Legge Cinque – Vibrazione
L'aveva vista appena uscita dalla sala operatoria, mentre veniva trascinata piena di tubi nel reparto di terapia intensiva; l'operazione le aveva lasciato qualche ematoma violaceo sul viso delicato. Sembrava così piccola e fragile, avvolta fra le coperte candide; il suo incarnato si era fatto più pallido, e il capo era completamente avvolto da bende. Anche se non poteva vederli, Levi sapeva che i suoi bei capelli rossi, di cui andava tanto fiera, erano stati completamente rasati per rendere più agevole l'operazione.
Ne aveva sentito il calore vitale quando l'aveva presa per mano e le aveva baciato delicatamente le nocche, lei ancora incosciente a causa dell'anestetico che le pompava in corpo e le annientava i sensi. Aveva esultato quando il medico aveva comunicato il successo dell'intervento, aveva pianto di gioia quando le due TAC, a cui sua sorella era stata sottoposta, erano state definite come "pulite". Aveva pure sopportato il fatto che, almeno per una giornata, Isabel sarebbe stata tenuta in coma farmacologico per limitare la sua sofferenza, perché gli faceva sentire l'anima leggera il solo pensiero che quando i suoi occhi suoi occhi verdi si sarebbero riaperti, lei sarebbe stata bene. E il corvino sarebbe stato lì in quel momento; le avrebbe comunicato la bella notizia e avrebbe lasciato che le sue iridi metalliche si inumidissero di gioia senza vergognarsene. Poi l'avrebbe stretta, le avrebbe baciato il capo fasciato sussurrandole che era bellissima, fortissima. Sarebbe stato accanto a lei ad ogni visita e terapia necessaria per dare il colpo di grazia a quel brutto male.
Il neurochirurgo che l'aveva avuta in balia della lama affilata e precisa del suo bisturi aveva avvertito Levi e Kuchel il che post-operatorio sarebbe stato delicato, e che Isabel avrebbe necessitato di meticolose attenzioni e cure. Era stata collegata ad un respiratore per la ventilazione assistita, ed un tubo trasparente spariva fra le sue labbra pallide e appena dischiuse per soffiarle aria nei polmoni. Vari elettrodi erano disseminati sul suo corpo per monitorarne l'attività cerebrale e cardiaca tramite dei monitor, che emettevano sonori bip costanti e intermittenti.
L'operazione era durata otto ore, ed ogni secondo per Levi era stato pesante quanto il tempo di una vita millenaria trascorsa in solitudine. E alla fine, la sua piccola guerriera ce l'aveva fatta. Era finita, lei si sarebbe risvegliata e avrebbe tirato su il morale di tutti col suo bel sorriso luminoso; sarebbero andati a casa festeggiando, perché Isabel era stata fortunata. Aveva appena iniziato la sua battaglia contro la malattia, eppure ne era già uscita a testa alta, vincitrice. Poteva dirsi praticamente in remissione, visto che la totalità di quelle cellule impazzite e mutate nel suo corpo le era stata sradicata dall'interno, senza lasciare traccia.
Eppure, in poche ore quella sensazione di gioia nella sua più pura essenza,- la stessa che gli aveva fatto gridare al mondo e all'Universo con tutto il fiato che aveva nei polmoni che lui e sua sorella erano invincibili - era mutata all'improvviso in un mostro spaventoso. Si era ritrovato a stringere la stoffa leggera della sua maglietta all'altezza del cuore, a rabbrividire alla sensazione viscida e fredda del terrore che gli fece rizzare i peli sulla nuca e a mordersi l'interno delle guance a sangue per contenere i singhiozzi che lo scuotevano dall'interno con una violenza senza precedenti.
Tutto sembrava lontano anni luce da lui, che si sentiva come immerso in uno strano fluido dalla consistenza impalpabile. Gli giungevano ovattate le urla disperate di sua madre, gli parevano incomprensibili le parole dei medici; tutto quello che riusciva a sentire era il battito forsennato del suo cuore che gli rimbombava nelle orecchie e che gli ricordava una realtà spaventosa. Lui era vivo, Isabel... Era in una situazione complicata, in un limbo di cui Levi aveva ignorato l'esistenza fino a quell'istante. Come poteva l'Universo essere così crudele e menefreghista? Come poteva prendersi l'anima casta e pura di una ragazzina che si era aggrappata disperatamente alla vita con tutto quello che aveva?
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The Laws Of The Universe -Ereri/Riren-
Fanfiction🥇Storia vincitrice degli Italian Academy Awards nella categoria Fanfiction 🥇 Dal testo: "Credo che tutti siamo bersaglio di una componente di sistemi infinitamente più grande di noi, che non siamo altro che piccoli e insignificanti ammassi di carb...