Namjoon era in piedi davanti a lui, lo guardava con un'espressione seria.
"Mi prometti che ti prenderai cura di loro?" gli chiese.
"Certo, sta tranquillo" replicò lui.
Jungkook si accorse che tra loro vi era un grande tavolo in marmo completamente vuoto fatta eccezione per due bonsai ficus.
"Sai quanto ci tengo" riprese Namjoon.
"Non preoccuparti"
"Ricordati di non bagnarli troppo" e aveva indicato i due bonsai.
"Pensi che non sia in grado di prendermi cura di due piante?" Chiese Jungkook triste.
"No, penso che tu non sappia tenerli svegli"
"Svegli? Come sarebbe?"
E prima che Namjoon potesse rispondere iniziarono a sentire un suono fin troppo familiare a Jungkook.
"Ricordati di svegliare i bonsai Jungkook"
"Namjoon! Come si svegliano i bonsai?!"
Ma il rumore era talmente forte che Jungkook non riuscì a capire quello che l'altro ragazzo gli stesse dicendo.
Poi svanì tutto, prima Namjoon poi il tavolo.
I due bonsai precipitarono nel vuoto e Jungkook si lanciò in avanti per impedirgli di cadere.
La sua mano stava per sfiorare il vaso di uno dei due ficus quando aprì gli occhi.
Era nella sua stanza, solo, l'unico rumore era quello della sveglia.
Jungkook, strappato troppo presto da un sogno di cui già si stava dimenticando, si premette il cuscino sulla testa sperando di attutire il rumore dal sveglia.
Poi, con uno sforzo, si sporse fino al comodino e afferrò il cellulare.
La luce del display era talmente forte che si lasciò sfuggire il telefono dalle mani che cadde sul suo naso, strappandogli un lamento.
Maledicendo se stesso, finalmente, spense la sveglia.
Dalle tapparelle filtrava una lieve luce che illuminava la piccola stanza.
Il ragazzo lasciò che i raggi del sole gli si posassero per un attimo sul viso poi, con un movimento lento, si girò dall'altra parte, tirando su le coperte fino a coprire del tutto la testa.
E rimase così, al buio e per un attimo le cose sembrarono andare bene.
Il torpore del letto lo avvolse e sembrò dirgli "andrà tutto bene, finché resterai qui non potrà andare male nulla" e Jungkook sentì le palpebre farsi pesanti, il corpo sembrò finalmente rilassarsi sotto il delicato tocco delle coperte, la mente sgombra da ogni pensiero.
Poi l'incantesimo finì, il telefono iniziò a vibrare e jungkook sapeva bene di non poterlo ignorare.
Sbloccò il telefono e controllò i messaggi: sul gruppo whatsapp con i suoi amici stavano cercando di mettersi d'accordo per un'uscita, frequentando tutti e quattro università diverse era sempre complicato organizzarsi.
Tutti e quattro, pensò con una punta di tristezza, ormai siamo rimasti in tre.
Namjoon si era trasferito in America quasi un anno prima ma Jungkook, per quanto fosse felice sapendo che era andato via per inseguire i suoi sogni, ne sentiva terribilmente la mancanza.
O è solo invidia perché lui sta effettivamente inseguendo i propri sogni a differenza mia? Si chiese.
No no, non poteva pensare a questo, non ora.
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𝑴𝒂𝒈𝒏𝒐𝒍𝒊𝒂 • 𝑱𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌
Fiksi PenggemarPer colpa della famiglia Jungkook ha messo da parte i suoi sogni ma l'incontro con Jimin cambia tutto