Scendo giù per fare colazione ancora abbastanza pensieroso dalla giornata di ieri, trovo mio padre seduto al tavolo che legge il giornale.
-Buongiorno figlio, sai che ore sono?-
-Si si so che ore sono. Ma ormai non gestisci più l'azienda e le cose stanno andando anche bene-
-Dico solo che dovresti essere già a lavoro-
-Ok ok, come dici tu. La mamma ?-
-È partita mezz'ora fa, ha detto che ti ha lasciato una cosa nel cassetto del comodino-
-Ah...ok. vabbe vado a lavoro buona giornata papà-
Vado un po di fretta prendo dalla stanza di mamma nel cassetto ciò che mi aveva lasciato, mi vado a cambiare ed esco di casa.
Ho provato a mandare un amessaggio ad Amelia ma non mi ha ancora risposto, forse davvero è spaventata dal maledetto "ti amo" che mi è uscito.
Mentre ci penso per tutto il tragitto per andare in azienda, non mi accorgo di essere già arrivato, ho proprio la testa altrove oggi.
Parcheggio l'auto e mi avvio verso l'entrata, ma mi accorgo di avere lasciato il telefono in auto torno indietro e lo prendo mi accorgo che Amelia mi sta chiamando.-Ei ciao...hai letto il messaggio?-
-oh...ehm...si. senti scusa per ieri sera forse ho esagerato, non dovevo reagire cosi per lei-
Riesco a capire che cerca di evitare il discorso.
-No hai ragione tu invece, senti possiamo parlare faccia a faccia ? Devo dirti una cosa...e vorrei chiarire-
-Non so se possiamo vederci, oggi è una lunga giornata...devo anche studiare-
-ti prego, ti porterò via solo mezz'ora ok?-
-Non lo so, non ti assicuro nulla ti avviso...ora devo andare ciao-
Riattacca subito, devo rimediare o perlomeno provare a dirle la verità, forse anche la verità su di me e Amanda.
Entro in ufficio e sento bussare, entra la mia segretaria che mi posa sulla scrivania dei fascicoli da firmare.
-Ha chiamato suo padre, dice che è urgente-
-Ok, grazie-
Mi siedo e chiamo mio padre, ma a rispondere non è lui ma Amanda.
-Amanda che cosa è successo?-
-Tuo padre ha avuto un collasso...ha ricevuto una notizia per telefono e pochi istanti dopo è collassato...-
-Arrivo subito-
AMELIA
Prendo dal cassetto la busta dove c'era scritto che questa persona sa del mio segreto, resto per un po a fissarla cercando domande che non so dare risposta.
Sento aprirsi la porta ed è mio fratello.-Va tutto bene ? Sei tornata sconvolta ieri sera-
Corro ad abbracciarlo, senza dire nulla. Mi stringe a sé verso qualche lacrima.
Pochi istanti dopo mi allontano e mi siedo sul bordo del letto, lui si siede accanto a me.-mi ha detto quel famoso "ti amo"-
Rimane scioccato quanto me, ho paura di ciò che mi dirà ma allo stesso tempo mi importa ciò che pensa.
-Tu lo ami?-
-Eh che non lo so, non ti nego che penso a lui notte e giorno, non vado bene agli esami perché penso a lui, vado da lui e l'unico mio pensiero è stare nelle sue braccia, e quando mi bacia provo sensazioni che non ho mai provato ma ho paura non voglio che accade come l'ultima volta...-
-Senti lo so cosa ti ho detto di no fidarmi di lui e che probabilmente dopo due mesi che vi conoscete e dura dire già ti amo, ma sento che lui non è come quell'altro ok? Non è affatto. Devi fidarti di lui e parlarci, togli questi dubbi che hai apriti a lui, digli ciò che senti si sincera. È l'unico modo per essere sicura di ciò che ti stai cacciando-
Lo guardo e Sorrido, sono felice che almeno lui sa come darmi consigli, e tirarmi su il morale.
-E tu con lei ? Come va ?-
-È incinta di me, ha detto che tutto ciò che mi ha fatto la ferisce molto, che mi ama, che è pentita...e sento che lo è davvero Amelia credimi-
-Ok, ti credo. Ora vado a parlarli-
Prendo la borsa, ed esco dalla stanza non so bene che cosa gli dirò ma so che devo dirli ciò che sento.
Arrivo davanti all'edificio, mio padre è partito per le vacanze con mia madre perciò non c'è rischio che mi veda, entro dentro e prendo l'ascensore, sono in ansia ma cerco di non pensarci.
Vedo la sua segretaria alla scrivania.-Ciao Roberto è in ufficio?-
-No era uscito ma sarebbe tornato a momenti, vuoi aspettarlo in ufficio?-
-Se posso si-
-Certo, se hai bisogno di qualcosa chiedi pure-
La ringrazio ed entro in ufficio, mi siedo e lo aspetto che arriva, ansia ? Ora il doppio di prima.
-
È passata mezz'ora e non è arrivato mi alzo e vado alla porta la apro e lo trovo davanti a me, ha l'aria distrutta.
-Ciao...ti stavo aspettando ma forse è meglio se...-
-No no resta-
Mi prende la mano e chiude la porta, mi guarda negli occhi e per qualche secondo restiamo in silenzio poso la mano sulla sua guancia lui posa la mano sopra la mia..ma qualche istante dopo mi stacco.
-È successo qualcosa? Ti vedo stanco..-
-Non ho dormito tutta la notte, perché sei andata via. Per come ci siamo lasciati e perché mia madre è in ospedale-
Si va a sedere togliendosi la cravatta, mi avvicino a lui posando la borsa a terra e mi siedo sulle sue gambe.
-Volevo appunto parlarti, ma possiamo parlarne più tardi..hai problemi più gravi-
-No dobbiamo parlarne perché dobbiamo chiarire, e ho bisogno di te Amelia.-
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When I Look At You
Roman d'amourNon potevo resistere a lui, Neppure se volessi. Non era solo un uomo ricco e potete, ma comunque se voleva qualcosa la prendeva e ne faceva di lui. Non immagino cosa poteva accadere, ma sapevo che mi voleva....ma io ero sicura di volerlo?