.quarto atto.

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Tutto questo dolore è così vuoto, vacuo, sembra che sia l'unico a galleggiare tra i fiumi di pensieri che mi allagano la mente. Le sponde della mia volontà non hanno retto, l'impatto ha distrutto anche questo parapetto.
Sembra quasi un parassita che si nutre con ciò che resta di me, che sbrana, con le sue lucenti zanne, quel poco di amor proprio che mi rimane, non risale.
Sembra che stia cercando di annegare i miei sentimenti per farli zittire, per farli morire per poi superarli, con ego sfrontato, in questa monotona corsa a cui partecipo ogni giorno, in ogni mondo, no, non sono ancora morto.
Sembra che voglia costringermi a ridere per non farmi sentire il rumore della corda che si spezza, della speranza che si schianta su questa terra deserta che una volta aveva i colori di mille fiori.
È quasi come smettere di credere, come veder cedere quella casa in lontananza, quella che guardi con non curanza, dentro non c'è più la tua stanza;

trasformerò il dolore in arte.

il Dolore dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora