I (Deya)

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Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo, altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
che mi fa scegliere il fuoco.
Ma se dovesse due volte finire,
so pure che cosa è odiare,
e per la distruzione posso dire
che anche il ghiaccio è terribile
e può bastare.






Il giorno della Scelta era ufficialmente il peggiore della mia intera esistenza. Quando mi ero classificata come prima del mio corso d'iniziazione e avevo scelto di diventare una tirocinante Capofazione, l'anno precedente, non avevo minimamente considerato il fatto che mi sarebbe toccata quella seccatura. In condizioni normali non sarebbe stato un mio compito, ma Eric aveva insistito con Max affinchè gli fosse concesso di supervisionare l'iniziazione dei trasfazione e io, in qualità di tirocinante assegnatagli, dovevo andare dove andava lui. Il che implicava alzarsi all'alba, con i postumi di una bella sbronza ancora in corso, e barcollare fuori dal letto. Ignorai il mormorio indignato di Cole, che cercava di tirare nuovamente su le coperte, infilai le ciabatte e mi stiracchiai. Mi chiusi la porta del bagno alle spalle e feci scorrere l'acqua. Se c'era una cosa positiva nello svegliarsi tanto presto, di sicuro era che a quell'ora l'acqua calda era ancora ampiamente disponibile. Lasciai che il getto caldo mi accarezzasse dalla testa ai piedi, socchiudendo gli occhi, e finalmente cominciai a svegliarmi sul serio. Anche se ero certa che non sarei stata operativa prima di essermi fatta fuori almeno mezzo litro di caffè ... preferibilmente in endovena vista l'emicrania martellante che avevo. Mi avvolsi nell'accappatoio e tornai in camera da letto in tempo per assistere al completo risveglio di Cole. Fece capolino da sotto le coperte, i capelli scuri scompigliati e gli occhi blu che mi sondavano incuriositi, mentre cercavo disperatamente qualcosa di decente da mettermi addosso. Magari, tanto per cominciare, il reggiseno.

- È praticamente l'alba -, soffocò uno sbadiglio, - perché cominci già a prepararti? –

Continuai a cercare quel malefico strumento di tortura, che sembrava aver deciso di nascondersi di proposito, replicando distrattamente: - La Scelta. –

Cole si tirò su con un guizzare di muscoli sodi che, dovevo ammetterlo, sarei rimasta ben volentieri ad ammirare se non avessi avuto tutta quella dannata fretta. Lui parve leggermi nel pensiero, perché le labbra sottili si stirarono in un sogghigno compiaciuto.

- Il reggiseno è da qualche parte nell'angolo – mi comunicò, accennando a un punto a metà strada tra la scrivania e il muro.

Ero impressionata dalla sua capacità di ricordare con esattezza dove avesse gettato ogni singolo indumento, specialmente perché quando eravamo rientrati eravamo decisamente troppo impegnati per prestare attenzione a certe cose.

- E sai anche dove ho messo l'elastico? –

Questa volta fece spallucce.

- No, ma la spazzola è sul comodino. –

Fantastico, almeno quella ero riuscita a trovarla.

Recuperai un paio di pantaloni d'addestramento, scelsi il top rosso e la giacca di pelle, e quando tornai a dedicarmi ai capelli decisi di lasciar perdere ... acconciarli era inutile se non trovavo l'elastico ed ero pronta a scommettere che quel piccolo bastardo sarebbe saltato fuori quando meno mi fosse servito. Così lasciai i capelli liberi di ricadermi attorno alle spalle.

Avevo quasi finito quando un bussare deciso alla porta dell'appartamento raggiunse entrambi.

- Che ore sono? –

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05, 2020 ⏰

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