.secondo atto.

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Anche se per te ora fossi solo misera polvere abbandonata sulle tue fredde sponde, resterei qualcosa a te vicino, il residuo di ciò che rimane di una pelle morta, spoglia, intrisa di inchiostro come quando scrivevo con la china di quel sinistro incontro con il mostro che abita questo posto. Anche se fossi polvere rimarrei viva nella soffitta del tuo cuore dove nascondi il tuo terrore, il tuo grido migliore. Anche se tu mi tramutassi in polvere per il gusto di non avermi più attorno mi infiltrerei nelle tue membra, vicino alla tua gelida bestia. Se mi puntassi il dito contro gridando iracondo urla a me incomprensibili resteremo simili. Se velassi il tuo sguardo come dopo aver pianto potrei vantarmi con quel nuovo riflesso nelle tue iridi di averti strappato le carni, ricucito i tagli, purificato gli sbagli;

oh...

il Dolore dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora