<<Piano, dosa la magia. Tu lo controlli.>> sussurra dolcemente, tenendogli la mano.
<<Mi fa paura.>>
<<Lo so, Sans, ma potrà servirti e proteggerti.>>
Il teschio animalesco li squadra. Una luce bluastra proviene dalla sua bocca.
<<Preferisco usare la magia per muovere le cose. Quel mostro non fa parte di me.>>
<<E quindi? Quando un pericolo incombe devi essere pronto a usare qualsiasi mezzo, a proteggere te stesso e quelli a cui tieni.>>
Gaster carezza il teschietto di suo figlio.
<<E poi, c'è già Arya ad insegnarti quel tipo di magia. Non ti sarai stancato di farla arrabbiare?>>
<<Mai!>> padre e figlio scoppiano a ridere. Nella stanza vicina la ragazza sorride sentendoli allegri, cullando un piccolo Papyrus tra le braccia.Il laboratorio profuma di cioccolata e panna. Gaster adora la panna.
Bya, ha combinato qualcosa, sennò non si spiega perché si sarebbe messa a cucinare. Lo scheletro sorride divertito, vedendola arrivare tutta rossa ed imbronciata. A stento si trattiene dal tirarle le guance da criceto.
<<Padron Gaster... L'umana...>>
<<Ti ha torchiata fuori da scuola?>>
<<A dire il vero no. Mi ha solo chiesto di accompagnarla qui.>>
<<Ah davvero?>> la bambina non risponde, si limita a porgergli una fetta di torta. Gaster la lascia andare con un buffetto.
Raggiunge tranquillamente la parte "aperta" del suo laboratorio, quella che non serve nascondere. Seduta al bancone del cucinino c'è la piccola Chara, intenta a divorare bignè al cioccolato. Li assapora ad occhi chiusi, le guance rosso porpora, un'espressione beata sul visino sciupato.
<<Ti sei ripresa bene.>> pensava di sorprenderla ma la bambina lo guarda di sottecchi, senza scomporsi, ed annuisce.
<<Strano non vederti col principino... Non avete ancora fatto pace?>>
Chara scuote la testa.
<<Gli ho insegnato a giocare a guardie e ladri.>>
<<E da brava guardia l'hai legato al letto, scommetto.>>
La bimba sorride con aria furbetta.
<<È una buona idea... Ma l'ho solo battuto ed è stato costretto ad esaudire una richiesta: gli ho chiesto di coprirmi mentre sono qui.>>
<<Ne sono felice. Avanti umana, fai le tue domande.>>
<<Quanto sai della mia fuga nelle Waterfalls?>>
<<Non so come, ma ti sei avvelenata, a giudicare dalla tua natura, volontariamente. Sentendoti male hai deciso di nasconderti. La mia assistente mi ha contattato...>>
<<Assistente? Byatrix?>>
Gaster annuisce.
<<...riferendomi di averti vista in brutte condizioni. Sudore, pelle pallida, occhiaie. Dopo sappiamo entrambi cos'è successo.>>
<<Perché non mi hai aiutato? Ok che sei un sadico malato ma pensavo di interessarti.>> il sorriso dello scheletro si allarga.
<<Il vero significato di determinazione non è noto a tutti... Tra noi mostri è quasi una fantasia. Quel sentimento ti spinge a combattere quando sei con un piede nella fossa, a tornare e tornare, ad ottenere i tuoi obbiettivi. Tu sei determinata, ma volevo capire fino a quanto... Quanto puoi combattere, quanto puoi soffrire... o infliggere sofferenze.>>
<<Davvero voi mostri non...>>
<<Davvero. Se il sentimento sorgesse in noi, il nostro corpo magico si scioglierebbe... Ci sono state delle eccezioni...>> il suo ghigno si assottiglia <<...ma pochissime. Altre domande?>>
<<Tu e Byatrix...>>
<<Quella bimbetta mi si è affezionata tanto che l'ho lasciata avvicinare. Di norma le Temmie fanno gruppo, ma lei è speciale e la colpa è in parte mia... Ma non voglio approfondire: lei non vorrebbe.>>
<<La manipoli?>>
<<Io manipolo chiunque mi convenga, sono fatto così. Alcuni individui, però, non si lasciano manovrare facilmente. Il re ad esempio... O tu.>>
<<Non riesco a capire... Sei un buffone o uno stronzo? Forse entrambi.>>
Gaster scoppia a ridere, sinceramente divertito dalla pura impudenza della bambina.
<<Ancora una cosa... Undyne sta bene?>>
<<L'eremita? Sì. Alla fine è stato molto più divertente sfregiarla che ucciderla... Conserverò il bulbo oculare, come souvenir.>> si gode gli occhi sbarrati ed il silenzio attonito della piccola.
<<Ora tocca a me.>>
Si fa serio. Non succede quasi mai.
<<I tuoi dubbi sono normali: nel mondo degli umani, la superficie, la determinazione È cosa normale. Una virtù, così potremmo definirla. Non sapendo il suo potenziale, gli individui semplici non si preoccupano di accrescerla. Qui, d'altra parte, essa spicca ed è pericolosa, come una scintilla sulle sterpaglie.>>
<<Mi stai dicendo che sono pericolosa?>>
<<Lo sto dicendo. Ma credo che una parte di te già lo sappia.>>
Ha fatto centro: lo sguardo della bambina è teso, il suo respiro affannato. Lo guarda in faccia.
<<Io... Io sono in grado di uccidere. Io ne ho la forza.>>
<<Esatto. Ma questo non ti distingue dalla massa. Molti sono potenzialmente pericolosi. Tu però hai una mente differente. La tua volontà, la tua determinazione, la tua intelligenza... Sei una bambina eppure già terribilmente violata, consapevole, deviata. Una parte di te vorrebbe semplicemente uscire e sfogare la rabbia e l'amarezza che tieni dentro...>>
<<Come fai a dire cose simili senza avere dubbi?>>
<<Io ho sempre dubbi... ma sono bravo a vedere le persone per quel che sono. Inoltre provo anch'io simili sentimenti, ma so anche frenarmi. Sans e Papyrus sono il mio freno.>>
Chara fissa lo scheletro, ora più calma.
<<Vuoi conoscere il mio freno?>>
<<No. Basta che sia tu a trovarlo. Piuttosto, vorrei imparare un paio di cose da te e dalla tua determinazione.>>
<<Allora VUOI studiarmi!>> gli punta il dito contro, sorridendo compiaciuta.
<<Più che altro sfruttarti.>>
<<Perché sei così sincero? Ti fidi di me?>>
<<Non credo tu sia tanto ciarliera. Inoltre, manterrò segreto il tuo tentato suicidio, quindi mi aspetto che tu sia discreta.>>
Le porge la mano. Senza esitazioni Chara la stringe, seria.
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Her Tale
FantasyIn corso! Chara non ha alcun vero problema. Non è così? I suoi genitori sono freddi tra loro, ma abbastanza uniti. A scuola ha tanti amici che la rispettano, anche se ci parla di rado. È un po' troppo magra e pallida, ma anche la più bella e forte d...