Un arrivo burrascoso.

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Ci stiamo dirigendo verso la stella più luminosa, io sono aggrappata al collo e alle spalle di Pan mentre lui ha un braccio sul mio fianco e sulle mie gambe all'altezza del ginocchio.

Appena ci "scontriamo" con la superficie della stella una luce accecante bianca mi costringe a chiudere gli occhi.

Li riapro dopo qualche minuto e vedo sotto di me un'immensa distesa blu... è meraviglioso! Più in là una distesa di sabbia bianca segna la fine del mare e qualche metro dopo si vede l'inizio di una foresta verde e fitta.

Sono ancora incantata a guardare questo spettacolo, per questo non elaboro subito che Pan mi ha lasciato precipitare verso il mare.

Dalla mia bocca non esce nessuno suono, prendo un bel respiro e pochi secondi dopo mi immergo nell'acqua salata, l'impatto non ha fatto eccessivamente male, ma è comunque sufficiente perché mi vengano fuori chiazze rosse su tutto il corpo, data la mia pelle sensibile.

Apro gli occhi, fortunatamente l'acqua salata o con il cloro non mi ha mai dato fastidio agli occhi, non so perché, ma so che è così da quando sono piccola.

Comincio a nuotare verso la superficie e quando riemergo prendo una grande boccata d'aria.

Nuoto fino alla riva e quando arrivo alla spiaggia dalla sabbia candida mi accascio al sole sfinita.

Dietro di me una risata beffarda mi riscuote dalla mia quiete, ma non mi faccio influenzare da un ragazzo presuntuoso che sa di essere bello. Ne ho visti troppi di ragazzi così.

Mi alzo ancora con il fiatone e gli vado incontro arrabbiata, le braccia tese lungo i fianchi e i pugni stretti tanto che le mie nocche sono diventate bianche.

Intanto Pan è appoggiato comodamente sul tronco di un albero, proprio all'inizio della foresta.

P: Sei brava a nuotare te lo concedo, anche se così sembri un granchio.

IO: Forse perché un idiota mi ha fatto precipitare in mare e mi sono scontrata con la superficie dell'acqua?

Ora ha superato il limite.

P: Come mi hai chiamato?

IO: Idiota I.D.I.O.T.A

Scandisco bene le lettere.

Mi prende dalle spalle e mi fa scontrare con la superficie dura dell'albero, ora lui è appiccicato a me, mi guarda dall'alto in basso mentre mi rinchiude con le sue braccia tra l'albero e il suo petto

P: Prova ancora a rivolgerti a me così e sta pur certa che non mi farò nessuno scrupolo a strappare il cuore dal tuo corpo per ridurlo in cenere.

Le sue parole mi spaventano, mi appiattisco il più possibile contro l'albero.

Il cielo intanto è scosso da un tuono.

Nel vedere la mia espressione spaventata sul suo viso si fa strada un ghigno. Il SUO ghigno.

Il cielo ritorna azzurro senza nemmeno una nuvole, come se non fosse successo niente.

Mi guarda ancora con superiorità, ma non riesco a guardarlo negli occhi... perché... perché ho paura. Ho paura di incontrare di nuovo i suoi occhi.

Lui però mi alza il mento costringendomi a guardarlo negli occhi.

La sua luce di ilarità mi riscuote e ritorno come prima. Sono stata, sono e sarò sempre battagliera. Non smetterò mai di dire ciò che penso e di ribellarmi. Può anche uccidermi ma non mi farò mai MAI influenzare da lui.

Spazio alla pazza.
Sciao! Lo so che ho già aggiornato oggi ma non avevo nulla da fare quindi oggi due capitoli.
Spero che vi sia piaciuto!
Lasciate una stellina o un commento eeeee....

Buona notte.

π Anna💙🌊

Peter Pan never fails 💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora