5. Indietro.

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Fred si stiracchia, lanciando un'occhiata ad Hermione, che lo raggiunge tutta pimpante. Sorride, tenendo tra le mani il fiore giallo che le ha regalato qualche minuto prima: le sue dita esili abbracciano e accarezzano il fusto ancora in salute, sfiorano i petali vividi e soffici.

"Non stare troppo al sole." le intima, appoggiandosi al tronco di un albero, per cercare di rinfrescarsi.

"E tu non stare troppo all'ombra." rimarca la giovane, dandogli le spalle. Fred osserva il corpo di Hermione da dietro, soffermandosi sulle sue gambe sinuose e magre, sulle sue spalle rilassate e sul collo esile. Niente, non c'è niente che non vada in lei. Niente che quel sole di mezzogiorno possa imbruttire.

"Non venirti a lamentare con me quando ti sarai scottata tutta."

"Chiederò a qualcun altro di spalmarmi la crema allora." dice risoluta, girando appena il volto per osservare la reazione di Fred, ma non di tanto perché le sue guance, dato l'azzardo, si sono colorate di un vistoso rosso.

Lui la raggiunge velocemente, rizzandosi davanti a lei, nascondendola alla luce del sole, "Solo io."

"Solo tu cosa?" Hermione avrebbe voluto che lo dicesse, che solo lui può spalmarle la crema addosso, che solo lui può vederla nuda, che solo lui avrebbe sentito i lamenti per le scottature. Ma Fred rimane pur sempre Fred, quell'uomo che sa giocare troppo bene con i sentimenti, che sa girare meglio di tutti una frittata.

"Solo io mi brucio, fine della discussione." dice, ridendo sotto i baffi, mentre lei viene sconfitta ancora una volta. Poi sogghigna anche Hermione, prima che le loro labbra si uniscano di nuovo.


"Un picnic sulle colline della Tana, questo dovremmo fare." spiega Hermione.

"Al caldo e tra gli insetti?" si informa Fred, chiudendo la rivista che sta leggendo.

"Riavvicinarti alla natura non ti farebbe male."

"Ma se vivo con la cosa più bella che potesse creare?" Fred ci prova, abbracciandola e accarezzandole i capelli.

"Non ha funzionato, domani bruceremo sotto il sole di mezzogiorno." dichiara Hermione, arrossendo appena sulle guance.

"Almeno moriremo insieme."


"È enorme." constata Fred, grattandosi il mento. Hermione si irrigidisce, spalancando gli occhi.

"Allora perché non lo togli, Fred, toglimi questo ragno dai capelli." afferma, supplicandolo con lo sguardo.

"Ti dona però, ti da un'aria combattiva."

"Fred... " vorrebbe cercare di convincerlo, ma oggi lui sembra non sbagliare un colpo.

"Non eri tu quella: "Non ti farebbe male riavvicinarti alla natura"?" le labbra di Fred si piegano in un sorriso soddisfatto, mentre il sole comincia ad infastidirgli il naso arrossato.

"Così è troppo vicino." sottolinea Hermione, incrociando le braccia al petto.

"Promettimi di dimenticare i picnic sulle colline della Tana per i prossimi anni e forse te lo toglierò."

"Prometto, ora spostalo." lo supplica di nuovo, piantando gli occhi al terreno.

"Ancora una cosa," Hermione porta lo sguardo sul volto di Fred, perdendosi in quelle migliaia di lentiggini che gli sono spuntate sulle guance, "La prossima volta non ci muoviamo dal divano per tutto il pomeriggio."

"Affare fatto."


"Non c'è mai stato il ragno." dice stancamente Fred, baciando quelle labbra tanto morbide.

"Mi hai ingannato." Hermione lo giudica con gli occhi, accarezzandogli la fronte arrossata.

"L'ho fatto per sopravvivenza."

"Non potrò mai più fidarmi di te." conclude la giovane, fingendo una faccia imbronciata, "Potevi dirmelo che non ti piaceva."

"Piaceva a te, però. E a me piace quando ti piacciono le cose, ti si illumina il volto." le parole di Fred scappano dalle sue labbra e colpiscono il volto di lei, che arrossisce.

"Tu sei, tu sei... " cerca di dire, ma invano.

"Allora, ho riconquistato la tua fiducia?" sussurra Fred, baciandole il collo.

Solo se ti fidi di me (Fremione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora