Soddisfatte Alya e Marinette uscirono dal centro commerciale e la corvina la vide. Una sciarpa.
Una sciarpa blu per l'esattezza. Una sciarpa che poteva non aver significato per chiunque, però
per Marinette era speciale. Il silenzioso regalo di compleanno per Adrien.
Adrien… non aveva ancora avuto una risposta. E poi c'era Luka… nono non poteva
assolutamente dirgli di sì. Ma come faceva a rifiutarlo? Era anche il fratello di Juleka, che
imbarazzo… non che a lei importasse granché, almeno così credeva Marinette.
-Marinette? Mari? Ehi? Ci sei Mari?
-Sì! Cosa? Aspetta… eh?
-Mari... C'è Adrien. Svegliati!
-Ah sì giusto… ehm… grazie Alya
-Vabbè… dammi le tue borse, ti aspetto qui vicino o te la cavi e vado a casa?
-Ehm… ce la posso fare? Sì, dai…
-Dai sì Mari! Ci vediamo dopo, chiamami mi raccomando!
-Sisì, ora vai però che si avvicina
Con un abbraccio la castana si allontanò, senza perdere di vista i due finché poté. Intanto
Adrien stava indugiando, non era sicuro che avvicinarsi sarebbe stata la mossa giusta. Sapeva cosa dire? Avrebbe perso l'amicizia con Marinette? L'arrivo di Luka aveva cambiato qualcosa? Ma soprattutto, perché era così nervoso? Fece un grande respiro e con una mano che si accarezza la nuca si avvicinò all'amica.
-Ehi
-Ehi
-Stai meglio?
-Io sto bene, sei tu che hai sbattuto la testa
-A me è passato. Intendevo emotivamente. Luka ti ha messo sotto pressione?
-Chi? Luka? No… cioè… no…-non fino ad adesso. È sempre stato comprensivo, ma oggi probabilmente era troppo stressato. Sai, per il padre e… e la nuova ragazza…
Il volto di Marinette si scurì, chi poteva essere quest'altra? Come mai lui la preferiva a lei?
Adrien afferrò il problema e tentò di non farla… ingelosire? Aspetta… Marinette era gelosa? Ma…
-Comprensivo rispetto a cosa?
-Beh io l'ho sempre visto come una amico e poi… poi… c'é- ci- c'era- ehm… c'eri
-Io? C'ero io?
Con un sospiro sconfitto la corvina annuì, preparandosi al rifiuto decisivo.
-Mari… io… non sapevo. Per niente. Pensandoci… la statua e tutto… ha senso… comunque
imbarazzante come primo bacio…
Le loro facce divennero rosse come i cappelli di Babbo Natale esposti nelle vetrine dietro di
loro.
-Io non intendevo… cioè… non… ehm… mi sono espresso male… cioè… No. Intendevo quello. Più o meno. Lasciami spiegare. Credo che tu mi sia sempre piaciuta Marinette, l’ho sempre saputo inconsciamente, ma ho speso tutto questo tempo a pensare a Ladybug-, Marinette ebbe un tuffo al cuore, non poteva dirle di avere sentimenti per lei solo perchè poteva esserci una possibilità nella sua testa che lei potesse essere Ladybug, ma Adrien continuò comunque: -Sono pure stato con Katami perchè era molto simile a Ladybug. Però ci sei sempre stata per me ma io non l'avevo nemmeno notato, sempre per quello stupido motivo che ti ho detto prima. La sciarpa che pensavo avesse fatto mio padre, l'avevi fatta te in realtà, non è vero? Nemmeno mio padre mi ha fatto un regalo, ma te si. Te si. Non sai quanto questo vuol dire. Comunque per dire grazie, ho fatto questa
Detto questo prese dalla sua borsa una sciarpa, rosa cipria, il colore preferita di Marinette, non era affatto perfetta, ma comunque la ragazza rimase a bocca aperta, e pensò che fosse la cosa più bella che qualcuno avesse mai fatto per lei.
Adrien riprese:
-Comunque, quello che volevo dire è questo: imbarazzante come primo bacio, visto che ce ne saranno altri. Spero. Spero, intendo spero. Spero ce ne saranno altri. Non pensare che io… se a te va bene sicuramente, non è che-
E lì venne interrotto da Marinette e attraversò il mezzo metro che li separava per fiondarsi fra le sue braccia. Affondò la faccia nella sciarpa blu, che profumava di lui, che profumava di speranza. L'ansia che l'assaliva dal giro in giostra svanì. Fra le braccia di Adrien si sentiva al sicuro, protetta da tutto. E contemporaneamente, dopo uno shock iniziale sorrisero per loro stessi e per nessun altro. Passarono 5 minuti aggrappati sull'altro a pensare in silenzio al peso che si erano tolti. Poi Marinette alzò lo sguardo e con la punta del suo naso sollevò anche la faccia del biondo.
-Pensavo… non serve che diciamo a nessuno del nostro vero primo bacio, no? E se riscrivessimo la nostra storia con un altro, molto più romantico? Come ad esempio il primo d'avvento… sopra la neve…
-Tipo ora? Che coincidenza!
-Sì, Agreste, tipo ora.
Lei si alzò in punta di piedi per baciare l'altro. Era un bacio dolce, come la cioccolata calda con i marshmallow. Era un bacio leggero, come la neve attorno a loro. Era un bacio bloccato nel tempo, come il giro sulla giostra. Era un bacio morbido, come la sciarpa blu.
-Sai cosa ci starebbe benissimo ora? Un bel croissant…
-Sicuramente non andiamo a casa mia, sappilo.
-Sisì, tranquilla. Stavo pensando al bar qui vicino, fanno anche un ottimo tè.
-Perfetto. Ci sto.
Dopo un rapido bacio sulla fronte di lei, mano nella mano raggiunsero il bar. E si persero per
una buona oretta a parlare di tutto e di niente.
Dopo aver visto allontanare Adrien, Luka si era seduto su una panchina da solo con la sua chitarra a suonare melodie guardando la neve che aveva ripreso a cadere. Gli arrivò un messaggio che diceva: "È stata una giornata dura? Riesci a passare oggi? I miei non sono a casa…"
Così decise di alzarsi e cercare Marinette per la risposta. Ora i "non so" erano diventati "no" definitivi, per quanto non volesse arrendersi quella era la scelta giusta da fare. Soprattutto perché era giusto per entrambe le sue "lei". Immediatamente si diresse alle Galeries, infatti era sempre lì che andava Marinette quand'era preoccupata per qualcosa. Per strada si fermò davanti al bar dove la corvina era entrata dieci minuti prima. Osservò i due che ridevano tenendo in mano una tazza fumante attraverso la finestra. Era una risposta negativa eclatante, perciò sospiro e cambiò strada. "Sto arrivando, ci metto cinque minuti", rispose al messaggio precedente.
Arrivato a casa della ragazza bussò aspettando una risposta.
-Come va?
-Sono scappato, non ci sono riuscito.
-Riproverai un'altra volta, su, non c'è bisogno di abbattersi. Forza, entra Luka…
-Ai suoi ordini, mia regina Bourgeois
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