Parte III^

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A Louis manca Harry.

È irragionevole, considerato che sono passati solo due giorni da quando lo ha visto, eppure ora che sa che gli è concesso poter perdere completamente la testa per lui, non sa come frenare tutte quelle sensazioni che lo stanno travolgendo.

Negli ultimi due giorni Harry era stato impegnato con 'Rogue' – non era a casa nessuna delle volte in cui Louis si era fermato per dirgli del loro secondo appuntamento. La scorsa sera il castano aveva lasciato una nota scribacchiata su un tovagliolo al locale di Niall, in cui diceva che sarebbe passato da lui per le sei e quarantacinque. Aveva sottolineato la parte in cui diceva 'di mattina', per enfatizzare il punto. Gli veniva da sorridere se pensava alla faccia di Harry mentre avrebbe letto quell'orario di primo mattino. Louis lo considerava come un test, per capire quanta voglia avesse Harry di uscire con lui – se fosse stato pronto per quando sarebbe passato a casa sua.

Il giorno del loro secondo appuntamento, si sveglia alle cinque del mattino, così da poter fare la sua abituale corsa, e sente un bruciore più lieve alle gambe mentre mentalmente programma la sua mattinata con Harry. Voleva portarlo a vogare con la pagaia, anche se lui stesso non l'aveva mai fatto. Era qualcosa che aveva sempre voluto fare alla baia, ma che non si era mai concesso.

Appena tornato a casa, fa una doccia veloce, ed un sorriso gli si stampa sul viso ogni volta che guarda la sua immagine riflessa allo specchio.

È assolutamente ridicolo, lo sa.

Deve rovistare un bel po' nella sua cassettiera per trovare un paio di pantaloncini neri, e spera che Harry legga il suo appunto in cui gli diceva di indossarne un paio per il loro appuntamento. Indossa una maglietta grigia e un cappellino nero da baseball, controllando il suo riflesso allo specchio e scacciando via il vuoto che sente allo stomaco quando vede il bordo della cicatrice che fuoriesce dai suoi pantaloncini.

Il ragazzo lo avrebbe scoperto prima o poi, e in ogni caso, Louis ha intenzione di far scoprire ad entrambi più porzioni di pelle di quanto abbiano già sperimentato, per cui, che la veda oggi o meno, non fa differenza. È tutta una questione di tempistiche, pensa, mentre esce dalla camera da letto e spegne le luci.

Esce abbastanza presto da potersi fermare al supermercato all'angolo e comprare il pranzo ad entrambi. Opta per un paio di sandwich, una scatola di croccantini al formaggio perché li adora, ed un bicchiere di frutta, dal momento che Harry sembra apprezzarla come spuntino. Mette tutto nello zaino, in cima al suo telo da spiaggia, e si dirige da Harry in anticipo. Se non altro, lo tirerà fuori dal letto suonando il campanello.

Sfortunatamente, non c'è n'è bisogno. Harry è seduto sul suo porticato quando lui svolta l'angolo, le braccia strette attorno alle ginocchia nude, in pantaloncini gialli e degli occhiali da sole sistemati sulla testa.

''Buongiorno raggio di sole,'' lo saluta Louis, camminando verso il porticato. ''Hai letto il mio appunto?''

Harry sbadiglia in risposta, incastrando il viso nell'incavo del gomito per nasconderlo. ''Sì,'' dice. ''È piuttosto presto, te ne rendi conto?''

''Davvero?'' Louis arriccia il naso. ''Solitamente mi sveglio alle cinque per andare a correre, non è così male.'' In realtà brontola ogni mattina che si alza dal letto, ma non c'è bisogno che condivida quel particolare.

Harry sbatte le palpebre e Louis si permette di fissarlo. Il suo volto è gonfio dal sonno, ma le labbra si piegano in un sorriso celato, ed i suoi occhi hanno quella luce a cui il castano, ormai, pensa da due giorni.

''Ci sono solo un paio di persone per le quali mi sveglio così presto,'' replica il ragazzo, sbattendo di nuovo gli occhi.

''Mi stai dicendo che sono una di queste?''

Turning Page [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora