Chi ha inventato lo slogan "Fate l'amore, non la guerra" probabilmente non aveva conosciuto Blanca e Sergio. Come è possibile non insultarsi, non litigare, non alzare la voce e non arrabbiarsi per due persone come loro? Gridare e lanciarsi frecciatine l'un l'altra è il loro passatempo preferito.
Blanca è sulla soglia di Villa Ramos e guarda Sergio senza riuscire a dire una parola, interdetta non solo dal suo corpo statuario ma anche dalla conversazione telefonica appena avuta con Marco. Sergio la mette a fuoco e quasi non la riconosce: difficilmente Blanca Alarcón esce di casa struccata, spettinata, senza un vestito elegante ed i tacchi alti. Le sembra fragile, stanca, quasi distrutta fisicamente e a stento riesce a riconoscerla, illuminata solamente dalla luce sopra alle loro teste.
"Ti inviterei ad entrare ma ho da fare" risponde scontroso il numero quattro con le mani sui fianchi.
"Non cambierai mai" sbuffa la ragazza passandosi le dita tra i capelli, esasperata.
"Che cosa vuoi, Alarcón? È l'una di notte, se non dormo preferirei scopare piuttosto che stare qui con te" il tono di voce del sivigliano non accenna ad essere più cordiale.
"Fammi entrare, dobbiamo parlare. E anche tanto, Ramos" risponde Blanca con un piccolo sbuffo verso l'alto, gesto che non smuove Sergio nemmeno di un millimetro. "Mi sto congelando" continua stringendosi il più possibile nella giacca pesante.
"Non ho niente da dirti" commenta acido il difensore dei blancos incrociando le braccia al petto. "Non hai un fidanzato con cui spassartela invece che stare qui, Alarcón?" domanda abbozzando un sorrisetto beffardo.
"Smettila di fare il geloso. Sono qui per questo" la pazienza di Blanca, comprensibile anche dalla voce, si esaurisce e con un movimento veloce riesce ad oltrepassare il ragazzo per entrare nell'immensa casa.
"Bene, sei dentro. Che cosa mi devi dire? Non ho voglia di stare sveglio tutta la notte a parlare" si lamenta Sergio appoggiandosi al muro con le braccia conserte e con il peso appoggiato sulla gamba destra.
"Devo parlarti di Marco..." inizia la mora, provando a mettere da parte l'orgoglio per prima ed intavolare una conversazione seria. Ma Sergio non le permette di proseguire con una risata sarcastica che riempie il salotto in penombra.
"Oddio, non ci posso credere! Sei venuta fin qui per parlarmi di quanto sia giovane e bello il tuo nuovo ragazzo? Ti prego, risparmiami la tortura e torna a casa tua" la attacca il capitano del Real Madrid senza nemmeno lasciarla finire di parlare.
"Prima di tutto non è il mio ragazzo. Secondo, sei tu che hai avuto la brillante idea di tirare in mezzo Marco, non fare finta che questa cosa non ti riguardi" sbraita la madrilena gesticolando vistosamente con le mani.
"No, Alarcón. C'è una bella differenza tra suggerire una cosa e limonarsi il mio compagno di squadra!" Sergio alza la voce e ringrazia il cielo di abitare ai confini della città isolato dal mondo, altrimenti si sarebbe trovato un avviso di sfratto attaccato al cancello di casa.
"Sei proprio un imbecille" Blanca scuote la testa togliendosi la giacca e la felpa contemporaneamente, dato il caldo eccessivo e quasi asfissiante presente lì dentro.
"E tu sei una grandissima stronza" ribatte il calciatore con uno sguardo di fuoco rivolto alla ragazza che si trova davanti a lui.
"E tu invece?" Blanca incrocia le braccia a petto rispondendo allo sguardo di Sergio nello stesso modo.
"Cosa c'entro io?" ribatte immediatamente il sivigliano con un'espressione corrucciata in volto.
"Tu che te ne scopi una diversa come se niente fosse? Ti senti bene, Ramos?" commenta fredda la madrilena fissando un punto indefinito alle spalle di Sergio.
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BIAS || Sergio Ramos ||
FanfictionBIAS - traduzione dallo spagnolo: "pregiudizio". Due persone con dei caratteri difficili - troppo forti per andare d'accordo - tastano il terreno per scoprire il punto debole dell'altro e distruggerlo una volta per tutte, come fanno i predatori più...