"Allora?" Chiese Luka "Io oppure lui?"
Il silenzio rimbombò nel parco. I fiocchi cadevano e i bambini correvano, però i ragazzi erano immobili.
Marinette aveva una mano in quella di Adrien l'altra nella mano gelida di Luka. Il suo sguardo fisso sull'ultimo arrivato. Aveva la pelle d'oca e non era pronta a rispondere.
Luka si era dichiarato più volte, ma mai come questa. Era sempre stato apprensivo, come mai ha cambiato atteggiamento improvvisamente? Gli voleva bene e lui era un ragazzo fantastico, ma non in quel modo. Non poteva perdere quell'amicizia così sincera.
Però non aveva neanche sentito la risposta di Adrien alla sua dichiarazione. Ma allo stesso tempo era caduto dalla giostra, che imbarazzo…
Alya vide Marinette iniziare ad iperventilare e toccò il braccio di Nino per chiedergli di fare qualcosa.
-Ehi, bro. Ma non dovevi incontrare tuo padre? Cioè quello che non hai mai conosciuto? Chi era alla fine?
Luka lasciò la mano di Marinette, che a sua volta si scostò da Adrien e si avvicinò ad Alya.
-Non esattamente… mi sono fatto prendere dal panico e sono scappato via.
Una lampadina si accese nella mente di Marinette. Scappare via. Era così semplice.
E lo fece, si alzò e corse a perdifiato via dal parco.
Luka fece un passo avanti e Adrien si girò per guardare Marinette, ma la giornalista li fulminò con lo sguardo. Poi si alzò a seguire la migliore amica segnalando al ragazzo di non far lasciare a nessuno il parco.
-Marinetteeee- chiamò Alya, la ragazza dai capelli blu si voltò bruscamete per vedere chi fosse, fece un respiro di sollievo quando vide che era la sua migliore amica e non Adrien oppure Luka
-Scusa per essere scappata è che io..-
-Lo so-
-Perchè..-
-Lo so. Non ti preoccupare, non devi scusarti, Luka è stato troppo insistente-
-Dobbiamo tornare?- Marinette chiese
-No, Luka ti farebbe soltanto rispondere...e vedo che non sei ancora pronta-
-Grazie- disse Marinette abbracciandola
-Dove vuoi andare?-
-Le Galeries Lafayette non sarebbero male, specialmente ora nel periodo natalizio-
Alya annuì. Dopo circa mezz’ora giunsero presso le Galeries. Lì le aspettava una visione mozzafiato, era come se qualcuno avesse radunato tutto lo spirito natalizio del mondo e lo aveva deposto nell’edificio.
Il palazzo sembrava quasi un teatro, con tutti i balconi con vari indumenti e accessori.
Decorazioni natalizie di renne, orsi polari e finti fiocchi di neve erano appese dall’alto soffitto. C’era un dolce sottofondo di canzoni natalizie, un lieve profumo di cioccolata calda. Davanti a loro c’erano due bambini che stavano correndo dai propri genitori supplicandoli di prendere dei bastoncini di zucchero. Giunsero all’ultimo piano, dove vedevano tutto il negozio dall’alto.
Marinette finalmente si sentì sollevata, non sapeva perchè, ma quel luogo l’aveva sempre calmata, c’era qualcosa di rassicurante, nel vedere così tante persone in un unico luogo, e sapere che per anche un solo secondo potevi sparire da tutto il caos della vita quotidiana.
Decisero di andare nel negozio di stoffe, che riusciva sempre a calmare Marinette. Nel negozio tastavano i tessuti morbidi e colorati. Alcune di essi arendevano la corvina pensierosa e assorta prima che estraesse il quadernetto e abbozzasse qualcosa. Altre volte si perdeva nei suoi pensieri accarezzando una coperta pelosa. Era decisamente il suo posto preferito di tutta Parigi, ci veniva sempre quando aveva un problema, o anche quando aveva bisogno di staccarsi per anche un solo momento dalla sua vita frenetica.
Dopo mezz'oretta lì dentro si trasferirono al negozio di dolci. Lì, già su di morale, si scatenarono in caramelle e cioccolatini.
Soddisfatte uscirono dal centro commerciale e ...