Legge quattro – permettereErano passati due mesi da quando aveva incontrato per la prima volta Eren Yeager; sessanta giorni, millequattrocentoquaranta ore in cui quegli occhi assurdi non lo avevano abbandonato per un istante. Erano concreti come fiamme ardenti nel tempo che trascorrevano assieme in alula, indagatori e onnipresenti nelle fantasie che la mente del corvino creava senza freni quando il castano non era con lui. Lo seguivano ovunque, illuminando di bagliori smeraldini la sua solitudine e vegliando sulle sue azioni, sempre vigili e attenti. E Levi si sentiva impazzire ogni giorno di più.
Tuttavia, presenza del castano gli era divenuta più tollerabile, fatto da attribuire unicamente alla forza dell'esasperazione che ormai lo pervadeva in ogni fibra del corpo. Non c'era altro che il corvino potesse fare se non rassegnarsi al fatto che l'Universo avesse un bel corpo, un nome melodioso e delle iridi da capogiro. Era solo abitudine, quella che lo portava a pensare che Eren fosse una presenza più trascurabile.
Il castano non si era di certo fatto meno molesto semplicemente perché sembrava aver imparato a tenere la bocca un po' più chiusa. C'erano giorni in cui seguiva Levi limitandosi solo a guardarlo col sorriso sulle labbra che si rifletteva negli occhi assurdi, facebdoli baluginare di riflessi impossibili. E allora il corvino si voltava e si stringeva ancora di più nelle sue grosse felpe, tentando di far sparire il suo viso piccolo e delicato calando il cappuccio fin sotto gli occhi nel tentativo di non rimanere ustionato da quegli sguardi insistenti.
Altre volte invece lo riempiva di chiacchiere futili fino a che la voce del docente non risuonava nell'aula, raccontandosi e non pretendendo risposte. Era così che Levi aveva appreso il suo amore per la cioccolata calda, – anche se si chiedeva come facesse a bere quell'intruglio chimico delle macchinette, che consumava abitualmente ogni giorno – che avesse una sorella adottiva "cazzuta come poche" – e quelle erano state le sue testuali parole – e che gli piacesse giocare a calcetto nel tempo libero e nei week-end insieme alla sua comitiva. E sapeva anche che il suo amico Jean avesse una gran faccia da cavallo, così come sapeva che Connie era l'anima del gruppo per le sue battute e per i modi di fare esuberanti. Quella testa rasata era pure perdutamente innamorato di Sasha, eppure non riusciva a dichiararsi.
Levi aveva registrato quasi inconsapevolmente tutte quelle informazioni perché Eren gliele aveva ripetute fino allo sfinimento neanche fosse un disco rotto; quello che più dava ai nervi al corvino, era che il più delle volte il moccioso neanche pretendeva una risposta in cambio dei suoi racconti. Eren gli donava pezzi di sé gratuitamente, non aspettandosi di essere ricambiato.
E ogni volta che apriva bocca, le sue parole erano come macigni per l'animo di Levi, scagliati nella sua direzione con la stessa forza impetuosa degli uragani; il semplice suono della sua voce di miele che gli colava nelle orecchie aveva la capacità di sconvolgerlo. Lo sorprendeva, lo travolgeva con una noncuranza dal sapore d'innocenza e intraprendenza, proprio come era successo quella mattina.
"Posso chiamarti Lee?" gli aveva chiesto, il libro di Dinamiche tenuto stretto al petto da entrambe le braccia e le lunghe ciocche castane lasciate sciolte a carezzargli appena le spalle larghe e forti. E ovviamente, come aveva replicato lui, da sempre ritratto dell'imprevedibilità, al rifiuto caustico e gelido che Levi gli aveva rivolto con voce dura e con uno sguardo tagliente e letale? "Ok, Lee", aveva cinguettato con tono mellifluo, lasciando il corvino con le labbra appena dischiuse di stupore – dannazione se era sfrontato, il moccioso! – e un solco fra le sopracciglia sottili che era un misto d'ira febbrile e irritazione. In fondo, procedeva in quel modo il loro strano rapporto, sempre che potesse essere definito tale: Levi tentava di essere schivo e reticente in ogni situazione, Eren si prendeva libertà mai concesse con una nonchalance magistrale e il solito sorriso angelico sul volto.
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The Laws Of The Universe -Ereri/Riren-
Fanfiction🥇Storia vincitrice degli Italian Academy Awards nella categoria Fanfiction 🥇 Dal testo: "Credo che tutti siamo bersaglio di una componente di sistemi infinitamente più grande di noi, che non siamo altro che piccoli e insignificanti ammassi di carb...