telefono e se lo porta all'orecchio, senza nemmeno controllare il mittente di quella chiamata. 

"Pronto?" chiede, mentre prova a sistemare qualche dettaglio della foto secondo lei riuscita meglio. 

"Sorellona, sei a casa?" la voce di Isco arriva forte e squillante al suo orecchio, talmente tanto da farle allontanare il dispositivo dalla testa, infastidita. 

"Si può sapere perché stai urlando? Hai vinto alla lotteria? Hai cambiato squadra?" domanda retorica postando finalmente la foto selezionata sul sito ufficiale dell'Atletico Madrid e, appena dopo, su tutti i social media della squadra. "Comunque no, caro fratellino, le persone normali devono lavorare per vivere, mica corrono dietro ad un pallone" scuote la testa e alza gli occhi al cielo, sapendo benissimo che suo fratello ha colto l'ironia nella sua voce. 

"Spiritosa! Comunque io e Sara siamo all'aeroporto, stiamo per tornare a casa, ci vediamo tra poco che facciamo una cena tutti insieme se ti va" l'entusiasmo di Francisco è talmente contagioso che Blanca non riesce a rispondere negativamente, anche se l'unica cosa che vorrebbe fare una volta tornata a casa dal lavoro è farsi un bagno caldo lungo almeno tre ore e poi andare dritta a dormire.

"Va bene. Ma ordiniamo qualcosa, non ho assolutamente voglia di cucinare, sappilo. Sushi o pizza?" chiede la ragazza, aprendo il sito online per gli ordini a domicilio. 

Senza neanche aspettare la risposta del fratello ordina sushi per quattro persone: dato il suo lavoro lui non può permettersi di mangiare carboidrati e grassi ogni volta che vuole, nonostante la tentazione e la golosità. 

"Devo venirvi a prendere in aeroporto o vi arrangiate?" continua Blanca, in modo tale da riuscire ad organizzarsi in caso debba andare a prenderli, dato il traffico intenso dovuto all'orario di punta e agli arrivi e alle partenze degli aerei. 

"No, tranquilla Bi, siamo a posto, ci vediamo dopo!" Isco chiude la chiamata e Blanca torna a lavorare, concentrandosi il più possibile per concludere il suo programma giornaliero, che prevede il montaggio di uno stupidissimo video natalizio con i ragazzi di Simeone. Il suo obiettivo è fare in modo che risultino il meno impacciati possibile davanti alle telecamere: impresa quasi impossibile. 

Fare allenamento con queste basse temperature non è affatto un piacere, non ci si allena con la stessa voglia di stare all'aperto a dare calci ad un pallone per provare fino allo sfinimento la battuta di un calcio di punizione con la barriera piazzata quando fa freddo. Di solito in questo periodo tutti arrivano all'ultimo minuto e se ne vanno non appena il mister dà il permesso di lasciare il campo. Tutti, ma non Sergio Ramos. 

Non si diventa il miglior difensore centrale del mondo allenandosi il minimo indispensabile per vincere la partita della domenica pomeriggio. Lo si diventa allenando non solo il corpo ma anche e soprattutto la mente, si soffre il freddo, si gioca sotto alla neve di dicembre e sotto al sole cocente di agosto. La determinazione fa sparire tutto, per Sergio esistono soltanto i suoi piedi e il pallone che sta prendendo a calci ininterrottamente da almeno un'ora, dopo la fine degli allenamenti pomeridiani. 

BIAS || Sergio Ramos ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora