La devastazione post-tornado

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L'uomo prese in spalla la donna caduta in trappola e a passo pesante si incamminò verso il rifugio.
Trovò una sedia, sebbene malmessa, in quell'arredamento spartano, l'appoggiò con delicatezza su di essa. Slegò il suo sacco a pelo su quello che parve il sostegno per il letto e dallo zaino prese una fune e una coperta in lana. Avvolse con la coperta la donna e poi la legò con nodi complessi.
Rimase a osservare la sua prigioniera con la testa ciondoloni, notò che la coda di cavallo si era sciolta e alcuni capelli iniziarono a incrostarsi di sangue, mentre il resto era pieno di foglioline secche.
Sospirò, non avrebbe voluto arrivare a tanto. Lui voleva solo sapere una cosa: che ci faceva una vampira da quelle parti. Era stato bene attento a non passare per nessun possibile punto d'incontro, come sua madre gli aveva suggerito.
In preda allo stupore gli aveva detto il suo vero nome. Non che fosse un grande problema, aveva cinque nomi e due cognomi...
Dei gemiti sorpresero il giovane, ma non furono altro che un falso allarme. Sua madre glielo aveva sempre detto: "fai in modo che non ti scoprano, mai!" E così aveva fatto da quando era morta. Viaggiando per il lungo e il largo senza quasi mai fermarsi.
Si addormentò sapendo che se mai fosse successo qualcosa, se ne sarebbe reso conto e prima che potesse succedere arrivò lo zenit.
L'ostaggio era sveglio.

Qualcosa non quadrava: la testa le cadeva da una parte all'altra, ciondoloni, e il respiro le parve flebile. Un rumore di sottofondo come delle fusa vibrò incessantemente nel suo petto.
Non ci fu niente da fare, un momento prima era legata e il momento dopo fu libera in modalità d'attacco. I denti mirarono alla giugulare, ma lo mancarono danneggiando il sacco a pelo. Lei rimase per un momento incastrata e Adam ne approfittò per mettere le mani, da sotto il sacco a pelo, sul suo collo. Quasi subito perse la presa e infine fu ferito. I denti affondarono nella spalla.
La sensazione di sentire il proprio sangue risucchiato via da un altro essere era strana: dà una sensazione di formicolio freddo e fastidioso, un risucchio. Il cuore accelerò il battito e qualcosa cambiò. Di preciso non lo seppe.
I muscoli della donna si rilassarono per un istante e per Adam bastarono per spingerla via. Cadde di peso a terra, rimanendo seduta e intontita. Il tempo che si riprese dall'aggressore bastò per cicatrizzare in superficie la ferita.
«Ma che cos- ?!» sussurrò con una voce spezzata Sara. Non capiva: che diavolo era successo?! Aveva bevuto sangue umano?! Una parte di lei rimase silente a osservare.
Forse, non era quello che sembrava. Anzi, le mancava solo una prova. Ma non era questo il problema! Se si sarebbe rivelato un vampiro avrebbe voluto dire una cosa sola! Il suo istinto prese posto alla mente confusa: si alzò all'improvviso e spalancando la porta corse via urlando a pieni polmoni.
Ditemi che non è vero! Ditemi che non è vero! Ditemi che non è vero! Ditemi che non è vero!
Continuò ad allontanarsi, come se quella distanza fisica potesse togliere quel disastro appena avvenuto, sebbene sapesse che non era così. Continuò a correre finché non vide il tramonto circondarla e solo allora rallentò. Che suo padre alla fine avesse vinto e fosse diventata una sposa?!
«Noooooooo!» urlò in tono acuto e con disgusto verso il cielo spaventando le roccie.

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