Uno potrebbe avere il cuore in fiamme
nella propria anima e nessuno che ci si
sieda accanto per scaldarsi. I passanti
vedono solo una traccia di fumo e
continuano per la loro strada
[Vincent Van Gogh]
«Tutto bene, tesoro? Ti vedo strana stamattina.»
«Sì, tranquilla mamma. Sto bene. Sono solo un po' nervosa per oggi. Sai com'è...il primo giorno.» abbozzo un sorriso cercando di celare la ragione del mio insolito mutismo, il quale non riguarda minimamente la scuola. Stiamo per qualche istante in silenzio, colmando lo spazio lasciato dall'assenza di conversazioni con i suoni del cucchiaio che urta il pentolino tenuto da mia madre.
«Senti mamma, stavo pensando a una cosa...» ricerco l'attenzione della donna su di me, che, indaffarata ai fornelli, non si era ancora accorta della mia espressione pensierosa. Appena sente queste parole si volta di scatto, studiandomi attentamene il viso.
«Oh cielo. Devo preoccuparmi?» cerca di sdrammatizzare, ma noto ugualmente la sottile patina di allarme nei suoi occhi che cerca di celare inutilmente.
Una flebile risatina lascia le mie labbra, segno della mia crescente agitazione.
«No, no. È una cosa... positiva» dico incerta sull'uso dell'ultimo termine. Lei purtroppo se ne accorge e, spegnendo il fuoco, si focalizza totalmente su di me, affilando lo guardo e posizionando le mani sui fianchi. Dallo spiraglio dei suoi occhi socchiusi riesco a scorgere solamente una piccola porzione del nocciola caldo delle sue iridi, che in questo momento mi stanno guardando inquisitorie. Sta in silenzio, dandomi il permesso di continuare.
«Allora... io e Shila stavamo pensando, dato che la nostra scuola è un po' lontana dalle nostre case, di andare a casa di Lara e starci fino alla fine della scuola. Sai, per ottimizzare i tempi dei trasporti.»
«No.» mi interrompe fermamente mia madre con una smorfia, girandosi e riprendendo le sue faccende.
«No? Ma perché?!» strepito con gli occhi sbarrati. Insomma, immaginavo che non sarebbe stato facile convincerla, ma tra l'immaginarlo e l'affrontarlo c'è una grandissima differenza. Non ero pronta!
«Ho detto di no, Emily. Non farmelo ripetere una seconda volta. Sei piccola e ancora minorenne.»
«Ma ancora per poco! Almeno promettimi che ci penserai, mamma. Per favore.» Sfodero i miei occhietti da cerbiatto, sperando in questo modo di addolcirla. Sospira.
«Ci penserò -dichiara incerta- ma non aspettarti nulla, sai che difficilmente cambio idea. Ora fila a prepararti che fra poco Shila ti viene a prendere.»
STAI LEGGENDO
BATTITI A PASSO DI DANZA
Romance!!! Questa storia è coperta dal copyright. Ogni violazione ad esso sarà severamente punito penalmente!!! L'uggioso mese di settembre è ormai alle porte, così come un altro anno alla Millenium High School di New York. È il primo per molti ragazzi e...