Magia e Determinazione

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Alla base del castello dei Dreemurr c'è una casa, praticamente identica a quella delle rovine, solo più illuminata e decorata da molti più fiori. Bisogna attraversarla per accedere al resto del castello, quindi è spesso affollata e costringe il re a lasciare incustodita la sala del trono. Non che ad Asgore piaccia ostentare il suo titolo sedendosi su di un trono lussureggiante, a meno di non aver Toriel accanto... È più tipo da girare tra i sudditi in abiti leggeri, salutando tutti come vecchi amici. E di conseguenza il seguito lo ama così, come un vecchio amico, forte e degno di rispetto, temibile ma buono come il pane.
Un orsacchiottone: Chara lo definisce così. Non riesce ad inventare termini migliori.
Fa sempre il sostenuto in sua presenza... Ma intanto ogni volta che la bambina va a dormire, oltre al latte ed occasionalmente una fetta di torta di mamma Toriel, trova sempre una tavoletta di cioccolata.
Le da sempre buffetti sulla testa e consigli schivi su come comportarsi coi mostri meno amichevoli. Non le da le stesse attenzioni riservate ad Asriel, ma non c'è nulla di strano. Non è semplicemente prodigo di affetto come Toriel. E lei non è sua figlia.
Ospite?
Intrusa?
Abusiva?
Cosa sono io per loro?
Pensa davanti allo specchio al termine del corridoio. Il suo viso, un mese prima pieno di ferite, è tornato quello di sempre. Certo, guardando bene si vedono le molte cicatrici... Ma va bene così. Non è vanitosa. Ha ripreso colore e non è più troppo magra, com'era prima di cadere nel sottosuolo.
<<Ma che??>> una voce sconosciuta risuona nella casa... Solo che non c'è più alcuna casa. Tutto intorno a lei c'è il nero vuoto.
"Voi umani siete così"
Le ferite si riaprono, sporcandola di sangue caldo. Non respira. Non si muove.
Cade.
Ancora e ancora... Ma non ci sono fiori a salvarla, non questa volta.
Tutto si ferma. Il dolore svanisce.
<<Prima tutti questi mostri e ora tu... chi sei?>>
Si gira. È rimasto solo lo specchio... ma il riflesso non è il suo. Oltre il vetro vede l'immagine di un bambino. Sono alti uguali e grosso modo le somiglia in fisionomia.
Lui indossa una maglia a righe, ma blu e viola; è meno gracile e più sgraziato. Più che trasandato. Bruni capelli, spettinati e indomabili, la pelle olivastra, sporca in più punti. Anche i vestiti sono strappati, gli scarponcini consumati... Sembra un barbone. Ne ha visti molti, in superficie, adulti però.
<<Sei... Sei vera? Non sei una delle magie di Toriel, vero?>>
<<S-Sono vera... Ma tu chi sei? Da dove sei apparso? Perché sei tutto sporco?>>
Il viso triste e mite del bambino pare rischiararsi.
<<Oh, beh... sono sempre così... non ha piovuto molto di recente... così non ho potuto lavarmi...>> ridacchia, palesemente in imbarazzo.
<<Sei...>>
I suoi occhi socchiusi e gonfi tradiscono una profonda stanchezza, ma nel momento in cui lui si sporge a guardarla, li vede chiaramente: le iridi sono dorate, quasi brillanti.
<<Sei carina...>> arrossiscono entrambi <<...i tuoi occhi rossi sono bellissimi.>> a questo punto diventa rosso come un peperone, ma mantiene l'espressione di tiepida calma.
Chara invece è tranquilla. Quel bambino le infonde calma, la rischiara.
<<Senti... chiunque tu sia... Sei nelle rovine?>>
Sorride. Lei ricambia, mite e spontanea.
<<Mi chiamo Frisk... Sì, Toriel mi ha trovato nelle rovine: mi ha salvato... Tu come ti chiami?>>
<<Chara. Eri in pericolo?>>
<<Un mostro... Ma vabbè, è acqua passata.>> trema <<Non sono tutti così stronzi comunque. I mostri intendo. Sono un po' strambi, ma anche dolci e gentili, se sai come prenderli.>>
<<È vero...>>
<<Senti Chara. Toriel mi piace, è tenera ed amorevole... Ma pure inquietante. A volte mi fa paura. Il mostro... Quello che ho incontrato quando mi sono svegliato nelle rovine... Lui mi ha detto una cosa.
"In questo mondo si uccide o si viene uccisi".>> Frisk appoggia la fronte al vetro. I capelli gli nascondono parte del viso. Chara invece si allontana. Non le piace.
<<Significa che dovrò fare del male, o addirittura prendere delle vite, se voglio sopravvivere.>>
Uccidere? Come può parlarne con tanta leggerezza?
Non lo fa. Ha solo paura.
<<Io, vorrei aiutare tutti... Vorrei, far star tutti anche solo un po' meglio... Ma...>>
<<La tua volontà conta, Frisk. Se non vuoi fare del male, non farlo.>>
Il bambino annuisce, più tranquillo.
<<Sai, non è la prima volta che sento la tua voce. Forse ci siamo già conosciuti...>>
<<Non credo... Ma potremmo! Io sono al castello di Re Asgore... Mamma Toriel ti ci porterà di sicuro appena...>>
Ma Toriel è con lei. Come può aver trovato quel bambino?
<<Ma Toriel è con te, adesso?>>
<<Si, è in soggiorno a leggere davanti al fuoco... lo fa spesso... leggere intendo. Sembra tanto sola, forse per questo è così asfissiante a volte.>>

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