Capitolo 3

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Quella mattina mi svegliai più tardi del solito, mi sentivo stranamente felice. 

Era la giornata speciale, il mio primissimo ed ufficiale appuntamento.

Mi portò al mare, camminammo per ore, prendemmo in giro le vecchie scritte che neanche il mare aveva portato via dal pontile. La cosa strana è che con Francesco mi sentivo così a mio agio che non feci caso a quanto potessero essere importanti tali scritte per quelle persone. Mi accorsi di star facendo qualcosa di sbagliato solo dopo essercene andati, correndo mano nella mano per andare a rifugiarci in qualche autobus per via della pioggia.
Devo essere sincera: un momento prima che iniziasse a piovere, lui mi disse apertamente che gli piacevo. Rimasi zitta. Ero stranita, non sapevo che dire: ero felice ma allo stesso tempo terrorizzata. Non so se la pioggia in quel momento mi stesse dando il consiglio di tacere, ma io lo feci in ogni caso.

Però alla fine, non detti retta alla me bigotta, passammo dal mare a un bellissimo parco e lì ci baciammo per la prima volta. Era un bacio tenero e bello, indimenticabile. Ma non per Francesco, poverino, che stava tutto storto in modo da baciarmi senza scomodarmi..
Rimasi incantata dalla sua gentilezza. 

La sua proposta di fidanzamento quel giorno mi fece ridere, mi mostrò la sua nuova password del cellulare e mi disse che quella sarebbe stata la volta buona in cui impararla, date le numerose volte precedenti, nella quale la scordavo quasi subito. Quello fu anche il mio sì. Gli mostrai la mia nuova password del cellulare. Eravamo entrambi dolci imbranati.

Dopo questa uscita purtroppo Francesco dovette partire per un campeggio non molto distante da dove abitavamo, ma neanche facilmente raggiungibile. 

Passammo le due settimane successive scrivendoci. Non mi sentivo particolarmente presa dalla relazione, ero sfiduciata e sentivo già i primi segni di gelosia, anche se non la evidenziavo esternamente. 

Poi era strano scriverci, Francesco ha da sempre avuto problemi ad utilizzare il cellulare per scrivermi. Mi risultava già allora un miracolo che mi scrivesse un pochino la mattina, il pomeriggio e la sera per darci la buonanotte. 

Fortunatamente le due settimane passarono velocemente tra lavoro, impegni personali, uscite con amici e feste varie. 

Ci vedemmo il giorno stesso che tornò dalla vacanza. 

Ero così ansiosa di incontrarlo, mi sembrava di vivere di nuovo il primo appuntamento. Non credevo ai miei occhi, ero finalmente tra le sue braccia dopo ben quindici giorni. 

Nelle giornate a venire uscimmo quasi sempre, sopratutto la sera. 

Fino a quando non finì l'estate...

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