Parte I^

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Your love is my turning page

Where only the sweetest words remain

Every kiss is a cursive line

Every touch is a redefining phrase




Le onde colpiscono la sabbia con una ritmo dal quale Louis è affascinato. Continuano a seguire lo stessa tempistica. Le sue scarpe da ginnastica sbattono contro la sabbia bagnata dieci volte tra un'onda e l'altra, le spalle sono rilassate e dritte.

Sta correndo sul lungomare, attento a non bagnarsi le scarpe. Il sole non è ancora tramontato nel cielo – a malapena se ne coglie la figura all'orizzonte di un arancio marcato e un giallo sbiadito. È ventoso, contrariamente a come dovrebbe essere a maggio, ma è anche vero che si è ritrovato a fare lo stesso in condizioni peggiori.

Gli viene in mente la pioggia e il fango fino alle caviglie, con il coach che gli urlava di muoversi più in fretta.

Dei gabbiani volano alti nel cielo per poi scendere in picchiata e sfiorare con la punta delle zampe la superficie dell'acqua, per poi prendere di nuovo il volo. Louis non ascolta la musica quando corre – preferendo godere del suono delle onde e degli uccelli, ed il tonfo delicato delle scarpe sulla sabbia; Cerca di non dare ascolto al suo corpo.

Alla fine però, è costretto a farlo comunque. È costretto ad ascoltare il suo ginocchio che protesta sotto il peso dei due chilometri appena percorsi – una distanza che per lui, un tempo, non equivaleva ad una maratona. È costretto ad ascoltare il dolore ai fianchi e il bruciore al petto, che gli ricordano di essersi spinto troppo oltre. Persino in quel momento, si spinge oltre, ignora ancora per un po' quel dolore, finché le proteste del suo corpo diventano urla, e i suoi polmoni si aggiungono alle altre parti doloranti. Solo allora rallenta la sua corsa; e finalmente, per camminare.

Le persone gli dicevano sempre che era fortunato ad avere un corpo così. La sua velocità e la sua flessibilità – il modo in cui i suoi piedi sembravano essere capaci di fare cose prima che la sua mente metabolizzasse, il modo in cui riusciva a piazzarsi di fronte ad un difensore, come fosse un soldato che correva verso una granata.

Non sa cosa quelle stesse persone direbbero di lui adesso se potessero vederlo; migliaia di chilometri da casa, in un paese che non è il suo, mentre corre all'alba così che nessuno possa vederlo. Non lo sa – di certo, non direbbero che è fortunato. Certo, può camminare. Può correre delle brevi distanze. È vivo. E dovrebbe esserne grato. Sarebbe egoista se pensasse il contrario, se non fosse riconoscente.

Già gliel'hanno detto.

Si ferma, prima di tornare indietro, verso casa, concentrandosi sui battiti del suo cuore e il pulsare del sangue nelle orecchie. Solleva le mani in aria e muove i fianchi in modo da far rilassare i muscoli della schiena. I suoi occhi si posano su una serie di furgoni collocati in lontananza sull'autostrada, proprio al confine della spiaggia, lungo la baia. Stanno girando un altro film per l'estate – ne aveva sentito parlare la sera prima al bar di Niall.

Salterella sulla punta dei piedi per combattere il bruciore alle caviglie, mentre il suo cuore torna a battere ad un ritmo regolare. Poi poggia le mani sui fianchi mentre si dirige verso casa.

*

Il cielo è oramai blu quando di ritorno dalla spiaggia arriva agli scalini che conducono alla porta sul retro della sua casa in affitto, dove lascia le sue scarpe sporche di sabbia.

Quella casa è molto più sontuosa di quanto si sarebbe aspettato di avere alla sua età. Dopo l'incidente era arrivata una somma cospicua di soldi che, all'inizio, aveva anche pensato di rifiutare, e con quei soldi, era arrivato anche il senso di vergogna che lo aveva portato a lasciare per sempre casa sua. Aveva scelto la casa più ridicola che aveva trovato, in un posto di cui non aveva mai sentito parlare, e non aveva perso tempo a fare i bagagli.

Turning Page [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora