3 - questione di strategie (parte seconda)

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Non appena ebbe varcato la soglia, maledisse il clima umido e quel vento caldo che gli scompigliava i capelli insinuandosi lungo il collo sotto la camicia, minacciando di renderlo un bagno di sudore. In più, era oltremodo seccato perché doveva affrettarsi per non rischiare di essere in ritardo: Draco odiava essere in ritardo, fosse pure per incontrare Potty.

Arrivò sul luogo dopo soli cinque minuti di camminata abbastanza sostenuta e per allora si era calmato: l'ansia da prestazione non avrebbe giovato al suo piano.

Aveva detto ansia da prestazione? Di sicuro si era confuso: intendeva senso di anticipazione.

Rivisse con particolare partecipazione la sua lite di mezz'ora prima con Blaise, che gli aveva posto domande insinuanti: come per esempio quale fosse il motivo per cui si stava provando l'intero guardaroba. Stupido Blaise! Era ovvio! Un Malfoy è sempre splendente! Il fatto che avesse appuntamento con Harry Potter era insignificante!

Si guardò intorno e non si stupì di non vedere nessuno, perché potevano esserci solo due conclusioni plausibili: o quel maleducato di un Grifondoro non conosceva il concetto di puntualità o... Allargò lievemente le narici girando la testa a destra e a sinistra e poi esclamò secco.

-Esci da sotto quel mantello, Pottonzo!-

-Oh, un nuovo soprannome: è una ricorrenza particolare e non me ne ero accorto? Ho dimenticato qualche nostro anniversario?-, esordì il moro tirando giù il cappuccio e poi sfilandosi l'indumento del tutto. Pareva stranamente divertito.

-Certo!-, ribatté pronto l'altro. Poi prese a guardarsi con noncuranza le unghie della mano sinistra, mentre la destra spariva dietro la schiena a controllare l'estraibilità della bacchetta. -Per la precisione quello del giorno in cui invece di picchiarmi per la prima volta con te avrei dovuto rinchiuderti a vita in una delle segrete di Hogwarts! O cruciarti a morte...-

-Ah, vuoi riprendere da dove abbiamo lasciato quella volta?-

-Potter, come ti scaldi in fretta! Fai così in tutto?-

-Francamente, solo tu riesci a tirarmi fuori emozioni così istantanee...-, ribatté il moro, sicuro di star vincendo la discussione.

-Lusingato di tanta considerazione! E... Com'è che ricordi con tanta precisione un momento di una lite di cinque anni fa? È tanto importante per te?-, sussurrò Draco.

Beh, forse non la stava proprio vincendo...

Draco si rendeva conto di quanto fosse una manovra rischiosa; in fin dei conti era stato lui stesso a tirare fuori quel giorno... La domanda che aveva fatto a Potter gli si poteva tranquillamente ritorcere contro...


Inizio flashback

Si erano incontrati in uno dei tanti corridoi di Hogwarts: Draco aveva mancato la porta giusta ed erano quaranta minuti buoni che vagava nel buio, fatta eccezione per la debole luce che tremolava attorno alla punta della sua bacchetta; Harry si era perso due ore prima ed era intimamente convinto di aver camminato così tanto da essere ormai di nuovo nelle vicinanze di Londra.

Stava per mettersi a piangere quando all'improvviso dal muro si era materializzata una cancellata che aprendosi con violenza lo aveva centrato in pieno: ne era uscito Draco Malfoy, la faccia un misto di terrore e rabbia, le vesti malconce, tutto incollato da una sostanza viscida e maleodorante.

-Quel cazzo di cane! Aspetta solo che lo dica a mio padre... Per Merlino, guarda come mi ha sbavato addosso, con le sue boccacce puzzolenti; ora dovrò tornare giù a cambiarmi sperando che nessuno mi veda in questo stato e... Uh!-

Galeotto fu lo scherzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora