Oggi è stata una giornata veramente orrenda. I professori non hanno fatto altro che ripetere quanto dobbiamo studiare per gli esami, come se fossero veramente quelli i problemi importanti e in più ho litigato con Alyce.
Ebbene si, sono entrata in classe piangendo mentre lei ha saltato la prima ora.
Inizialmente pensava che partissi per una vacanza o per uno stage all'estero ma che comunque a breve sarei tornata a casa. Quando ho spiegato che sarebbe stato un viaggio più lungo del previsto e quali erano i veri motivi per il quale partivo ha iniziato ad urlarmi contro e a piangere.
"Sei un'egoista, pensi solo a te stessa. Hai pensato a come starà tua mamma o come starò io?" le sue parole continuano a rimbombare nella mia testa.
Non volevo che gli ultimi momenti che passavo con lei fossero una brutta litigata ma non posso fare altrimenti.
Sono tornata a casa circa mezz'ora fa e sto facendo un check completo della mia valigia. Ora che è tutto pronto vado in camera di mia madre e lascio una lettera che avevo preparato la sera prima. Al suo interno è contenuto l'amore possibile ed immaginabile che una figlia possa provare per la madre. Le dico di non preoccuparsi per me e che finché lei avrà sempre una mia lettera a settimana lei non si dovrà preoccupare perché vorrà dire che sto bene.
Entro in cucina e mi soffermo ad osservarla. Mi vengono in mente tutti i momenti indimenticabili vissuti qui dentro : le volte in cui ho fatto il pane con mia madre, imparato a cucinare con Alyce e i migliaia di pranzi in compagnia solo delle persone più importanti della mia vita. Annuso il centro tavola :18 tulipani. Fin da quando sono nata i tulipani sono stati i fiori della mia vita, ogni mio piccolo traguardo mia mamma mi regalava un tulipano. L'altro ieri era stato il mio diciottesimo compleanno e anche qui non potevano mancare i tulipani.
Sono completamente assorta nei pensieri quando suona il citofono.
Sono fregata! Mia mamma è tornata e io non posso più partire.
Vado verso il citofono e vedo dalla telecamera dei ricci biondi.
Nono, non sono pronta a litigare di nuovo.
È Alyce con uno splendito rosa antico.
"Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere vedere il vestito che ho scelto per questa serata".
Le lacrime mi rigano il volto mentre l'abbraccio.
"Sei bellissima" le faccio fare una giravolta.
"Vieni entra ho ancora un pó di tempo prima che arriva il taxi". Le dico.
"Quindi hai preso la tua decisione piccola testarda?"
"Ho progettato questo viaggio dall'estate scorsa ma ho aspettato ora che ho compiuto 18 anni per partire. Non posso rinunciare" le dico tra una lacrima e un'altra
"Ti ho sempre appoggiata in tutto quello che fai. Mi fido che anche questa volta non mi deluderai"
"Te lo prometto Aly. Ci sentiremo ogni due giorni e ti aggiornerò sulla mia ricerca. Ti chiedo solo di non farne ancora parola con mia madre, ho lasciato una lettera di spiegazioni sul suo letto ma solamente tu sai la verità"
"Non dirò nulla stai tranquilla, conta su di me. A proposito questo è per te - mi porge una scatolina - ti prego di non aprirla ancora. Fallo solamente quando sarai sull'aereo e capirai tutto."
"È giunto il momento di salutarci" sussurro.
Mi abbraccia come non aveva mai fatto prima di ora.
"Stai attenta e cerca di tornare presto. Non posso vivere lontana da te"
L'accompagno alla macchina e mi accorgo che il taxi è fuori ad aspettarmi.
"Arrivederci bella addormentata"
"Arrivederci Alyce".
Corro dentro a prendere la mia valigia. Metto dentro la scatola che ho lasciato sul divano e prendo il mio diario dentro allo zaino. Sarà il modo più vicino di sentirmi a Roma.
Chiudo la porta di casa e raggiungo la macchina. Poso il bagaglio e chiedo al taxista di portami a Fiumicino.
Riguardo per l'ultima volta la casa in cui sono cresciuta.
Sono arrivata in perfetto orario all'aeroporto. Sono le 15.20 e il mio aereo parte alle 18.00.
Tiro fuori i miei documenti e il biglietto aereo.
"Buon viaggio signorina Tomson" mi dice una solare ragazza al check-in.
Mi dirigo verso i controlli dove c'è una fila interminabile.
Oh perfetto! Starò fino alle 18.00 qui ai controlli.
Per fortuna, poco dopo viene aggiunta una nuova poliziotta e mi dirigo velocemente da lei.
Passo i controlli e inizio a cercare il gate 7. Dopo che lho trovato decido di fare alcuni giri nei negozietti vicino così che posso occupare il tempo.
Compro una bottiglietta d'acqua e un pezzo di pizza da portarmi per il viaggio.
"Informiamo i gentili viaggiatori che l'imbarco per New York è ora aperto".
Mi affretto a mettermi in fila e circa 20 minuti dopo sono sull'aereo.
Vedo persone di ogni tipo : uomini d'affari che probabilmente stanno tornando alla loro città dopo essere stati ad una conferenza di lavoro, un militare con un mazzo di fiori che torna dalla sua ragazza e intere famiglie che ne approfittano della fine di scuola per fare una vacanza tutti insieme...e poi ci sono io.
Nella grande mela non c'è nessuno che mi aspetta. Mentre osservo tutti i passeggeri cerco il 17D che è il mio posto. Dopo aver camminato per una decina di posti mi accorgo che è proprio di fronte a me e mi siedo.
Accanto a me ci sono due signori anziani che parlano inglese pensando probabilmente che io non li capisca.
Ho studiato dall'età di 2 anni inglese privatamente perché il sogno di mia madre era portarmi un giorno nella sua città natale e proprio per questo non posso trattenermi dal sorridere alle cose buffe che i due signori dicevano.
Entrambi si accorgano che io li capisco e smettono di parlare.
Dopo pochi minuti passa un hostess ad avvertirci di allacciare le cinture.
"vi preghiamo di tenere le cinture allacciate per tutto la fase del decollo"
Ci siamo, stiamo per partire.
Addio Cass Tomson
STAI LEGGENDO
18 Tulipani
Fiksi UmumÈ una mattinata come tutte le altre eppure in me ci sono tante emozioni contrastanti:paura, curiosità, tristezza, speranza. Sto per prendere la decisione più importante della mia vita.... È la storia di Cam una ragazza che per tentare di colmare i v...