..."ha bevuto un po' troppo ieri sera"...
Mi ero svegliato con qualcuno che parla, apro lentamente gli occhi dalla stanchezza e dalla sbronza di ieri sera;
"Scusa Joe si èsvegliato ora... ne riparliamo dopo...- chiuse il telefono- Buon giorno" sento con un velo di ironia in quella voce femminile molto familiare"A-Alice?"
"Ei principe Azzurro"
Finalmente la figura sfocata che vedevo d'avanti a me era nitida e riconobbi Alice."Cosa mi è successo ieri sera?"
"Ti sei preso una bella sbronza"
"Ah bene..." ho pensato subito hai paparazzi e a quante foto mi avranno fatto
"Tranquillo Sprouse- la guardai negli occhi -ho fatto in modo che i tuoi amati paparazzi non ti hanno fatto foto nel pieno della tua sbronza"sembrava come se mi avesse letto il pensiero... "incredibile"... pensai:
"Ed ora che devo fare?" Chiesi
"Nulla- Alice face spallucce e si guardò a torno e continuò la frase -tu fai come se fossi a casa tua"
"Ce ne vuole che questa catapecchia diventa casa mia" dissi ironico, facendo ridere anche Alice
"Va bene Sprouse, io devo andare a fare delle commissioni, appena torno mangiamo"
"Come in un primo appuntamento direi"
"Hahahah- la sua melodiosa risata oltrepassa i miei timpani facendomi partire una risata spontanea- ora si rimetta a dormire"
"Si ok tutto ma... non mi dare del lei"
E dopo piccolo sorriso chiuse la porta che lasciò alle sue spalle, e in quel preciso istante chiusi gli occhi.Mi risvegliali in preda a un attacco di vomito, mi alzai dal divano e mi recai al bagno, mi chinai nel water e buttai tutto giù, appena finito mi sciacquai la faccia, guardai l'orologio, erano le 11 e 47, mi feci un giro per la casa, ero curioso per il suo stile di vita, pensavo che trovavo bottiglie ed erba dappertutto e invece era una casetta piccola con una veranda enorme, con un letto matrimoniale con le coperte di un bianco tendente al senape, per terra era pulitissimo con qua dei tappeti, tante foto sue, fatti probabilmente nei set fotografici, e in un cassetto una scatola, ma aveva la chiave, non pensavo di aprirla sinceramente, ero curioso si ma non a tal punto, poi mentre giravo in un cassetto del bagno vedo dei antidepressivi, e tanti altri medicinali... cosa aveva Alice? O meglio, cosa nasconde Alice?
Mentre ci stavo pensando sento la porta aprirsi, e così poso i medicinali al suo posto ed esco dal bagno per accogliere Alice, che appena entrata gridò
"Sono a casa!"
"Eiii" dico andando verso di lei
"Ciao Cole, ti sei ripreso?" Mi chiese guardando l'orologio
"Em si, alla grande hahah"
Alice andò dritto dritto in cucina, e prese una scatola di cibo per gatti
"Quello è il nostro pranzo?" Dissi ironico
"Ah se ne vuoi una scatola mi fai solo un piacere"
Ci siamo messi a ridere, Alice si avvicinò alla veranda e aprì la scatola.
La mattinata era più tosto nuvolosa, la luce era molto cupa e fredda, ma non sembrava preoccupare Alice, che prese una sigaretta Malboro rossa dal suo pacchetto più vuoto che pieno, e un un'accenno clipper giallo fosforescente, mi faceva ridere l'orrore di quel'accendino;
La vedevo fumare, mentre accarezzava i gatti che le si erano già avvicinati per mangiare:
Era carinissima, tenera ma letale, ci girò verso di me, mi sorrise, brivido nella schiena, e mi mi mimò con la sua carnosa bocca "esci fuori", succeguito da un sorriso perfetto; gli dico scrollando le spalle e mimando
"C'è freddo"
La sua risposta è stata:
"Femminuccia"
Il che ci fece ridere ad entrambi, dopo aver gettato il mozzicone di sigaretta giù dal palazzo e aver salutato i gatti di tutti i colori possibili, entrò dentro la casa e mi guardò, non ero imbarazzato, ero abbastanza tranquillo sospirando un paio di volte poi lei distolse lo sguardo verso la cucina e disse:
"Che facciamo mangiamo?"
"Ci sta" dissi sorridendo
Ci reccamo nella cucina molto casual, avevamo postato per una buona pasta alla carbonara, infatti Alice aveva origini italiane, come me infondo, aveva quella carnagione un po' più colorata e quei occhi a mandorla che in qualche modo ricordavano la grande bellezza italiana.
Ritornando alla pasta, ci venne un po' male...
"Non sono una grande cuoca"
Ripeteva Alice con una risata timida, che mi faceva volare, tra una risata e l'altra ci siamo accorti che la pasta era immangiabile, l'abbiamo data ai gatti, che sicuramente apprezzavano più di noi:
"Ordiniamo una pizza?" Proposi
"Assolutamente si" disse avendo sicuramente più fame di me.(SPAZIO AUTRICE)
Eiiii
Ciao a tutti, eccomi ancora qua a romperci un po' le scatole, come vi è sembrato il capitolo? Spero bello e divertente perché per me oggi è tutto tranne che bello e divertente, ma vabbè, si prende sul ridere dai♡
Alla prossima ragazzi e grazie per tutte le letture che in meno di 10 capitoli siamo arrivati a quasi 100 letture!♡ yeeee!!♡
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Photograph/Cole Sprouse/FanFiction
Fanfiction(dalla scrittrice) Dopo il successo della mia prima fanfiction "il palcoscenico della vita" eccomi con una nuova fanfiction ispirata a Cole Sprouse. (il nome Alice è in inglese, dunque Alis) (in questa storia Cole non si mette con Lili [mi scuso a t...