Capitolo 64

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Laila pov
Sono stesa a pancia in su il mio letto, le gambe accavallate e le braccia incrociate sul petto.
Osservo la mia stanza.
Mi rendo conto di quanto la mia anima sia li.
Sulle pareti, tra le lenzuola, nei mobili.
Ogni singolo oggetto parla di me, ogni foto attaccata alle pareti, ogni libro della libreria.
Persino il piccolo peluche a forma di unicorno nascosto tra gli oggetti sulla scrivania.
Un regalo di Luna...
Osservo tutto con distacco e nostalgia, chiedendomi quanto un estraneo potrebbe capire di me entrando qui dentro.
Le ampolle con gli ingredienti necessari per le pozioni che svettano sulle mensole.
Gli oggetti posati sulla libreria...
Da ieri non esco dalla mia stanza.
Dopo la chiacchierata con Malfoy, ho preferito chiudermi qui dentro e calmarmi.
Ci ho messo un bel po'.
Erano anni che la rabbia non esplodeva in quel modo.
Erano anni che la magia non usciva dal mio controllo.
Sospiro profondamente.
Controllati.
Ha bussato alla mia porta per ore. Energicamente.
Ma se gli avessi aperto, probabilmente gli avrei fatto del male. Molto male.
E nonostante tutto, non voglio fargli del male.
Oggi è Natale.
E lo sto passando da sola.
Non ho degnato di uno sguardo i pacchetti che ho trovato in fondo al mio letto.
Sono sempre le solite cose dalle solite persone.
Mia madre mi regala un libro ogni anno. Spesso una prima edizione.
Philip, cerca sempre di comprarmi con costosissimi e pacchiani gioielli, che vengono sistematicamente venduti per beneficenza.
Mio nonno, invece è un uomo più pratico. Solitamente mi dona qualcosa di incantato o maledetto, solo per sapere come me la caverò.
Un bussare improvviso interrompe i miei pensieri.
Lo ignoro.
"Laila. So che sei infuriata. Ma devo parlarti." La sua voce mi giunge roca.
Non ha dormito...
"Togliti dai piedi Malfoy." Rispondo secca.
"Almeno leggila."
E detto questo se ne va, non prima di aver fatto passare una lettera dalla fessura della porta.
Non mi muovo.
Resto immobile a fissare la libreria.
Non leggerò le sue scuse inutili.
Perché si. Sono tutte scuse. Baggianate.
No. Non la leggerò.
Il pensiero continua a ronzarmi in testa.
Non ci sto ai suoi giochetti.
Non voglio leggerla. Non mi importa di cosa ha scritto.
Che mi importa di cosa vuole dirmi?
Niente. Ecco cosa mi importa. Niente.
No. No. E ancora no.
Sbuffo.
"Accio lettera." Sussurro.
E quella svolazza nelle mie mani, leggera e sinuosa.
La sua grafia impeccabile e tutta fronzoli mi riempie gli occhi, mentre la lettera galleggia sul mio volto.
"Laila...
Non so nemmeno se mi aprirai la porta. Non so nemmeno se riuscirò a farti avere questa lettera. Ma in qualche modo, riuscirò a spiegarmi."
Giro il volto, contrariata.
Sono scuse. Sono parole vuote.
Mi innervosisce solo pensarci.
"Io non la leggo." Incrocio le braccia al petto, chiudendo gli occhi e sbuffando.
"Non la leggo." Borbotto.
"Sono sicuro che in questo momento stai facendo i capricci. Perché se sono riuscito a farti arrivare questa lettera, so che il tuo orgoglio ferito ti dirà che non devi leggerla. Ma so anche che la curiosità vincerà su di te."
Lo odio.
Mi metto a sedere di scatto. Incrociando le gambe e nascondendo le mani tra i piedi.
"Io ti odio." Sussurro rivolta alla lettera.
"So che pensi ti abbia usata. Ma non è così. Ti ho tradita, questo lo ammetto. Ma un motivo c'è. Non avevo altra scelta Laila. Lui ha mia madre. Ha la mia casa. Ha la mia vita. Ha tutto questo tra le dita. E non credere sia della mia vita che mi importi. Quella potrebbe prendersela senza problemi. Ma la vita di mia madre? Quella mai..."
"Non basta certo questo per ammorbidirmi." Sbiascico.
"So che tutto ciò non basta per ottenere il tuo perdono. Ma non posso dirti altro. Non voglio che tra le dita, Lui, abbia anche la tua di vita. Perché non potrei perdonarmelo Laila."
"Le moine non attaccano con me Malfoy!" Sibilo irritata.
"Non so se tu possa perdonarmi. Spero solo che tu possa comprendermi. Però ci spero Craine. Scusami.
                          Draco"
"Non ti sopporto."
Sbuffo, ributtandomi di schiena sul letto.
Perché infondo, l'ho già perdonato.
Sono davvero stata arrabbiata con lui?
No. Ero arrabbiata con me stessa.
Ma lui mi ha ferita.
Ma io glielo ho permesso.
Ma lui mi ha aiutata.
Già. Lui mi ha aiutata.
"Sei insopportabile."
Affondo la testa tra i cuscini, sapendo che è una causa persa.

Draco pov
Oggi è Natale.
Oggi dovrebbe essere un giorno gioioso.
Con mia madre che mi bacia la fronte e mio padre che sorseggia vino costoso.
E invece mi sono alzato dal letto dopo una notte insonne.
Sono passate ore da quando le ho infilato quella dannata lettera sotto quella dannata porta.
L'avrà letta?
E ora sono di fronte a quella stessa dannata porta.
Prendo coraggio, respiro a fondo e abbasso la maniglia.
Niente.
Quella stronza ha chiuso a chiave.
Tirò fuori la bacchetta con l'intenzione di usare un semplice Alohomora.
"Lascia perdere, è bloccata da un incantesimo idiota."
Mi arriva la sua voce dall'interno.
Figuriamoci
Stronza.
"Laila avanti apri. Non puoi essertela presa tanto per quella sciocchezza." Mi appoggio alla porta sperando che funzioni, sperando che sminuire l'enorme stronzata che ho fatto possa farla almeno sorridere.
"Me la sono presa eccome invece Malfoy."
Uh... siamo tornati a Malfoy... si mette male...
"Puoi semplicemente aprirmi per favore?"
Un sospiro sommesso.
Tre, quattro, cinque battiti di cuore poi sento dei passi leggeri.
Lo scatto della serratura.
Abbasso di nuovo la maniglia e lei è di fronte a me: i capelli maldestramente raccolti in uno shignon tenuto fermo da una matita; quei pantaloncini così spudoratamente corti che le lasciano scoperte le lunghe gambe; la canottiera sottile, così sottile da offrirmi la meravigliosa visione dei suoi capezzoli rigidi, se per il freddo o per me non saprei dirlo, scollata e con le spalline sottili, così sottili che vorrei allungare la mano per abbassargliele sulle spalle nude e farle scivolare lungo le braccia; il viso struccato e i piedi nudi.
Alle sue spalle il letto sfatto, ricoperto di libri e pergamene e Sullivan raggomitolato tra i cuscini.
"Allora?" Mi apostrofa.
Si sarà accorta che la sto fissando adorante? E della mia erezione? E avrà sentito i miei pensieri ben poco consoni sul letto sfatto?
"Beh... Volevo solo parlare. Di ciò che è successo ieri. Di cosa potrebbe succedere. Magari facciamo una passeggiata sul lago nero..."
Mi appoggio con nonchalance allo stipite come se fosse tutto perfettamente normale.
Come se fosse normale che non mi inviti ad entrare in quella stanza, come fosse normale essere tagliato fuori dalla donna che sta piano piano diventando tutto per me.
"Ascolta Malfoy." Comincia con voce derisoria.
"Non so se te ne sei accorto ma sono le Mh.." Guarda l'orologio alle sue spalle, voltandosi a tre quarti e offrendomi una vista perfetta del suo seno di profilo.
"Le 5:15 e io sono in pigiama, e bada bene, non è che sono GIÀ in pigiama, io sono ANCORA in pigiama." Mi sorride serafica abbassando leggermente lo sguardo, in quel modo che sa farmi eccitare tremendamente.
"E inoltre, credo tu ti sia accorto che da ieri cerco di ignorarti, e mi sta riuscendo molto bene oltretutto. Quindi penso che questo risponda alla tua domanda. Saluti."
Fa per chiudere la porta ma la blocco con il piede.
"Laila ti prego... Non tagliarmi fuori..."
"Ora sai cosa provo io con te ogni giorno Draco. Ogni giorno."
"Per favore..." Sussurro.
Mi fissa per un intero minuto con occhi imperscrutabili.
"Entra..."
Si sposta e richiude la porta.

Un cuore purosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora