Rain. || Calum Hood OS

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Era una fredda e rigida mattinata di novembre. Il sole non era ancora sorto e stavo congelando. Mi preparai, con la voglia di partire sotto le scarpe.

"Mamma, io vado!" esclamai, sbattendo la porta di casa, incamminandomi verso la fermata. Arrivato il pullman mi sedetti al solito posto in fondo, da sola, perché alla fermata dopo, sarebbe salita la mia così detta "amica" Caryn. Lei ormai non mi parlava da mesi ma si sedeva lo stesso accanto a me, perché non voleva rimanere seduta con qualche sconosciuto.

Arrivati a scuola, entrai in classe e mi sedetti al mio solito posto in prima fila, accanto alla finestra e isolato da tutti.

Durante le lezioni non stavo mai attenta: o disegnavo, o scrivevo testi di canzoni, o disegnavo, o guardavo fuori dalla finestra o disegnavo.

A ricreazione mi sedetti al mio solito posto, ad un tavolino, a bere il mio the caldo. Guardavo le persone prendere da bere alla macchinetta. Mi divertivo a osservarle e pensare come fosse la loro vita. Però oggi, oltre alle solite persone del secondo piano, notai una nuova persona, un ragazzo. Capelli corvini, mossi, carnagione olivastra, alto e con un fisico da paura. "Dev'essere nuovo." Pensai tra me e me, perché non l'avevo mai visto nella mia scuola.

Lo guardai a lungo, perché era veramente bello. Aveva un sorriso mozza fiato e gli occhi marroni, ma non il solito marrone, un marrone più scuro, in cui in pochi attimi m'ero già persa.

Suonò la campanella e ognuno rientrò nella propria classe. Tranne lui.

Lui rimase fermo a guardare la pioggia dalla finestra. Io rimasi lì ad osservarlo, mentre le ultime mie compagne di classe entrarono in aula. Andai a buttare il bicchierino vicino alla macchinetta, dove era posizionato il ragazzo.

"Non trovi che la pioggia sia rilassante?" mi chiese una voce alle mie spalle. Mi girai di scatto. "Non ci credo. Lui mi ha parlato??" pensai.

"Beh sì, io amo la pioggia." Risposi ancora sotto shock.

"Magnifico, pure io la amo. Mi fa capire che non sono il solo a piangere." A quelle parole persi un battito.

"Mmh, hai ragione." Gli dissi.

"Piacere, Calum Hood." Mi disse girandosi, porgendomi il suo magnifico sorriso.

"Piacere, Elly Gray." Gli risposi, provando a sorridere.

"Sai sono nuovo di qui e volevo fare nuove conoscenze. Uhm.. ora vado in classe ci vediamo! Piacere di averti conosciuto, Elly."

"Anche io vado. Piacere mio, Calum."

Rientrai in classe con un sorriso enorme stampato in faccia. Tutti mi guardavano male, ma ero veramente felice. Finalmente qualcuno mi ha notata, qualcuno mi ha rivolto la parola!

-

Mi sedetti al mio solito tavolo, in fondo alla sala pranzo con il mio vassoio. Da sola.

Ero al secondo quando qualcuno mi si piantò davanti. Alzai lo sguardo e dallo stupore quasi mi strozzai.

"Cosa ci fai qua tutta sola?" mi chiese Calum con il migliore dei sorrisi.

"Sono sola e non ho amici." sorrisi triste.

"Ora non sei più sola. Ora hai me!" mi disse sorridendomi e appoggiando il vassoio davanti al mio.

"Oh, grazie.." Risposi abbassando la testa.

"Allora.. raccontami di te, dai." Mi chiese, portandosi alla bocca una forchettata di insalata.

"Uhm.. mi chiamo Elly, ma questo lo sai già, ho 16 anni, amo la pioggia, non ho amici e sono sola. Tutto qui. Ora tocca a te." dissi guardandolo con la coda degli occhi.

"Mm... beh mi chiamo Calum, ma questo lo sai già, ho 17 anni, amo la pioggia, amo chi ama la pioggia" detto questo arrossii tutta e persi un battito "sono nuovo di qui, quindi conosco poca gente.. Perché dici che sei sola e non hai amici?"

"I miei vecchi amici e amiche mi tagliarono fuori perché ero troppo sfigata per i loro gusti." Dissi abbassando lo sguardo.

"Bah, che gente di merda che c'è a questo mondo. Non è vero dammi retta. Sono loro gli sfigati e non ti meritano." Disse guardandomi convinto.

"Grazie Calum.." dissi arrossendo e sorridendo come una scema.

"Ti trovo molto carina e simpatica. Che ne dici di trovarci fuori da scuola finite le lezioni?"

Cosa?? Io carina?? Ma è ceco questo? Sono solo una ragazza con i capelli castani e occhi marroni, ed emarginata da tutti. Insomma, una come tante altre.

"Uhm si.. magari ci conosciamo meglio, perché no." dissi tutto d'un fiato.

"Fantastico! A dopo, Elly." si alzò e se ne tornò in classe dato che era suonata. Io manco me ne ero accorta.

-

"Elly!!!" Una voce maschile mi chiamò alle mie spalle e io con il batticuore mi girai di scatto con il mio ombrellino azzurro in mano.

"Ehy Calum.. eccoti."

"Tienimi sotto che piove tantissimo!" Esclamò buttandosi sotto il mio ombrello minuscolo.

"Ci sediamo sul muretto?" Chiesi indicandolo.

"Ma piove tantissimo Elly! Ci inzupperemo tutti." disse facendomi il labbruccio.

"E chi se ne frega, noi amiamo la pioggia. Giusto?" Chiesi, dirigendomi verso il muretto di mattoni. "Giusto." Rispose, lasciandosi scappare una piccola risata.

Parlammo un'oretta sotto la pioggia, di noi stessi, dei nostri gusti... mi sembrava la mia copia al maschile, dato che avevamo un sacco di cose in comune. Ci assomigliavamo pure, avevamo lo stesso viso puccioso con delle guanciotte scavate da delle piccole fossette.

-

"Credo sia ora di andare, i miei saranno preoccupati. Ci vediamo domani Cal, grazie per la bella chiacchierata. A domani." dissi, saltando dal muretto e incamminandomi verso casa. Ma non feci più di due passi che una mano mi afferrò per il polso facendomi cadere per terra l'ombrellino.

"Aspetta non te ne andare, Elly." Mi disse Calum, con aria triste.

"Non andare c'è una cosa che ti devo dire." Mi disse, guardandomi negli occhi mentre le sue guance ci colorarono di un rosa delicato. "Cosa?" Chiesi, stupita.

"Ascolta, tu mi piaci molto, anche se ci conosciamo da un giorno. Sei una ragazza meravigliosa, abbiamo gli stessi gusti. E volevo ringraziarti per avermi aperto un varco nelle nuvole che avevo dentro. Sei il mio raggio di sole, Elly." Ero scioccata. Nessuno mi aveva detto quelle parole. Mi veniva da piangere, ero felicissima.

"Oh.. io non ho fatto nie-" non feci in tempo a finire la frase che Calum mi tirò verso di lui, facendo scontrare i nostri bacini, appoggiando le sue labbra alle mie. Era un bacio dolce, salato, come la pioggia. Non mi sembrava vero.

Quando ci staccammo rimasi a bocca aperta e lui sorrise, tenendomi ancora per i fianchi.

"Grazie raggio di sole, a domani." Mi disse stampandomi un bacio sulla fronte.

"Uhm grazie a te, a domani.." dissi prendendo l'ombrello e incamminandomi verso casa, con un enorme sorriso stampato sulla faccia.

Finalmente ero felice, finalmente aveva smesso di piovere dentro di me, dentro di noi.
Due povere pioggerelline si erano scontrate, provocando un temporale.

~

Heilà bella gente, questa è la mia prima storia. Se vi è piaciuta votate, commentate e soprattutto condividete!
Baci baci,
AshtonIrwinsSmilexx

Rain. [c.t.h.•os]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora