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-Remember me-

Y/N era lì. Sul bordo di un palazzo pronta a buttarsi e a sprofondare nel vuoto. Fatto un respiro profondo, con molta semplicità scende dal bordo come fosse una semplice scaletta.. nonostante si trovasse al trentaduesimo piano.  Sentirsi come una piuma, cullata dal vento, era stato il suo desiderio, specialmente negli ultimi due mesi, ma non aveva mai avuto il coraggio di farlo. E proprio quando inizia a cadere sentendo la pungente aria di Gennaio solcarle la faccia, si accorse della presenza di due forti braccia prenderla con fermezza, e come se non fosse successo nulla si ritrovò di nuovo sul tetto di quell'edificio, esattamente al centro della pista di atterraggio per gli elicotteri. Subito poi alzò gli occhi per guardarsi intorno , ma, l'unica cosa che vide fu la sagoma di un ragazzo, molto magro e alto che copriva la luce del sole.
Era lì, a braccia conserte, leggermente arrabbiato. La ragazza cercava di capire chi fosse, ma visto lo shock avuto non riusciva a distinguere i suoi tratti. Dalla bocca di Y/N non proferì parola. Al contrario invece per il ragazzo.

-Y/N cosa cazzo stavi cercando di fare? Non pensavo saresti arrivata a tanto.- disse lui.

- scusa, saresti? Come fai a conoscermi? Non ti ho mai visto prima d'ora.- disse lei debolmente.

- Y/N smettila. Ci conosciamo da una vita.-

- Non è vero, non ti ho mai visto.-

- Si invece, da quando hai 4 anni tutte le sere prima di andare a dormire mi dici "buonanotte" e per avermi sempre accanto, porti come ciondolo un piccolo campanellino al collo. Hai 21 anni, e nonostante la tua età hai ancora l'abitudine di suonarlo quando ti serve conforto, anche se le tue amiche ti prendono in giro-.

- Sei il mio stalker per caso? Un criminale? Cosa vuoi da me? -

- No affatto. Se proprio vuoi saperlo, sono il tuo angelo custode-.

- Smettila, non credo più a queste cose, sono cresciuta ormai, e poi se esistesse davvero il mio angelo custode di certo mi avrebbe aiutato per tutto questo tempo. Ho smesso di credere a certe cazzate, ho smesso di credere a Dio.-

- Y/N...-

- Adesso, dimmi cosa vuoi da me?-

- Voglio che  mantieni la promessa che mi hai fatto 15 anni fa-
Detto questo, sparì dal nulla e Y/N rimase lì, senza dire nemmeno una parola. 

I giorni passarono e di lui nessuna traccia. 

-Signorina Park? È la quinta volta che la portano in ospedale. Qualcosa non va?- chiese il dottore senza ottenere una risposta.

- mi perdoni l'interruzione, potrei almeno ricevere una risposta? Anche solo un accenno mi va bene.-

- Mi scusi tanto dottore, ma da una settimana ormai va avanti così, non so cosa le sia successo. Davvero, mi sto impegnando tantissimo nel dimostrarmi disponibile, ma non ne vuole sapere. Passa le giornate in camera ormai.- disse Jimin.

- Jimin, sua sorella non sta seguendo una giusta alimentazione. Basta guardarla; non mangia è evidente. Probabilmente sarà dovuto ad uno shock, o forse ad un rifiuto di vivere. Per caso è successo qualcosa che può averla stravolta?- chiese con insistenza il dottore.

- A casa la situazione non è delle migliori; nostro padre passa tutte le sere fuori casa, molto probabilmente in strip club per farsi qualche prostituta, e nostra madre... lei sta cercando di rifarsi una vita e non ci sta dando le giuste attenzioni. Mia sorella poi, passa tutto il tempo a litigare con mio padre per i comportamenti che ha , e molte volte l'ho trovata in bagno con una lametta in mano, ma sono riuscito sempre a fermarla.- disse Jimin con sguardo basso.

- Capisco. Proverò a parlarle anche io e spero vivamente di riuscire a fare qualcosa, anche perché è troppo giovane per scappare via.- disse il dottor Kim.
Detto questo Jimin tornò dalla sorella e insieme tornarono a casa.
Jimin aveva deciso di cucinare la cena e aveva apparecchiato la tavola anche se erano soli a casa. Y/N sotto costrizione del fratello era scesa in cucina e si era seduta a tavola con lui.

-Y/N mangia, sennò si raffredda-.

-non ti preoccupare Jiminshi, non ho fame, semmai mangio dopo, mhh?-

-Park Y/N non farmi arrabbiare e mangia. Dai forza solo qualche boccone, poi ti lascio stare promesso-.

-E va bene, ma solo cinque bocconi-

-n-va bene cinque bocconi.-
Non fece neanche in tempo a mettere il quinto boccone in bocca che subito dovette scappare in bagno per un conato di vomito. Si chiuse la porta dietro e si liberò di quel conato.

-Y/N tutto bene?Apri la porta per favore- disse Jimin.

-si Jimin è tutto okay, sto bene -mentì- davvero. Ti prego va via, non voglio che tu mi veda così.- gli rispose lei con una voce flebile.

-Unnie, vedi di mangiare e di rimetterti altrimenti ti porto in ospedale di nuovo- quelle furono le ultime parole di Jimin.

In chiamata...

- Dottor Kim la disturbo?- chiese Jimin a telefono.

- Oh. Signorino Park. No si figuri mi dica pure.- rispose Seokjin.

- È successo di nuovo.- disse Jimin.

- Capisco, beh tra due settimane le dispiacerebbe portare sua sorella in ospedale? Vorrei visitarla, capire meglio. - rispose il dottor Kim.

- Va bene dottore, mi scusi il disturbo. La terrò aggiornato.- rispose Jimin prima di terminare la chiamata.

Ormai era diventata un'abitudine, quella di vedere porzioni intere di cibo intatte, senza nemmeno essere mangiate un pochino. I giorni passavano, e il giorno della visita era arrivato.
- Forza Y/N andiamo.-

-Hyung, sai che non voglio venire, è così tanto urgente?-

- si. Forza, adesso andiamo.-

- Uff, va bene andiamo-.
Presero la macchina e si diressero verso l'ospedale. Arrivati presero un bigliettino e si sedettero ad aspettare.

... Dopo un po'...

-numero 23-

- si siamo noi, arriviamo. Forza Y/N.-
Disse Jimin tirando la sorella per la mano.

- Avanti- disse Seokjin.

- Oh Jimin sei tu. Entrate.- aggiunse, facendo loro segno di entrare.

- Allora Y/N, come va?- chiese il dottore. Y/N non rispose.

- Va bene, allora che dici se ti visito e poi parliamo un po', magari senza tuo fratello, va bene?- chiese.

- Va bene- rispose la ragazza con un filo di voce.

- Y/N potresti spogliarti e  salire sul lettino?- gli chiese Seokjin.

- S-si v-va b-bene.- commentò lei.

- Mhh so che fa freddo ma resisti. Da come sto notando la situazione non è migliorata,anzi. Y/N il giro vita è diminuito notevolmente, ti si intravedono le costole e il bel seno che avevi, lo stai perdendo. So che non è una delle migliori alternative, ma devi rimanere qua, ma non preoccuparti, sarò io il tuo medico curante. Abbiamo finito, quindi puoi anche rivestirti. Nel frattempo io parlo con tuo fratello e gli spiego la situazione.- concluse Seokjin con tono preoccupato.

Finita la discussione Seokjin si diresse alla reception e richiese subito un ricovero per la ragazza, lasciando Jimin e Y/N da soli, anche per discutere tra di loro.
-Jiminshi, non voglio stare qua, sto bene non mi serve passare le giornate buttata qua dentro a non fare niente o a guardare persone morire.-  disse lei in lacrime.

- lo so unnie, ma non l'ho deciso io. Se il dottor Kim ha detto così, forse è perche ne hai bisogno. Tranquilla verrò a trovarti tutti i giorni promesso. Adesso andiamo in camera, così vedi com'è e ti ambienti. Io intanto vado a prenderti le cose a casa.- le disse Jimin con un sorriso, dopo averla abbracciata con il  tentativo di confortarla.

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